Con bilinguismo si intende genericamente la presenza di più di una lingua presso un singolo o una comunità. Il bilinguismo in senso lato costituisce la condizione più diffusa a livello sia individuale [...] quanto concerne gli ambiti d’uso e la stratificazione sociale. In tutti i contesti di comunicazione informale e domenica, italofona ma propensa all’anglofonia e alla francofonia come vezzo di classe («Mi piace. Mais ça n’empêche. Tu, fai quello che ...
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È difficile ricondurre la lingua dei mezzi di comunicazione di massa (o mass media) a un unico tipo, nonostante alcuni fenomeni comuni. Prendendo in prestito l’abitudine dell’Accademia della Crusca di [...] dei dibattiti radiotelevisivi e all’abbattimento delle barriere sociali in taluni messaggi di posta elettronica), va di ➔ titoli o frasi celebri tratti da altri mezzi: «Materazzi, la classe operaia va in gol» (Rossi 2003: 299). Il fenomeno del riuso ...
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Carlo Goldoni (Venezia 1707 - Parigi 1793) trascorse parte della fanciullezza a Venezia, e l’adolescenza e la giovinezza in varie sedi. Compì studi disordinati e concluse quelli di diritto. Avvocato a [...] tempi del Boccaccio, del Berni e d’altri simili di quella classe, ma come scrivono i Toscani de’ giorni nostri, quali si ad abbracciare le nuove idee. Improntate a un teatro socialmente e civilmente impegnato, come vuole la riforma, sono le ...
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Una delle fondamentali dimensioni di ➔ variazione linguistica è quella che nella linguistica continentale europea (con termine introdotto negli anni Sessanta da E. Coseriu; cfr. Coseriu 1973) è chiamata [...] , che si manifesta principalmente nel grado di distanza sociale e comunicativa fra i partecipanti, è connesso con le opzione di campo); dare del «Lei» (tenore) chiedendo in classe (modo) una spiegazione all’insegnante di matematica (campo), e via ...
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Un enunciato viene definito nominale quando non è costruito attorno a una forma verbale coniugata, come in (1) (un esempio orale) e in (2) (un esempio scritto):
(1) LUC: sabato mattina / all’undici / eccotelo [...] di “verismo psicologico”, contrapposta a quella di “verismo sociale” [...]. Un’etichetta utile a designare un atteggiamento diffuso , cfr. Mortara Garavelli 1971).
(a) La prima classe è costituita dagli enunciati nominali che si costruiscono attorno a ...
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I segnali discorsivi (detti anche marcatori di discorso) sono elementi linguistici (parole, espressioni, frasi), di natura tipicamente pragmatica, diffusi in specie nella ➔ lingua parlata, che, a partire [...] Fischer 2006).
I segnali discorsivi costituiscono una classe non morfologica o lessicale ma funzionale. Appartengono in tab. 1), servono a sottolineare l’aspetto di coesione sociale della comunicazione, evidenziando a volte (nel caso del parlante), ...
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La storia dell’espressione educazione linguistica e delle riflessioni e prese di posizione che ne sono scaturite, inizia almeno nella seconda metà dell’Ottocento, esattamente dal 1873, da uno scritto del [...] il tema dello svantaggio linguistico che si traduce in svantaggio sociale fu sempre tra i più frequentati, intrecciandosi nel tempo con i problemi connessi alla diffusa dialettofonia delle classi popolari (anni Settanta e Ottanta del Novecento) e, in ...
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Il termine appellativo è usato in grammatica e in linguistica con vari significati:
(a) come sinonimo di nome comune, in opposizione a nome proprio, all’interno della classe dei nomi (➔ nomi);
(b) come [...] , signora, che ne pensate?
In casi di marcata asimmetria sociale o situazionale tra gli interlocutori, è anche possibile che l’ i signori?
(5) ha dormito bene Sua Santità?
La classe degli appellativi non può essere considerata chiusa: non esiste una ...
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Benedetto Varchi (Firenze 1503 - ivi 1565), dopo la laurea in utroque iure a Pisa e un breve esercizio di professione notarile, si dedicò alla poesia e agli studi umanistici. Di sentimenti repubblicani, [...] piano l’«insegnare favellare correttamente». Distinguendo la dimensione sociale della lingua da quella letteraria, argomentò la priorità del semo). Molti i participi passati accorciati della I classe (assetto, cerco, compro). Conforme all’opzione ...
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Si chiama conversione la formazione, ottenuta senza aggiunta di affisso derivazionale, di una parola appartenente a una parte del discorso diversa da quella della base: per es., piacere verbo → (il) piacere [...] ’interno della stessa parte del discorso, laddove vi sia un cambio di classe flessiva (per es., la mela / il melo, la banana / aderenti a movimenti di pensiero o politici (simbolista, socialista); frequente anche la conversione dai derivati in -tore ...
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classe
s. f. [dal lat. classis, di origine incerta]. – 1. Ciascuna delle cinque categorie in cui fu divisa, in base al patrimonio fondiario, la cittadinanza di Roma, nell’ordinamento timocratico introdottovi, secondo la tradizione, da Servio...
sociale
agg. [dal lat. socialis, der. di socius, v. socio]. – 1. a. Che vive in società: l’uomo è un animale sociale. Per estens., in zoologia ed etologia, il termine qualifica le relazioni tra individui della stessa specie, che si concretano...