ARISTOTELISMO
C. Gentili
Di un'influenza aristotelica nelle concezioni medievali dell'arte non si può parlare prima del sec. 13°, quando ha grande rilievo - in rapporto al modo di concepire l'opera [...] del pensiero arabo. Si tratta, in realtà, di percorsi che spesso si sovrappongono e giungono a confondersi, dato che la conoscenza dei filosofi arabi è essa stessa mediata da traduzioni e dato che l'opera di trasposizione dall'arabo e dal greco è ...
Leggi Tutto
CICALA, Francesco Bernardino
Franco Tamassia
Nacque a Lecce il 27 dic. 1877 da Giovan Giuseppe, di antica origine genovese, e da Silvia Cosma Zurlo.
Laureatosi brillantemente in giurisprudenza all'università [...] I, Le premesse filosofiche generali, I: Introduzione alla teoria dell'essere. Le relazioni ontotetiche, Città di Castello 1923; II: La conoscenza empirica della realtà fenomenica, parte I: L'essere e i suoi elementi, ibid. 1926; I sommarii, I-IV, in ...
Leggi Tutto
Teologo e filosofo inglese (m. Norwich 1303 circa); francescano, studiò a Parigi (forse 1269-72) ove fu discepolo di Giovanni Peckham. Lettore a Cambridge nello studio dell'ordine (1275-79), maestro a [...] materia (non quindi pura potenzialità) che non è principio di individuazione, distinzione formale a parte rei, conoscenza dell'individuale, primato della volontà, ecc. In particolare, interessante la sua rigorosa ripresa della dottrina agostiniana ...
Leggi Tutto
Filosofo (Coburgo 1857 - Berlino 1887). Fu (1879-80) precettore a Bayreuth del figlio di Richard Wagner, Sigfrido; le idee filosofiche del compositore esercitarono influsso su di lui, già attratto nell'orbita [...] artistica (avvicinata a quella divina) e del gusto. L'impostazione di S., nella negazione dell'esaustività della conoscenza astratta, e nell'esaltazione dell'arte come unico strumento disponibile all'uomo per cogliere il significato dell'universo ...
Leggi Tutto
La scienza bizantina e latina prima dell'influsso della scienza araba. Scienza e cristianesimo: l'uomo e il Cosmo
Giulio Lucchetta
Scienza e cristianesimo: l'uomo e il Cosmo
Nell'affrontare i rapporti [...] il Vecchio Testamento non era composto in questa lingua ‒ cioè la nostra ‒ ma in ebraico. Ora, coloro che hanno una precisa conoscenza di questa lingua ci dicono che presso gli Ebrei la parola cielo è usata al plurale, e chi conosce la lingua siriaca ...
Leggi Tutto
Scienza greco-romana. Epistemologia e teorie della Natura nell'eta ellenistica
David Sedley
Epistemologia e teorie della Natura nell'età ellenistica
La filosofia ellenistica
Nel IV sec. a.C. Aristotele [...] i segni.
II. a) E non si dà il caso che se ci manifestano dei segni non ci indichino le strade della conoscenza scientifica dell’inferenza segni - ca (perché in questo caso il loro manifestarsi dèi sarebbe inutile).
b) E se ci indicano la strada ...
Leggi Tutto
Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Francesco Fiorentino e Felice Tocco
Simonetta Bassi
«La maggiore felicità, a cui l’uomo possa arrivare, è di essere cittadino di uno Stato libero»: queste parole di Francesco Fiorentino descrivono perfettamente [...] natura; è un vestigio, ma che si sviluppa con soli sussidi naturali (p. 170).
Non è però tanto nella teoria della conoscenza che si palesa il vero carattere della filosofia di Pomponazzi, quanto in quella della virtù: è l’attuazione del bene il fine ...
Leggi Tutto
In filosofia, l’assunzione congiunta della tesi che un enunciato ha significato se, e solo se, è possibile la sua verificazione, e della tesi che il significato di un enunciato è il metodo della sua verificazione. [...] proposizione vuol dire sapere che accada se essa è vera» (Tractatus, 4024), o che la conoscenza del senso di una proposizione è data dalla conoscenza delle sue condizioni di verità. Il p. di verificazione può essere considerato vicino ad alcune tesi ...
Leggi Tutto
IDEE, Storia delle
Jacques Le Goff
*La voce enciclopedica Storia delle idee è stata ripubblicata da Treccani Libri, arricchita e aggiornata da un contributo di Francesco Mores.
I fondamenti della storia [...] des dieux, Parigi 1985; J. Le Goff, L'imaginaire médiéval, ivi 1985; C. Ginzburg, L'alto e il basso. Il tema della conoscenza proibita nel Cinquecento e Seicento, in Id., Miti, emblemi, spie, Torino 1986; L. Laudan, La scienza e i valori, Bari 1987 ...
Leggi Tutto
Nell’accezione più generica, come del resto nella coscienza comune, è il principio vitale dell’uomo, di cui costituisce la parte immateriale, che è origine e centro del pensiero, del sentimento, della [...] dell’immortalità beata. Questa appare nel mondo della cultura occidentale con i misteri, nei quali il rito e la conoscenza del mito assicurano agli iniziati la stessa sorte toccata al dio che, in origine divinità agraria, della vegetazione che ...
Leggi Tutto
conoscenza
conoscènza (ant. cognoscènza o cognoscènzia e canoscènza) s. f. [dal lat. tardo cognoscentia, der. di cognoscĕre «conoscere»]. – 1. a. L’atto del conoscere una persona, dell’apprendere una cosa: sono lieto di fare la vostra c.;...
conoscente
conoscènte s. m. e f. e agg. [part. pres. di conoscere]. – 1. s. m. e f. Persona che ci conosce ed è da noi conosciuta; persona con cui, pur non essendo amici, si ha una certa familiarità: è venuto a trovarmi un mio c.; siamo vecchi...