Autoritarismo
Juan J. Linz
Definizione
Definiamo autoritari diversi sistemi politici non democratici e non totalitari, se sono: "sistemi a pluralismo politico limitato, la cui classe politica non rende [...] una competenza giuridica pressoché illimitata. Utilizzano, combinandoli in vari modi: 1) la cooptazione e la consultazione; 2) il clientelismo; 3) il patto e l'accordo; 4) l'intimidazione e la coercizione. Dalla sorte del leader dipende quella della ...
Leggi Tutto
ELEZIONI
Domenico Fisichella e Giacomo Sani
Sistemi elettorali
di Domenico Fisichella
Introduzione
L'azione del votare ricorre in almeno tre fattispecie fondamentali. Si può votare, e si vota, per [...] non ci possono dire nulla sull'incidenza delle diverse possibili motivazioni che stanno alla base del fenomeno, quali il clientelismo, le direttive di partito, la valutazione dei meriti dei candidati e via dicendo. Lo stesso si può dire di ...
Leggi Tutto
Enzo Ciconte
Le mafie costituiscono – e non da oggi – un fenomeno internazionale, innanzitutto nella misura in cui gruppi criminali organizzati ‘di stampo mafioso’ si sono sviluppati, in modo autonomo, [...] personale politico, legato ai partiti allora al governo, ha gestito la cosa pubblica con la pratica diffusa del clientelismo, dell’affarismo, della corruzione, del familismo. Queste vie della politica si sono ben presto incrociate e intrecciate con ...
Leggi Tutto
Élites, teoria delle
Giorgio Sola
Introduzione
La teoria delle élites si propone di spiegare scientificamente una delle tendenze indiscutibili della storia umana: il fatto che, in ogni società e in [...] la rappresentanza popolare "una finzione", e riconosce come unica prerogativa del governo democratico una maggiore propensione al clientelismo e al consenso manipolato, anziché all'uso della forza. Tuttavia, sempre per restare nell'elitismo classico ...
Leggi Tutto
FILELFO, Francesco
Paolo Viti
Nacque a Tolentino, nell'odierna provincia di Macerata, il 25 luglio 1398.
Fu ben presto inviato a studiare a Padova, dove, fra gli altri, seguì i corsi di retorica di [...] ibid., pp. 265-282; R. Fabbri, I "campioni" di traduzione omerica di F. F., in Maia, XXXV(1983), pp. 237-249; Ead., Tra politica, clientelismo e "filologia": l'epistola di F. F. a Sisto IV del 3 giugno 1478, in Atti d. Ist. veneto di sc. lett. e arti ...
Leggi Tutto
ITALIA
Adalberto Vallega
Alberto Belloni
Olga Donati
Carmelo Formica
Giuseppe De Rita
Giuseppe Roma
Vittorio Vidotto
Aldo Lo Schiavo
Giuliano Manacorda
Enrico Zanini
Rosalba Zuccaro
Sandro [...] a respingere anche un altro dei pilastri delle relazioni sociali in I., quello fondato sulle relazioni clientelari. Il clientelismo nella sua accezione più ampia − e nelle varie versioni della tutela corporativa − era divenuto nel tempo la forma ...
Leggi Tutto
La formazione della nobiltà dopo la Serrata
Stanley Chojnacki
Introduzione
Per tradizione, si ritiene che il dato di struttura essenziale della società veneziana nel Trecento venisse posto di fatto [...] momento, comunque, il contesto in cui ci interessa considerare queste nomine è quello delle grazie come strumento clientelare. Come ha osservato Dennis Romano, le grazie venivano regolarmente usate dai nobili più influenti per procurare vantaggi ...
Leggi Tutto
clientelismo
s. m. [der. di clientela]. – Il fenomeno delle clientele (v. clientela, nel sign. 2), soprattutto nella vita e nell’attività politica o amministrativa: c. politico, c. elettorale.
clientela
clientèla s. f. [dal lat. clientela]. – 1. Nel sign. storico, il rapporto di dipendenza tra il cliente e il suo patrono; con valore collettivo, l’insieme dei clienti. 2. Per analogia, complesso di seguaci e sostenitori di personaggi...