Pittore (Viterbo 1721 - Roma 1803). Allievo di F. Mancini, fu attivo a Roma e nell'Italia centrale, influenzato dapprima dal gusto carraccesco e caravaggesco, poi dal classicismo di Mengs, Batoni, Benefial [...] e Subleyras. Fra i suoi allievi ebbe G. Cades e V. Camuccini. Tra le sue opere: a Roma, L'incendio di Borgo (1769, chiesa di S. Caterina da Siena) e L'Aurora e i Crepuscoli (1782, Casino Borghese); a Viterbo, ...
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Scrittore e scienziato polacco (Żnin, Posnania, 1756 - Jaszuny, Vilnius, 1830), prof. nelle univ. di Cracovia e Vilnius. Matematico e astronomo, fu uno dei principali rappresentanti del classicismo, e [...] partecipò alla polemica contro i romantici (O pismach klasycznych i romantycznych "Sugli scritti classici e romantici", 1819); anche per questo fu messo in caricatura da A. Mickiewicz nella ballata Romantyczność ("Romanticità", 1821). Scrisse diverse ...
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Pittore (Bologna 1575 - ivi 1642). Tra i maggiori artisti del tempo, molto apprezzato dai contemporanei, operò a Roma, a Napoli ma soprattutto nella sua città natale. Vicino al classicismo carraccesco [...] Nazionale). A Bologna R. si affermò come il maggiore artista del tempo, dando un'interpretazione personale del classicismo carraccesco basata sullo studio di Raffaello, Correggio, Veronese e guardando a Rubens e alla scultura contemporanea, con ...
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Scultore (Firenze 1698 - Roma 1768). Allievo di G. B. Foggini e di C. Rusconi, a Roma svolse quasi tutta la sua attività; la sua arte, esemplare del classicismo settecentesco, è caratterizzata da elegante [...] stilizzazione e sottile naturalismo: Temperanza (1732-33; S. Giovanni in Laterano, capp. Corsini); le statue nel monumento a Innocenzo XII in San Pietro; Annunciazione (1750; S. Ignazio); Abbondanza e ...
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Pittore e miniatore (n. Verona 1445 circa - m. 1529). Secondo Vasari, fu discepolo di Vincenzo di Stefano. Partito da esperienze tardogotiche, si evolse nel tempo verso il classicismo di A. Mantegna e [...] i modi di J. Bellini. Nel 1465 lavorò per i monaci olivetani di Verona e successivamente miniò i corali del monastero di Monteoliveto Maggiore (1467-69, conservati nel duomo di Chiusi) e quelli della libreria ...
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Pittore e architetto (Ferrara 1501 - ivi 1556). Figlio del pittore Tommaso da Carpi detto Sellaio, nel 1520 entrò nella bottega del Garofalo, da cui derivò un moderato classicismo. Trasferitosi a Bologna, [...] accanto alle soluzioni manieriste del Parmigianino, interpretò con libero eclettismo i modi di Giulio Romano e di D. Dossi (Madonna in gloria col bambino, Dresda, Gemäldegalerie; Adorazione dei Magi, 1530, ...
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Pittore (Elberfeld 1837 - Roma 1887). Dopo aver studiato a Berlino e a Monaco, nel 1864 fu con F. Lenbach in Italia, dove si orientò verso un nuovo classicismo compositivo e formale. Fu amico del teorico [...] dell'arte K. Fiedler, col quale viaggiò in Olanda, Spagna e Francia dove, specialmente, fu impressionato dall'arte di E. Delacroix. La sua pittura si fece allora più ricca di qualità luminose e coloristiche, ...
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Architetto (n. 1675 circa - m. Londra 1729), di origine probabilmente scozzese. Lavorò a Londra nella Burlington House; edificò Houghton Hall (Norfolk) e Mereworth House (Kent), significative espressioni [...] del classicismo inglese d'impronta palladiana. Pubblicò il Vitruvius britannicus (1715-25), di grande importanza per la diffusione dello stile neopalladiano. ...
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Letterato (Bologna 1775 - ivi 1853). Insegnò letteratura greca nell'univ. di Bologna dal 1832, dapprima come sostituto, poi (1838) come successore di G. Mezzofanti; fu rigido sostenitore del classicismo [...] e del purismo contro i romantici; le sue traduzioni delle tragedie di Sofocle (pubblicate tra il 1815 e il 1821; poi raccolte in due voll., 1823-34) furono lodate da P. Giordani ...
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Architetto (Roma 1846 - ivi 1928); rappresentante dell'eclettismo, ebbe grande successo nei primi cinquant'anni di Roma capitale; costruì numerosi edifici pubblici e privati in forme ispirate al classicismo: [...] palazzo delle Esposizioni in via Nazionale progettato nel 1878 e costruito dal 1880 al 1882; pal. Sforza-Cesarini, 1886; pal. del ministero di Grazia e Giustizia, 1920. Partecipò al completamento del Vittoriano ...
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classicismo
s. m. [der. di classico]. – 1. Aderenza d’uno scrittore, d’un artista, d’uno stile, al gusto e agli atteggiamenti che furono proprî dell’arte e del mondo classico: il c. del Foscolo, del Canova; il c. dell’architettura palladiana;...
classicista
s. m. e f. [der. di classico] (pl. m. -i). – Fautore o seguace del classicismo; studioso di letterature o di antichità classiche. Anche agg., con lo stesso sign. e uso di classicistico.