GREGORIO XIV, papa
Agostino Borromeo
Appartenente a una famiglia nobile di origine cremonese, Nicolò Sfondrati nacque, probabilmente a Somma Lombardo (nei pressi di Varese), l'11 febbr. 1535 da Francesco [...] apostolica aveva messo in evidenza come l'opera diriforma non fosse ancora completata, essa attestava anche i notevoli risultati raggiunti dallo Sfondrati a un decennio dalla conclusione del concilio, tenuto conto degli ostacoli che gli frappose una ...
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GIOVANNI XII, papa
Roland Pauler
Ottaviano, figlio del princeps Romanorum Alberico di Roma e probabilmente di Alda, figlia del re d'Italia Ugo di Provenza, nacque presumibilmente verso il 937. Discendeva [...] d'Italia di essere il protettore dei beni dellaChiesa (Tractatus cum di conferirla. Nello spirito dellariforma cluniacense, l'antipapa fu addirittura accusato di aver fatto le ordinazioni per simonia. Rifacendosi alle risoluzioni di un concilio ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Italia e storiografia (6°-20° secolo)
Giuseppe Galasso
Dalla storiografia classica alla moderna: novità e discontinuità
Nella generale crisi e involuzione in cui tramontò l’antica civiltà ellenistico-romana [...] chiaramente tutto ciò: Istoria del Concilio tridentino, nella quale si scoprono tutti gli artifici della corte di Roma per impedire che né la verità dei dogmi si palesasse, né la riforma del papato e dellaChiesa si trattasse. Impossibile, perciò, a ...
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De pecunia. Chiesa, cattolici e finanza nello Stato unitario
Maurizio Pegrari
De pecunia. Detto così potrebbe apparire il titolo di una delle numerose prediche di Bernardino da Siena tenute nella piazza [...] 116 F. Pacelli, Diario dellaConciliazione, Roma 1959, p. dellaChiesa, ma incluso quando si trattava di discutere l’esenzione delle tasse. L’indeterminatezza giuridica dello Ior rimase anche nella successiva riformadi Paolo VI.
147 Testimonianza di ...
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La famiglia e la politica dinastica di Costantino
Johannes Wienand
La politica dinastica ha assunto un ruolo di primo piano per la conservazione del potere sin dall’inizio del regno di Costantino: egli [...] di costruzione dichiese messa in opera da Costantino in Palestina e l’impegno di Elena in favore dellaChiesa racconto della visione alla quale fa riferimento Eusebio è stata probabilmente narrata da Costantino ai vescovi presenti al conciliodi ...
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Costantino e i barbari
Johannes Wienand
Nei trentuno anni del suo regno non vi è mai stato un momento nel quale Costantino non abbia dovuto occuparsi, in un modo o nell’altro, dei ‘barbari’ – così i [...] dell’invito, rivolto a vescovi residenti al di fuori dell’Impero, a presenziare al conciliodi Nicea96. Tuttavia, neppure simili accorgimenti didichiese sotto Eus., l.C. 9,14.
126 Sulla riforma del culto dell’imperatore del 321 cfr. Eus., v. ...
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Costantino e l’autorappresentazione del papato
Arte, architettura e cerimoniali romani
Alberto Cadili
Già entro il V secolo, mediante la redazione degli Actus Silvestri1, la biografia costantiniana [...] riformatori, con lo stesso Davide e con Salomone, era consueta. Nella chiesa e nel palazzo papale un’iscrizione e poi la Descriptio (che citava i rilievi dell’arco di per un’ubicazione nella sala del concilio); A. Paravicini Bagliani, Il corpo ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Umanesimo e Rinascimento
Riccardo Fubini
Francesco Petrarca e i presupposti della storiografia umanistica
La storiografia umanistico-rinascimentale, come del resto la storiografia di ogni età, non può [...] parte di rilievo, come il Conciliodi Firenze per l’unione delleChiese. Che si tratti di impero d’Oriente o di Occidente, successiva del pensiero politico-storiografico fu la riforma costituzionale di Firenze, avvenuta dopo la cacciata dei Medici ...
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Le iconografie monetali
Filippo Carlà
I romani coniarono moneta fin dal III secolo a.C. e fin da subito mostrarono, rispetto ad esempio ai greci, di prediligere produzioni monetali le cui iconografie [...] Ancora nel 314, quando Costantino organizzò ad Arles il concilio per affrontare il problema donatista, l’evento potrebbe essere vincitore delle guerre civili, conquistatore dell’Oriente e riformatoredella società e dello Stato, e nel corso di tutto ...
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La Democrazia cristiana
Agostino Giovagnoli
La Democrazia cristiana ha occupato un ruolo centrale sia nella storia del cattolicesimo italiano – e, più in generale, dei cristiani d’Italia – sia nella [...] all’interno dellaChiesa.
Si diriforme sociali8. Senza l’‘avvento di De Gasperi’ nel 1945 e la crisi del maggio 1947, la Dc non avrebbe cercato diconciliare, dopo il 1948, la funzione di ‘diga anticomunista’ con esigenze di democrazia e speranze di ...
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postconciliare
agg. [comp. di post- e concilio, secondo l’agg. conciliare1]. – Che viene dopo un concilio; in partic., che segue alla vasta opera di rinnovamento dottrinale e pastorale realizzata nelle strutture della Chiesa e nelle sue gerarchie...
rituale
ritüale agg. e s. m. [dal lat. ritualis, der. di ritus -us «rito»]. – 1. agg. a. Che appartiene al rito, è conforme o si svolge secondo il rito religioso: preghiere, formule r.; linguaggio r.; purificazione r., ecc. Libri r., i libri...