Patriota e uomo distato romeno (Şimleul-Silvaniei 1873 - Galaţi 1952). Eletto (1906) al parlamento ungherese, guidò il gruppo di deputati che rivendicava il passaggio della Transilvania alla Romania. [...] Take Ionescu (1923), col partito nazionalista democratico di Nicola Iorga (1924) e col partito contadino di Ion Mihalache (1926), fu in due riprese presidente del Consiglio (1928-30 e 1932-33). Contrario alla dittatura di Carol II, nel 1940 fu tra i ...
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Generale e uomo politico francese (Saint Amans-la-Bastide, Tarn, 1769 - ivi 1851); dal 1791 ufficiale di fanteria, nel 1794 fu promosso generale per la sua condotta nella battaglia di Fleurus; prese parte [...] riprese servizio con Napoleone, che lo nominò pari di Francia e capo diStato Maggiore. Bandito dalla 2a restaurazione, tornò in Francia nel 1819. Sotto Luigi Filippo fu tre volte presidente del Consiglio (1832-34; 1839-40; 1840-47), ricoprendo anche ...
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Uomo politico inglese (n. 1674 - m. Raynham, Worfolk, 1738). Membro del partito whig, negoziò e concluse con gli Olandesi il trattato della Barriera (ott. 1709). All'avvento di Giorgio I, formò il governo [...] e della concordia in Gran Bretagna. Presidente del consiglio privato (1720), alla morte di Stanhope (1721) fu di nuovo segretario distato per il dipartimento settentrionale. Negoziò (1725) il trattato di Hannover tra Gran Bretagna, Francia e Prussia ...
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Uomo distato (Christianshavn 1812 - Copenaghen 1888), deputato, uditore generale dell'esercito (1851); fondò in difesa della Costituzione del 1849 la "Unione del cinque giugno", trasformatasi poi in partito [...] ministro dei Culti (1854); fu poi presidente del Consiglio e ministro degli Esteri (1857-63). Cercò di risolvere la questione dei ducati, contrapponendo a quello di Holstein uno stato unitario che unisse lo Schleswig alla Danimarca. L'intervento ...
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Uomo distato austriaco (Krumlov 1800 - Vienna 1852). Nella carriera militare fino al 1824, quindi diplomatico, fu (1839) ministro plenipotenziario a Torino, poi (1846) a Napoli; combatté a Curtatone e [...] abdicazione dell'imperatore Ferdinando divenne (1848) presidente del Consiglio e ministro degli Esteri, riuscendo a ristabilire in che poi (1851) abolì. Concepì anche l'ambizioso disegno di far entrare tutto l'Impero asburgico nel Deutscher Bund, in ...
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Uomo distato giapponese (Tsukari, Souwo, 1841 - Harbin 1909). Studiò in Inghilterra e al suo ritorno (1864) ebbe una parte importante negli avvenimenti che condussero alla restaurazione dell'autorità [...] i trattati di Tianjin (1885) e di Shimonoseki (1895) con la Cina. Ma il maggior suo merito è l'aver redatto la Costituzione del 1889, dopo essersi recato in Europa a studiare i varî modelli costituzionali. Più volte presidente del Consiglio fu anche ...
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Uomo distato russo (n. 1660 - m. 1734). Parente e collaboratore di Pietro il Grande, lo accompagnò nel suo primo viaggio all'estero, e assunse poi nel 1709 a Poltava la carica di cancelliere. A capo degli [...] dal 1717, con Caterina I fu membro del supremo consiglio segreto (1726) e alla morte di Pietro II (1730) bruciò il testamento a lui affidato da Caterina I, dichiarandosi per la candidatura della nipote di Pietro il Grande, Anna Ivanovna, sotto il cui ...
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Uomo politico (Montpellier 1753 - Parigi 1824); nel 1789 deputato alla Convenzione, poi membro del Comitato di salute pubblica, ministro della Giustizia nel Direttorio, divenne secondo console dopo il [...] 1804, presidente del Consigliodi reggenza nell'inverno 1814, ministro della Giustizia e presidente della Camera dei pari durante i Cento Giorni, fu poi bandito (1816-18) come regicida. Nel 1808 era stato creato duca di Palma; rinunciò al titolo ...
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Generale dell'esercito sardo (Beauregard, Savoia, 1752 - ivi 1824). Combatté contro i Francesi nella campagna d'Italia (1796) e l'anno seguente fu creato da Carlo Emanuele IV capo di S. M. Dopo che il [...] (1798), il C. fece parte del consigliodi reggenza, ma la vittoria di Marengo lo fece rientrare nella vita privata, da cui lo trasse nel 1814 Vittorio Emanuele I dandogli l'incarico di riorganizzare lo stato maggiore e l'arma del genio. Scrisse ...
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Uomo politico (Dorchester, Massachusetts, 1794 - Boston 1865). Prof. di letteratura greca alla Harvard University (1819-25), eletto al Congresso (1825-35), espresse posizioni tolleranti verso lo schiavismo [...] distato sotto la presidenza di M. Fillmore. Senatore per il Massachusetts (1853-54), si dimise per le proteste del movimento antischiavistico. Fu candidato alla vicepresidenza dell'Unione (1860). Durante la guerra di secessione appoggiò e consigliò ...
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pizzo di Stato loc. s.le m. (spreg.) L’imposizione fiscale pubblica interpretata come una forma di taglieggiamento mafioso. ◆ [tit.] Il «pizzo» di Stato [testo] Nuove tasse, imposte e contributi vengono ideati ogni giorno, senza alcuna giustificazione...
statuto2 s. m. [dal lat. tardo statutum, forma neutra del part. pass. statutus di statuĕre «stabilire»]. – 1. ant. Ciò che è stato stabilito, disposto, deliberato, e che perciò può acquistare valore di legge o comunque di norma: sì s’innoltra...