GABRIELE di Pietro
Tiziana Plebani
Figlio di Pietro, nacque intorno alla metà del Quattrocento con tutta probabilità a Treviso (e non come ritenuto da alcuni a Tarvisio).
Il Federici ritenne che G. [...] , sulla riviera del Garda. Se, come è stato osservato, influirono su questo spostamento sia il desiderio di evitare il contagio della peste che infieriva sulla città, sia il tentativo di sottrarsi a certi creditori, la partenza del tipografo è ...
Leggi Tutto
DA MONTE (De Monte, Dei Monte), Giovanni Battista, dettò Montano
Maria Muccillo
Nacque nel 1489 a Verona, da nobile famiglia, originaria di Monte San Savino (prov. di Arezzo) donde il cognome, primogenito, [...] nella meticolosa descrizione dei sintomi. Nei consulti dedicati al morbo gallico, egli ne abbozza la storia, individua i tramiti del contagio, consiglia l'uso di piante come la radice di china, il guaiaco, l'olio di vetriolo, e sconsiglia il mercurio ...
Leggi Tutto
MAZZINI, Giacomo
Giuseppe Monsagrati
– Settimo di dodici figli, nacque a Chiavari il 2 marzo 1767 da Giuseppe, genericamente qualificato come negoziante, e da Maria Turio. Suo amico d’infanzia fu Luca [...] durante l’epidemia del 1835-37, allorché quasi tutti i suoi colleghi avevano abbandonato la città per paura del contagio.
Proprio a partire dal 1830 erano intanto cominciati i problemi giudiziari del figlio, momentaneamente conclusisi con l’esilio in ...
Leggi Tutto
SOPRANI, Raffaele
Daniele Sanguineti
‒ Nacque a Genova l’8 gennaio 1612 dal nobile Antonio Maria e da Geronima Oliva (Le vite de’ pittori..., 1674, p. 337).
Venne avviato agli studi umanistici dal sacerdote [...] parte era l’autobiografia di Soprani dallo stesso Cavana e di concludere la stesura delle «vite de’ pittori morti dopo il contagio» del 1656-57 (pp. 66 s.). Il frontespizio venne stampato ad agosto dello stesso anno e gli esemplari furono inviati ad ...
Leggi Tutto
VALARESSO, Alvise
Giuseppe Gullino
– Nacque a Venezia il 6 gennaio 1588 da Zaccaria, figlio unico di Alvise, e da Elisabetta Miani di Paolo Antonio, il cui nome venne dato al gemello di Valaresso. Zaccaria [...] e Valaresso fu inviato nel Veronese, dove si adoperò a realizzare le fondamentali strutture sanitarie per arginare l’infierire del contagio.
Al termine dell’epidemia, qualche mese dopo essere rimpatriato, si portò a Padova per assumervi la carica di ...
Leggi Tutto
NAMIAS, Giacinto
Donato Greco
– Nacque a Venezia il 10 aprile 1810, da Marco e da Susanna Bianchini, discendente da famiglia ebrea di origine spagnola, rifugiatasi in Italia nel XVI secolo per sfuggire [...] 211).
Nell’ottobre 1835 Namias fu destinato a curare i colerosi nell’ospedale di San Daniele. Sostenitore della teoria del contagio tra vivi (successivamente dimostrata vera con la scoperta del Vibrio cholerae da parte di Filippo Pacini nel 1855) per ...
Leggi Tutto
QUAGLINO, Antonio
Valentina Cani
QUAGLINO, Antonio. – Nacque a Zubiena, in provincia di Biella, il 13 ottobre 1817 (i documenti universitari attestano il 17 ottobre) da Giovanni Battista, negoziante [...] ).
Prima dell’affermazione dell’antisepsi fu attento all’importanza delle pratiche igieniche nei locali della clinica per evitare il contagio infettivo tra operati e degenti. Nel 1881 fu però costretto a lasciare la cattedra dopo aver contratto, in ...
Leggi Tutto
BURAGNA, Giovan Battista
Guido D'Agostino
Nato negli ultimi anni del sec. XVI da Marcantonio, facoltoso patrizio algherese, compì gli studi di filosofia e di legge al termine dei quali esercitò l'avvocatura [...] giustizia, per la forzata inerzia del tribunale, impedendo che malintenzionati profittassero dello stato d'emergenza imposto dal contagio. Superata infine anche l'ultima contrarietà (s'era difeso con orgoglio affermando: "Buraña fui y Buraña soy ...
Leggi Tutto
FAZZINI, Lorenzo
Raffaele Santoro
Nato a Vieste (Foggia) il 19 genn. 1787 da Tommaso e da Porzia Medina, seguì l'istruzione primaria nella città natale; studiò poi a Foggia, a Benevento e nel seminario [...] durante un'epidemia di colera.
Pur essendo in quel periodo proibite le cerimonie pubbliche, per paura della diffusione del contagio e nonostante una pioggia fittissima, moltissimi allievi ed amici del F. seguirono la bara, portata a spalla fino alla ...
Leggi Tutto
LAMBERTI, Marco
Girolamo De Miranda
Nato in Toscana, forse a Figline Valdarno, nella seconda metà del XVI secolo, è ipotizzabile che, benché di animo incostante, riuscisse a concludere il cursus degli [...] Biblioteca naz. Marciana, Mss. it., 2076; A. Allegri, Seconda parte delle rime piacevoli, Verona 1607; F. Rondinelli, Relazione del contagio stato in Firenze l'anno 1630 e 1633, Firenze 1634; Le opere di Galileo Galilei. 1a ed. completa…, X, Firenze ...
Leggi Tutto
contagio
contàgio s. m. [dal lat. contagium, der. di contingĕre «toccare, essere a contatto, contaminare», comp. di con- e tangĕre «toccare»]. – 1. a. La trasmissione di una malattia infettiva dalla persona malata ad una sana sia direttamente...
contagiare
v. tr. [der. di contagio] (io contàgio, ecc.). – Comunicare una malattia per contagio: s’è ammalato di scarlattina e ha contagiato anche il fratello; in senso fig.: è stato contagiato dalle idee stravaganti dei suoi amici. ◆ Part....