La geografia linguistica (o geolinguistica o anche linguistica areale o spaziale) è una disciplina che studia l’estensione nello spazio e la distribuzione geografica dei fenomeni linguistici (fonetici, [...] un’area culturalmente isolata, vale a dire meno esposta alle comunicazioni, è di solito la più antica, come dimostra il sardo ebba «cavalla», continuazione del lat. equa, rispetto all’italiano cavalla, dal lat. tardo caballa. La seconda norma prevede ...
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Per italiano di Svizzera si intende qui l’insieme delle varietà di lingua italiana presenti sul territorio della Confederazione Elvetica. Ne fanno parte sia l’italiano della Svizzera italiana, sia le varietà [...] può essere di sfasatura sociolinguistica (diacronica, diastratica, di registro o di sottocodice). Sono così comuni termini che all’orecchio italiano possono suonare di volta in volta come arcaici (carta gommata, lapis, bottiglia con la macchinetta ...
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Per la particolare situazione linguistica della Sicilia, in cui i dialetti sono vivi e numerosi, è importante distinguere l’italiano regionale parlato da chi ha per madrelingua il dialetto da quello di [...] varietà meridionali. È il caso, ad es., dell’allocuzione inversa con nomi di parentela (vieni qua, mammina!) comune all’Italia centro-meridionale, o dell’oggetto marcato da preposizione (➔ accusativo preposizionale) che ha un’indubbia vitalità nell ...
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Il raddoppiamento sintattico è un fenomeno di ➔ sandhi esterno (o di ➔ fonetica sintattica), di natura assimilatoria (almeno in origine: cfr. § 3; ➔ assimilazione), che si verifica nell’➔italiano standard [...] of raddoppiamento fonosintattico, «Rivista di linguistica» 3, pp. 307-330.
Serianni, Luca (1989), Grammatica italiana. Italianocomune e lingua letteraria. Suoni, forme, costrutti, con la collaborazione di A. Castelvecchi, Torino, UTET.
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Nella storia della lingua letteraria italiana Gabriele D’Annunzio (Pescara 1863 - Gardone Riviera, Brescia, 1938) occupa un posto di primo piano, per due ordini di ragioni. Innanzi tutto, si tratta di [...] lasci il segno. Lo scrittore che forse più di tutti in Italia ha tentato di fondere arte e vita tende a servirsi di elementi gli permettano di allontanarsi il più possibile dall’uso comune, così come ama sperimentare sensazioni distanti da quelle ...
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La grammatica tradizionale chiama complementi predicativi quei costituenti (aggettivi o sintagmi nominali) del ➔ sintagma verbale che servono a «determinare e completare il significato del verbo» (Serianni [...] di Id. & L. Renzi, Bologna, il Mulino, 2 voll., vol. 1º, pp. 191-239.
Serianni, Luca (19912), Grammatica italiana. Italianocomune e lingua letteraria. Suoni, forme, costrutti, con la collaborazione di A. Castelvecchi, Torino, UTET (1a ed. 1988). ...
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Col termine burocratese si indicano, con accezione negativa, lo stile comunicativo e il linguaggio inutilmente complicato utilizzati da amministrazioni e istituzioni pubbliche nelle comunicazioni (prevalentemente [...] ne fanno una delle forze centripete di maggior rilievo nella storia dell’italiano, e la correlativa tendenza a stilizzarsi come lingua ‘ufficiale’, distante dagli usi comuni. Così, dopo il particolarismo comunale, nel corso del Quattrocento, con il ...
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L’Emilia-Romagna è formata da due parti di estensione equivalente, l’una piana e l’altra collinare e montuosa, unite da un asse che va da Cattolica, sull’Adriatico, a Stradella, presso il Po. Il territorio [...] risulta ancora superiore.
È indispensabile precisare che non esiste nell’uso parlato un italiano uniforme a livello regionale, pur se sono presenti alcuni tratti comuni, ma esistono tante varietà locali, circoscritte a zone ben individuate (in cui ...
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Carlo Goldoni (Venezia 1707 - Parigi 1793) trascorse parte della fanciullezza a Venezia, e l’adolescenza e la giovinezza in varie sedi. Compì studi disordinati e concluse quelli di diritto. Avvocato a [...] Corneille» sulle «pièces» di Goldoni (Hecker 1985: 118).
La fisionomia impacciata dell’italiano goldoniano era quella dell’italiano settecentesco dell’uso comune (fuori della Toscana), come mostrano le chiose esplicative o di traduzione apposte dall ...
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Pietro Bembo nacque a Venezia il 20 maggio 1470 da una grande famiglia patrizia. Studiò greco dal 1492 al 1494 a Messina alla scuola di Costantino Lascaris, quindi filosofia a Padova e a Ferrara. A Ferrara [...] viene sostituita con espressioni tratte dal linguaggio comune: divertimento per «elisione», maniera per arcaiche, ma più spesso coincidono con le forme tuttora in uso in italiano, il che è la verifica della loro acutezza ed efficacia.
Bembo, Pietro ...
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comune1
comune1 (ant. commune) agg. e s. m. [lat. commūnis «comune; mediocre; affabile», comp. di con- e munus «carica, ufficio», propr. «che compie il medesimo ufficio»]. – 1. a. Che appartiene o si riferisce a tutti o ai più (contr. di privato,...
comune2
comune2 (ant. commune) s. m. [lat. commūne (neutro sostantivato dell’agg. commūnis) «possesso, bene comune; repubblica, stato»]. – 1. Forma di governo autonomo cittadino apparsa nell’Europa occid. dopo il Mille come risultato di un’associazione...