BORRONI, Paolo
Angela Ottino Della Chiesa
Figlio di Giuseppe Antonio e di Cristina Stefanini, nacque a Voghera il 12 genn. 1749. Dalle biografie che ne scrissero Scaramuzza (1820) e Maragliano (1897) [...] Nel 1772 vinse il pensionato quadriennale a Roma, dove frequentò le accademie di S. Luca e di Francia, studiò con P. Batoni e copiò dall'antico. Dopo un breve soggiorno a Venezia, ritornò a Voghera nel 1776.
Qui dipinse (1777-78) per la chiesa di S ...
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ARENA, Domenico
Gaspare De Caro
Nacque a Cosenza nei primi anni del sec. XVII, in una famiglia della classe media, appartenente all'ordine degli Onorati Cittadini, che aveva dato in passato due sindaci [...] Lorenzo Novells, che rinvenne e riportò in luce il documento, in seguito affidato a Stefano Riccio, il quale lo copiò aggiungendo alcune note al testo. Il manoscritto fu infine pubblicato da Giuseppe De Blasi, Istoria delli disturbi e rivoluzioni ...
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Nacque a Firenze da Lorenzo di B. pittore, nel 1373; vi morì nel 1452. Fu maestro attivissimo, come affermano numerosi documenti (dal 1416 al 1446) e i dipinti su tavola e ad affresco, sparsi non solo [...] , s'ispirò per quella (1433) ora nella Galleria di Parma (i laterali sono nella Pinacoteca Stuart della stessa città), e ne copiò liberamente la predella nell'eseguire le storie di San Niccolò (due nel Metropolitan Museum di New York e una a Oxford ...
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TAVELLA, Carlo Antonio
Orlando Grosso
Pittore, nato a Milano nel 1668, morì a Genova nel 1738. Allievo del pittore Giuseppe Merati e poi di G. Gruembroeck, il Solfarolo, dopo un lungo viaggio nelle [...] e con intendimenti prettamente decorativi, sembrano tolte (quando non sono dovute al Piola o al Magnasco) a quei maestri che egli copiò con amore.
Molte sue opere si trovano nelle quadrerie genovesi e il gabinetto civico dei disegni di Palazzo Rosso ...
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GODERANNUS
C. Ghisalberti
Monaco attivo come calligrafo e miniatore negli scriptoria delle abbazie benedettine di Lobbes e di Stavelot, in Belgio, tra la fine del sec. 11° e il principio del successivo.Secondo [...] , sotto l'abate Rodolfo e con l'aiuto del frater Ernesto, dopo un lavoro durato quattro anni.Nello stesso scriptorium G. copiò - secondo quanto riportato nel colofone (c. 255r), che ricorda accanto al suo nome quello di frater Cuno, procacciatore o ...
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CORSINI, Amerigo
Renzo Ristori
Nacque a Firenze da Bartolomeo di Bertoldo e da Giovanna di Arrigo Falconieri il 12 ag. 1442 (non nel 1452, come generalmente si è detto seguendo una errata indicazione [...] 'opera) e, con soprannomi scherzosi, lui stesso, il Canigiani e il Canacci. Il Ficino concesse poi al C. l'onore di far copiare questi versi in fondo al codice di dedica del Liber de vita.
La considerazione di cui fu circondato il C. fra i letterati ...
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TACCONI, Innocenzo
Barbara Furlotti
TACCONI, Innocenzo. – Figlio del falegname Francesco e della prima moglie Isabella, nacque a Bologna il 28 marzo 1575 (Zapperi, 1989, p. 19, con genealogia in Appendice).
Dopo [...] un fedele interprete del linguaggio di Annibale. Di lui scrisse Filippo Baldinucci in una lettera datata 1681: Innocenzo «non solo copiò bene l’opere del maestro, ma fece assai quadri col disegno di lui» (Baldinucci, 1681-1728, 1975, p. 468).
Le ...
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GIOVANNI da Parma
Franco Bacchelli
Con questo nome si conoscono almeno quattro medici vissuti nel XIII e nel XIV secolo, le cui vicende, per l'omonimia e per la vicinanza dei luoghi in cui si trovarono [...] lui, forse ancora giovane e povero magister, che copiò e raccolse quell'eccezionalmente ampio corpus di opere di Galeno corporis remedio visto da I. Affò, che era in realtà una copia della Summa de modo medendi di Gerardo da Montpellier; il Tractatus ...
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MATOS FRAGOSO, Juan de
Commediografo di lingua spagnola, nato ad Alvito (Alentejo, in Portogallo) nel 1608, morto a Madrid nel 1689. Studiò slosofia e legge a Évora; ma passò presto a Madrid, dove la [...] di Lara), e derivò da altri motivi letterarî e libreschi, plagiando con disinvoltura (dal Príncipe despeñado di Lope de Vega copiò La venganza en el despeño). Tuttavia nella sua feconda produzione qualche commedia è di sua invenzione, o, per lo meno ...
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MICHELOZZI, Niccolo
Paolo Viti
MICHELOZZI, Niccolò. – Nacque a Firenze, nel quartiere di S. Giovanni, «gonfalone» Drago, il 5 dic. 1444, da Michelozzo, architetto e scultore, e da Francesca Galigari [...] apprende che egli scambiava libri con Antonio Steforo, che aveva trascritto Diodoro Siculo, che intendeva copiare l’epitome di Giustino. Per Naldo Naldi copiò estratti da Prisciano e per Poliziano le Epistole di Seneca (cfr. Miscellanea, I, cap. 77 ...
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copata
(o cupata) s. f. [dall’arabo qubbiaṭ «mandorlato»]. – Nome di piccoli dolci diffusi spec. a Siena, a forma di dischi sottili, fatti di un composto croccante di miele, mandorle, noci, aromatizzato con anice e chiuso fra due ostie. Dolci...
copia1
còpia1 s. f. [dal lat. copia «abbondanza», der. di ops opis «facoltà, mezzi», col prefisso co-1], letter. – 1. Abbondanza, grande quantità: c. di viveri, di foraggi; gran c. di gente; larga c. di denaro; c. di citazioni, di esempî,...