Anarchico russo (Torjok, Tver´, 1814 - Berna 1876). Elaborò la sua teoria della rivoluzione basata sull'individuazione dello Stato come principale strumento dell'oppressione di classe e, quindi, come principale [...] rivoluzionario: a Parigi, nel febbraio, in Germania nell'aprile, nel giugno a Praga per il primo congresso slavo e poi di nuovo in Germania, propugnando le sue idee di uguaglianza fra tutti, di comunanza di beni, di salario unico, di lotta contro l ...
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Uomo politico statunitense (contea di Westmoreland, Virginia, 1758 - New York 1831). Abbandonò gli studî (1776) per combattere contro gli Inglesi; poi da Th. Jefferson, allora governatore della Virginia, [...] dopo membro del Congresso della Confederazione, si distinse nel rivendicare agli USA il diritto di navigazione sul di Jefferson. La sua simpatia per la Francia rivoluzionaria gli procurò la designazione (1794) a rappresentante diplomatico a Parigi ...
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Secondo presidente degli Stati Uniti (Braintree, Massachusetts, 1735 - Quincy 1826). Insegnante, poi (1758) avvocato, s'interessò di questioni costituzionali e nel Novanglus, or history of the dispute [...] affari interni. Dal 1774 al 1778 membro del Congresso continentale, fu fautore della secessione e dell'indipendenza missioni diplomatiche in Europa (1779: Parigi; 1780: L'Aia, ove stipulò un trattato di amicizia e di commercio con l'Olanda; 1785: ...
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Musicista (Pesaro 1792 - Passy, Parigi, 1868). Figlio di un suonatore di trombetta e di un buon soprano, a Lugo cominciò a profittare degli insegnamenti (clavicembalo e canto) di don Giuseppe Malerbi, [...] . 1822) per dare le sue musiche alla solennità del Congresso delle Nazioni. Nacquero così quattro cantate (Il vero omaggio; acclamatissimo. Intanto però la caduta di Carlo X veniva a complicare la sua situazione a Parigi, e soltanto grazie a lunghe ...
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Pseudonimo del poeta cileno Ricardo Neftalí Reyes Basoalto (Parral 1904 - Santiago 1973). Premio Nobel per la letteratura nel 1971, N. è considerato una delle voci più autorevoli della letteratura contemporanea [...] lo costrinse ben presto a esulare in Messico, da dove compì lunghi viaggi in Europa (Parigi, Polonia, Ungheria). Nel 1949 presiedette a Città di Messico il congresso mondiale dei Partigiani della pace. Nel 1951 visitò l'Italia e la Cina. Nel 1952 ...
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Statista, fisico e scrittore statunitense (Boston 1706 - Filadelfia 1790). Di modeste condizioni familiari, lavorò da ragazzo nella tipografia del fratello James, collaborandovi anche nella redazione del [...] poi con la Svezia (1783) e la Prussia (1785). Al congresso per la pace a Parigi, sostituì, dal 1781, John Adams. Tornato in patria, nel 1785 divenne presidente dello stato di Pennsylvania e nel 1787 fu deputato alla Convenzione dove sostenne, contro ...
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Uomo politico statunitense (New York 1746 - Clermont, New York, 1813). Delegato al congresso continentale (1775), fu membro del comitato di redazione della Dichiarazione d'indipendenza. Divenuto segretario [...] per gli Affari esteri (1781), sostenne al Congresso l'alleanza con la Francia e nei negoziati per l'alleanza con la Spagna resistette alle pretese sul Mississippi. Nella negoziazione del trattato di Versailles (1783) criticò i delegati americani per ...
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Uomo politico romeno (Câmpulung 1810 - Bucarest 1877). Prese parte ai moti del 1848, dopo i quali si rifugiò a Parigi. Durante e dopo il congresso europeo, che si concluse con il trattato del 30 marzo [...] contribuì alla sua caduta nel 1866, e divenne uno dei reggenti sino all'ascesa al trono di Carlo I. Presidente del senato, nel 1870 prese parte al tentativo di rivolta contro Carlo I scoppiato a Ploeşti. Arrestato, fu assolto e quindi si ritirò dalla ...
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Generale (Parigi 1814 - Versailles 1896). Secondogenito di Luigi Filippo d'Orléans, re dei Francesi, il 3 febbr. 1831 fu eletto re dal congresso belga; ma il padre lo indusse a rinunciare per risparmiare [...] con la Gran Bretagna, che temeva una possibile annessione del Belgio alla Francia. Come generale si distinse nella campagna di Algeria (presa di Costantina, 1837) e nella lotta contro Abd el-Kader e i Cabili. Fu in esilio in Gran Bretagna dal ...
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Giurista e politico francese (n. La Châtre 1826 - m. suicida a Parigi 1891); di profondi convincimenti democratici, promosse la convocazione del 1º congresso ginevrino della pace (1867) e dalla Svizzera [...] difese con i suoi scritti il governo della Comune (1871), che lo nominò decano della facoltà di diritto alla Sorbona. Le sue idee socialmente progressive affermò anche negli studî giuridici, specialmente nel campo della protezione dei figli naturali, ...
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congresso
congrèsso s. m. [dal lat. congressus -us «incontro, convegno», der. di congrĕdi «camminare insieme, incontrarsi», comp. di con- e gradi «camminare»]. – 1. a. Riunione solenne di rappresentanti di più stati per discutere e deliberare...
internazionale
agg. [comp. di inter- e nazione, sull’esempio dell’ingl. international, coniato nel 1780 dal filosofo e giurista J. Bentham]. – 1. a. Che avviene tra nazione e nazione o tra più nazioni: relazioni i.; commercio i.; scambî i.;...