BARZI, Benedetto
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Di antica e nobile famiglia perugina, primogenito di otto fratelli, nacque, probabilmente in Perugia, nell'ultimo ventennio del sec. XIV.
Questa datazione sembra la più accettabile, [...] degli avversari, Braccio riuscì a portare a sé il B., tanto che in breve quest'ultimo divenne suo collaboratore ed amico attenzione dei Priori, i quali lo fecero arrestare. Risaputasi la cosa, il Montesperelli riunì "una brigata de cittadini de i più ...
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DEL MONTE, Pietro
Roberto Ricciardi
Nacque a Venezia da Niccolò verso i primi anni del 1400, probabilmente fra il 1400 e il 1404 (Haller, p. *10). La sua famiglia, anche se non nobile, era certamente [...] merito agli statuti cittadini, che gli erano stati sottoposti nell'agosto 1449 perché valutasse sein qualche cosa fossero "contra libertatem ecclesiae", e di cui giudicò alcuni articoli lesivi del prestigio vescovile e della sua autorità, il D. può ...
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CAMPEGGI, Lorenzo
Gaspare De Caro
Nacque a Bologna nel 1574; studiò diritto civile ed ecclesiastico a Bologna e a Pisa, dove si addottorò. Intrapresa la carriera ecclesiastica, ottenne la carica di [...] duca di Olivares, egli ottenne repliche estremamente fredde, se non addirittura sprezzanti. L'Olivares gli fece osservare che insediamento francese in Pinerolo soltanto in cambio di analoghi vantaggi strategici in Piemonte: poiché la cosa avrebbe ...
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GUIDICCIONI, Giovanni
Simona Mammana
Nacque a Lucca, da Alessandro di Giovanni e da Lucrezia, figlia del medico Antonio Nocchi. Il battesimo risulta registrato il 25 febbr. 1500.
Il padre, più volte [...] dobbiamo pensare che essi non dissero ogni cosa, e che se più lungamente o d'altre materie avessero C. Minutoli, Sulla vita e sulle opere di mons. G. G. di Lucca, in Atti della R. Accademia lucchese di scienze, lettere ed arti, XVII (1860), pp. ...
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GIOVANNI d'Andrea
Giorgio Tamba
Nacque da Andrea e da Novella, probabilmente nel 1271. La data di nascita è desunta dall'ultima iscrizione di G. nell'elenco dei cittadini atti alle armi, relativo all'anno [...] e a studenti fiorentini, nella assunzione di un mutuo: traccia se non di un suo precoce insegnamento, quanto meno di un significativo che a essa il padre affidò in particolari circostanze una breve attività didattica: cosa che non mancò di colpire i ...
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ISOLANI, Jacopo
Giorgio Tamba
Nacque a Bologna verso il 1356 primogenito dei quattro figli di Giovanni di Domenico e di Alenia (Alignia) di Gentile Alidosi.
Nel 1378 sposò Bartolomea, figlia postuma [...] dello Studio con effetto dal superamento dell'esame pubblico, cosa che avvenne il successivo 27 gennaio. Dal marzo 1385 restituzione dei beni confiscati. Alcuni dei banditi rientrarono in città, ma l'I. se ne astenne, forse temendo, a ragione, che i ...
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INFESSURA, Stefano
Arnold Esch
Nacque a Roma verso il 1440 da Giovanpaolo, di ragguardevole famiglia romana del rione Trevi.
Il nonno paterno, Lello di Lorenzo, è spesso nominato nei protocolli notarili [...] fuit dictum falsum fuit"); ma a volte una notizia insicura rimane anche in sospeso, là dove successivamente avrebbe potuto facilmente essere verificata ("depò si saperà la verità").
Anche se Roma occupa un posto centrale e tutto è visto da Roma, l ...
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DANDOLO, Marco
Giuseppe Gullino
Terzo dei quattro figli maschi di Andrea di Benedetto e di Orsa Giustinian di Bernardo, dottore cavaliere e procuratore, nacque a Venezia il 25 marzo 1458.
Ricche e prestigiose [...] di Rouen gli confessò che "Valentinum habet diabolum in corpore", della qual cosa, peraltro, non v'era chi non fosse il D. lasciò la città il 27 novembre, portando con sé, in qualità di segretario, Gian Giacomo Caroldo.
A Ferdinando Venezia chiedeva ...
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GRASSI (Crassus, de Grassis), Giovanni
Gigliola Di Renzo Villata
Figlio di Melchione, nacque verosimilmente agli inizi del Quattrocento; con tutta probabilità era originario di Ivrea (o della vicina [...] denunciare il macello comune tra ebrei e cristiani, considerata cosa deprecabile. La risposta fu immediata perché già il al proseguimento nella città dell'insegnamento universitario: in caso contrario se ne prevedeva il trasferimento a Pavia, nelle ...
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ACCORSO (latinizzato dapprima in Accursus, poi comunemente in Accursius, ritradotto nella forma Accursio, oggi la più usata; anche Accorso Fiorentino o da Bagnolo; chiamato a volte senza fondamento Accurzio, [...] coi Lambertazzi (ghibellini) nel 1274, poterono poi tornare in città, e se ne hanno notizie fino al 1356.
La lunga permanenza , celebrato come nessun altro al suo tempo, non è la cosa più verosimile. Ed è documentata, all'opposto, l'appartenenza d ...
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cosa
còsa s. f. [lat. causa «causa», che ha sostituito il lat. class. res]. – 1. È il nome più indeterminato e più comprensivo della lingua italiana, col quale si indica, in modo generico, tutto quanto esiste, nella realtà o nell’immaginazione,...
se
sé pron. rifl. [lat. sē] (radd. sint.). – 1. Forma forte della declinazione del pron. rifl. di 3a pers.; si usa soltanto quand’è riferito al soggetto (maschile o femminile, singolare o plurale) o nelle frasi enunciate con verbo all’infinito...