LA VIA, Vincenzo
Piergiorgio Donatelli
Nacque a Nicosia, in Sicilia, il 28 genn. 1895 da Mariano e Maria Pantano. Studiò filosofia all'Università di Roma con B. Varisco, G. Barzellotti e G. Gentile. [...] L'attualismo, infatti, era stato condotto a una forma di soggettivismo che non riusciva a rendere conto delle istanze realiste. La conoscenza vi è vista sempre come atto del conoscere, come processo al di fuori del quale non si può arrivare ad alcun ...
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Pediatra francese (Châtillon-sur-Seine 1849 - Parigi 1933); uno degli esponenti più eminenti della moderna pediatria francese. Con Ch. Sabourin ha portato notevoli contributi alla conoscenza di alcune [...] epatopatie croniche ...
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L'Eta dei Lumi: la fine della conoscenza naturale 1700-1770. Concetti generali di materia e moto
James Evans
Concetti generali di materia e moto
Nel 1726, in seguito ai contrasti con le autorità francesi, [...] ±15 minuti tra il tempo dello strumento e quello solare. Sin dai tempi di Tolomeo, gli astronomi erano a conoscenza della necessità di correggere il tempo solare attraverso l'aggiunta di un termine, chiamato più tardi 'equazione del tempo'. Secondo ...
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Vedi SESTINO dell'anno: 1966 - 1997
SESTINO (v. vol. VII, p. 220)
L. Tondo
Gli ultimi anni hanno segnato un notevole sviluppo nella conoscenza di questo piccolo centro appenninico, dove già si svolsero [...] l'imperatore Valente - di cui è stata recuperata una moneta - e ai quali potrebbe ricondursi, allo stato attuale delle conoscenze, la distruzione certamente violenta di Sestino.
A questi nuovi scavi si deve il recupero di una statua di Venere con ...
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Pittore, architetto, scienziato (Vinci, Firenze, 15 aprile 1452 - castello di Cloux, od. Clos-Lucé presso Amboise, 2 maggio 1519). Ha personificato il genio rinascimentale che rivoluzionò sia le arti figurative [...] di L. derivano e si ricollegano a quelle della dinamica greca, anche se, attraverso gli scritti di Alberto di Sassonia, L. è a conoscenza delle teorie di G. Buridano e Nicola d'Oresme e di quelle della scuola inglese di Oxford. Compaiono in L. alcune ...
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TERMICI, TRATTAMENTI (XXXIII, p. 557)
Adolfo ANTONIOLI
TRATTAMENTI Trattamento termico dell'acciaio. - I più recenti progressi nel campo dei trattamenti termici dell'acciaio sono una conseguenza della [...] C; la trasformazione però avviene sul campo intermedio anziché in quello bainitico e si ottengono così strutture sorbitico-troostitiche. La conoscenza delle curve a S ha permesso la messa a punto di un moderno trattamento, derivato da quello già noto ...
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consulting
Attività di servizi di supporto ai processi decisionali delle imprese, svolta da professionisti o da società specializzate. Si tratta di attività a elevato contenuto di conoscenza e di innovazione, [...] nell’ambito dei sistemi informativi; altri servizi (studi e ricerche, formazione, o altro). Lo sviluppo del settore del c. è collegato al consolidamento dell’economia della conoscenza (➔) e alla crescente complessità nella gestione delle imprese. ...
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Filosofo greco (Atene 428 o 427 a. C. - ivi 348 o 347). Era di famiglia agiata e nobile; la tradizione racconta che gli era stato inizialmente imposto il nome del nonno, Aristocle, e che quello di Πλάτων [...] che è bene da ciò che è male, ciò che è giusto da ciò che è ingiusto; ma essi sono indispensabili per la stessa conoscenza della natura: come in tutte le azioni virtuose si riconosce la presenza di ciò che si chiama virtù, così in una molteplicità di ...
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Scrittore e oratore latino (Arpino 3 genn. 106 a. C. - Formia 7 dic. 43 a. C.). Nato da agiata famiglia equestre, ebbe a Roma maestri di diritto i due Scevola, l'augure e il pontefice, di filosofia l'accademico [...] specie d'introduzione ed esortazione allo studio della filosofia, la cui lettura volse sant'Agostino alla filosofia. Del problema della conoscenza si occupò in due libri: Catulus e Lucullus, che poi rifece in 4 libri dedicati a Terenzio Varrone. Noi ...
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Termine filosofico usato per la prima volta al principio del 17° sec. da J. Lorhard (1606) e R. Goclenio (1613) e divulgato soprattutto da C. Wolff (1730) per designare la scienza dei caratteri universali [...] , ed ebbe grande importanza nei sistemi (come quelli, per es., di A. Rosmini e di V. Gioberti) che consideravano la conoscenza del puro ‘essere’ o ‘ente’ come primo e necessario fondamento di ogni altro sapere. Fu ripreso da E. Husserl per indicare ...
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conoscenza
conoscènza (ant. cognoscènza o cognoscènzia e canoscènza) s. f. [dal lat. tardo cognoscentia, der. di cognoscĕre «conoscere»]. – 1. a. L’atto del conoscere una persona, dell’apprendere una cosa: sono lieto di fare la vostra c.;...
conoscente
conoscènte s. m. e f. e agg. [part. pres. di conoscere]. – 1. s. m. e f. Persona che ci conosce ed è da noi conosciuta; persona con cui, pur non essendo amici, si ha una certa familiarità: è venuto a trovarmi un mio c.; siamo vecchi...