Filologo e letterato arabo (m. 796 d. C.), vissuto nell'Iraq. Ebbe grande conoscenza dell'antica poesia preislamica, di cui fu curatore e trasmettitore (rāwī) e che imitò talvolta con vere e proprie contraffazioni [...] mal riconoscibili dagli originali, con profonda dottrina e fine senso d'arte ...
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matematica
matematica termine che deriva dal greco mathematiché (sottinteso téchne, dove máthema significa conoscenza, sapere) e dal corrispondente sostantivo neutro plurale latino mathematica (le cose [...] nell’opera di Euclide, per frammentarsi piuttosto in conoscenze specifiche e nell’esposizione di singoli problemi. Tutto indiano e in quello arabo. Un interessante compendio delle conoscenze matematiche indiane risale al 499 ed è dovuto ad Aryabhata ...
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La Rivoluzione scientifica: luoghi e forme della conoscenza. I cabinets
Krzysztof Pomian
I cabinets
Dal XVI al XVIII sec., il cultore di storia naturale esercita la sua attività generalmente in un cabinet, [...] di storia naturale, i principi spesso si proponevano, come dimostra il caso dei Medici, non tanto di far progredire la conoscenza della Natura, quanto di distrarsi e di ammirare l'onnipotenza divina. Tuttavia, nel corso del XVI e del XVII sec ...
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ZETEMA (Ζήτεμα)
I. Baldassarre
Personificazione della Ricerca, probabilmente nel senso di ricerca di conoscenza, di autocoscienza. Appare, con il nome iscritto che la identifica, in una pittura della [...] a quelli chiaramente raffigurati ai piedi della Sfinge: se così fosse, l'oggetto della "ricerca" dovrebbe essere (Lehmann) non la conoscenza di se stessi, ma del significato della morte. Va comunque sottolineato che Narciso è stato scelto come tipo ...
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Filosofo e storico (Pescasseroli, 25 febbraio 1866 - Napoli, 20 novembre 1952). Studiò a Napoli, che divenne presto la sua dimora abituale. Scampato dal terremoto di Casamicciola (1883) in cui perdette [...] 'inizio, gli apparve il positivismo a chiarire le ragioni della poesia e della storia, ambedue per il C. conoscenza dell'individuale e pertanto non riducibili a classi di fenomeni naturalisticamente intese, e non spiegabili meccanicisticamente. La ...
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La Rivoluzione scientifica: luoghi e forme della conoscenza. Le accademie
Saverio Ricci
Mario Biagioli
Le accademie
Motivi e caratteri ispiratori
di Saverio Ricci
La moderna accademia scientifica [...] , ma si rivela sempre più fallace e pericolosa su quello sociale, anche perché i suoi cultori antepongono al progresso della conoscenza la difesa dei privilegi corporativi e dei propri guadagni. Un altro amico di Cornelio, il medico Leonardo Di Capua ...
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Stato di coscienza in quanto sia avvertito come prodotto da uno stimolo esterno o interno al soggetto. filosofia L’interpretazione della natura della s. costituisce uno dei temi principali della teoria [...] dei soggetti umani da parte di stimoli provenienti dall’esterno; da questo punto di vista, compito della teoria della conoscenza sarebbe quello di spiegare in che modo da un processo causale di questo tipo si origini quel complesso di informazioni ...
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modello non deterministico
modello non deterministico modello di un problema in cui la conoscenza dei dati iniziali non permette di determinare i dati finali (il risultato). Più in generale la transizione [...] da uno stato a un altro non è determinata ma casuale (→ modello) ...
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Teologo antinominalista e fonte non sicura per la conoscenza di Ottone di Frisinga. Fedele discepolo di Anselmo di Laon e maestro di Giovanni di Salisbury (Metalog., II, 10), dal 1121 al 1136 diresse la [...] scuola del duomo di Reims. Morì nel 1141.
Bibl.: M. Grabmann, Die Geschichte der scholastischen Methode, II Friburgo in B., 1911, p. 138 segg.; G. Robert, Les écoles et l'enseignement de la théologie pendant ...
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causa
Stefano De Luca
La ragione per cui si verifica un fenomeno
Ogni forma di conoscenza ‒ che riguardi il mondo naturale o quello umano ‒ nasce da una semplice domanda: perché si verifica o si è verificato [...] di queste quattro cause.
La causa nella fisica classica di Galilei e Newton
I padri della scienza moderna ritengono invece che la conoscenza scientifica non abbia nulla da dire né sull'essenza o forma dei fenomeni, né sul loro fine: le essenze sono ...
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conoscenza
conoscènza (ant. cognoscènza o cognoscènzia e canoscènza) s. f. [dal lat. tardo cognoscentia, der. di cognoscĕre «conoscere»]. – 1. a. L’atto del conoscere una persona, dell’apprendere una cosa: sono lieto di fare la vostra c.;...
conoscente
conoscènte s. m. e f. e agg. [part. pres. di conoscere]. – 1. s. m. e f. Persona che ci conosce ed è da noi conosciuta; persona con cui, pur non essendo amici, si ha una certa familiarità: è venuto a trovarmi un mio c.; siamo vecchi...