CIMAROSA (Cimmarosa), Domenico
Ariella Lanfranchi
Nacque ad Aversa (Napoli) il 17 dic. 1749 in un'umile casetta sita in Vico II Trinità. La sua era una famiglia poverissima: il padre Gennaro (e non [...] già stata rappresentata al teatro dell'Ermitage nell'autunno 1788. Giudicata generalmente una delle migliori opere serie del. C. venne stampa di detta Cantata, Egli non ne ha saputo mai cosa alcuna, giacché ha creduto dover questa esser de la cura ...
Leggi Tutto
* La voce enciclopedica Lingua scritta è stata ripubblicata da Treccani Libri con il titolo Italiano, parlare, scrivere, arricchita e aggiornata da un contributo di Giuseppe Antonelli.
La scrittura è [...] - Mosca); ai compagni di Biancaneve o a cose giudicate inutili, vane (perché non separa le parole grammaticali, sai com’è fatta Carla / lei: se [ellissi] si mette in testa una cosa ... Poi però [ellissi] non mi venga a dire del marito che sta sempre ...
Leggi Tutto
FRISI, Paolo (al secolo Giuseppe)
Ugo Baldini
Secondogenito degli otto figli di Giovanni Mattia e di Francesca Magnetti, nacque a Melegnano, presso Milano, il 13 apr. 1728.
Il nonno paterno Antonio, [...] al concorso dell'Accademia di Berlino per il 1760, ma Euler giudicò il suo lavoro non conclusivo.
Tra il giugno e l'autunno risiedere in famiglia, ciò che implicava la secolarizzazione. La cosa non piacque in ambienti ecclesiastici e, solo nel 1776, ...
Leggi Tutto
CARO, Annibale
Claudio Mutini
Nacque nel 1507 a Civitanova Marche da Giambattista, speziale e commerciante che aveva anche ricoperto qualche carica pubblica, e da Celanzia Centofiorini di nobile famiglia.
Nella [...] Essi non fanno professione di poeti, e se pur han fatto qualche cosa a' suoi dì, e stato per mostrare al mondo che, oltre alle berniana (che si ritorce, comunque, contro l'individuo giudicato mediante la propria opera, e si ricompone in tal modo ...
Leggi Tutto
CHERUBINI, Luigi
Sergio Martinotti
Decimo figlio di Bartolommeo (Firenze, 21 ott. 1726-ibid., 10 sett. 1792, allievo di G. N. Ranieri Redi e maestro al cembalo al teatro della Pergola) e di Veridiana [...] pietra di Gazzaniga,("Non ti fidar o misera"), un'aria per Una cosa rara di Martìn y Soler ("Di qual rigido marmo") e cinque teatro di corte di Vienna, amata da Schubert e Spohr, giudicata "grandiosa" da Wagner anche nella revisione che ne fece Franz ...
Leggi Tutto
BALBO, Cesare
Ettore Passerin d'Entrèves
Nacque in Torino da Prospero e da Enrichetta Taparelli d'Azeglio il 21 nov. 1789. Orfano della madre già nel 1792, fu affidato, col fratello cadetto Ferdinando [...] nazionale. Questa viene contrapposta alla "libertà politica", cosa "incerta, in teorica", "varia nella pratica", B. vi dedica tre articoli, e si accosta al Cavour nel giudicare severamente la politica austrofila del Guizot, di cui però si augura ...
Leggi Tutto
LEONE X, papa
Marco Pellegrini
Giovanni de' Medici nacque a Firenze l'11 dic. 1475, secondogenito di Lorenzo il Magnifico e Clarice Orsini.
Oltre agli insegnamenti del precettore Gregorio da Spoleto, [...] per premunirsi contro il pericolo dell'isolamento diplomatico, la cosa da lui più temuta. In segreto, fece redigere una Domine (15 giugno 1520).
L'esordio di Carlo V fu giudicato dal papa deludente, a causa del rifiuto di condannare Lutero con ...
Leggi Tutto
Mente
Massimo Piattelli Palmarini
Dal latino mens, che può essere accostato al verbo meminisse e al greco μιμνήσκω, "ricordare", il termine indica il complesso delle facoltà umane che più specificamente [...] così posizione a favore del riduzionismo, unica opzione giudicata in grado di scongiurare il mantenimento di entità anche, l'osservatore sarà del tutto incapace di dire che cosa sta vedendo. Percepirà solo dei puntini luminosi che si muovono ...
Leggi Tutto
CORBINELLI, Iacopo
Gino Benzoni
Nacque a Firenze, il 12 dic. 1535, da Raffaello (di Pandolfò di Tommaso, forse quel "conte Raffaello Corbinelli" che spedisce, il 3 genn. 1537, da Pisa una lettera al [...] nipote dell'autore Piero Guicciardini.
Pur severamente giudicata da quanti si impegneranno nella ricostituzione dell' 1585, "il Boccaccio", purgato del 1582, "di Salviati". "Sciocca cosa a vedere il modo fratino di disertare i libri; et, quanto a ...
Leggi Tutto
Orazio Flacco, Quinto
Giorgio Brugnoli (Pp. 173-178a
Roberto Mercuri (pp. 178b-fine
Poeta latino (Venosa 65 a.C. - Roma 8 d.C.). La fortuna nel Medioevo feudale di O. satiro (autore dei Sermones e [...] di D., sì che la tradizione indiretta non può essere giudicata tramite sicuro e si deve pensare che D. abbia avuto nisi temperato / splendeat usu ", sono alle fonti di Cv I IX 6 nulla cosa è utile, se non in quanto è usata, né è la sua bontade in ...
Leggi Tutto
giudicato1
giudicato1 (letter. ant. iudicato) agg. e s. m. [part. pass. di giudicare; come sost., dal lat. iudicatum, part. pass. neutro sostantivato di iudicare «giudicare»]. – 1. agg. a. Di persona, affare, questione su cui è stato pronunciato...
cosa
còsa s. f. [lat. causa «causa», che ha sostituito il lat. class. res]. – 1. È il nome più indeterminato e più comprensivo della lingua italiana, col quale si indica, in modo generico, tutto quanto esiste, nella realtà o nell’immaginazione,...