MIRANDA, Carlo
Franco Palladino
Nacque a Napoli il 15 ag. 1912 da Giovanni, medico e professore all’Università di Napoli (di cui fu rettore nel 1921-23) e da Elena Nimmo.
Compiuti gli studi secondari, [...] portando con sé» l’Istituto napoletano che confluirà nell’Istituto centrale di calcoli tecnici, creato per lui in quell’ che considerava il suo luogo di lavoro.
Forse perché era la cosa più conveniente da fare, dato lo scarso aiuto e i pochi mezzi ...
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La civilta islamica: antiche e nuove tradizioni in matematica. Le tradizioni matematiche
Roshdi Rashed
Le tradizioni matematiche
Capire lo sviluppo della matematica in un periodo di sette secoli, stabilire [...] strettamente legate, sono a loro volta corroborate da una terza: se ormai non ci si occupa più soltanto dello studio delle figure tradizione fanno entrare in gioco vari settori di ricerca. Concepiscono per prima cosa una disciplina geometrica ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Vito Volterra
Angelo Guerraggio
Fino agli anni Settanta del secolo scorso, le tracce di Vito Volterra nel mondo matematico italiano sono rimaste piuttosto deboli. La maturazione di una diversa sensibilità [...] la cattedra di meccanica razionale in quella stessa Università di Pisa in cui si era laureato solo argomentare qual fu il passato e che cosa sarà l’avvenire; ecco, nei più e che il suo gesto era ‘inutile’, se letto alla luce del comune e diffuso ...
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LIBRI (Libri Carucci), Guglielmo
Livia Giacardi
Nacque a Firenze il 2 genn. 1802 da Giorgio, conte di Bagnano, e da Rosa Del Rosso, entrambi appartenenti a famiglie dell'antica nobiltà toscana. Per [...] lineari e quelle algebriche, cosa che ha largamente determinato lo fretta, egli riuscì a portare con sé la parte più importante della sua biblioteca de la Motte e con lei nel 1868 fece ritorno in Italia per rivedere i parenti e gli amici che avevano ...
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La Rivoluzione scientifica: i protagonisti. Evangelista Torricelli
Carla Rita Palmerino
Evangelista Torricelli
Nell'antiporta delle Lezioni accademiche, pubblicate postume nel 1715, troviamo un ritratto [...] et che havendo studiato Tolomeo et visto quasi ogni cosa del Ticone, del Keplero e del Longomontano, finalmente adheriva numerosi testimoni, egli poté appurare che, se la base del tubo veniva immersa in un recipiente più grande, anch'esso contenente ...
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POMPILJ, Giuseppe
Enrico Rogora
POMPILJ, Giuseppe. – Nacque a Roma il 17 luglio 1913.
Nel 1918 perse il padre, morto in guerra. Si laureò con lode in matematica nel 1935 con una tesi di geometria algebrica [...] di un modello statistico perché «non è lecito domandarsi se un modello è vero o falso quando si può convinto assertore di una “solidarietà universale” del mondo in cui viviamo “nel senso che ogni cosa influenza ed è influenzata da tutte le altre” ...
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Alessandro Rosina
Sbatti la statistica in prima pagina
I giornali tendono sempre più spesso a fare uso di numeri, grafici e tabelle che a volte servono solo a fare colpo sui lettori. Come le cifre sulla [...] diretta però principalmente a chi lo produce, come se i media fossero in larga parte incolpevoli nel conferirgli (eccessiva) evidenza centri possono invece produrre e divulgare arbitrariamente qualsiasi cosa.
Il secondo punto nevralgico ha a che fare ...
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arco
arco [(pl. archi) Der. del lat. arcus -us] [LSF] Denomin. di vari dispositivi, apparenze ottiche e luminose, ecc., la cui forma richiama quella dell'omonima struttura architettonica. ◆ [GFS] A. [...] quello ordinario, con catodo metallico o di grafite. Se la tensione tra gli elettrodi è alternata e gli in virtù di tale proprietà, per intrattenere oscillazioni permanenti in un circuito, cioè per realizzare un oscillatore elettrico (cosa che in ...
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lavoro
lavóro [Der. del lat. labor -oris "fatica, lavoro"] [LSF] Nel linguaggio comune, la fatica e quindi l'energia (muscolare, biologica in senso lato) associata al raggiungimento di uno scopo determinato; [...] in quanto relativi a temperature e a situazioni assai diverse); in relazione a fenomeni di emissione di ioni, può considerarsi (ma non è cosa di forze). Se lo spostamento non è rigido, il corrispondente l. generalm. non è nullo, ma in ogni caso esso ...
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moltiplicatore
moltiplicatóre [agg. (f. -trice) e s.m. Der. del lat. multiplicator -oris, dal part. pass. multiplicatus di multiplicare (→ moltiplicando)] [LSF] Ciò che moltiplica qualcosa, sia nel signif. [...] ANM]), sia in signif. derivati e figurati, riconducibili in genere a quello di fare aumentare il valore di qualche cosa. ◆ [ ] M. voltmetrico: resistore che, posto in serie a un voltmetro reometrico, ne moltiplica la portata; se (v. fig.) V₀ è la ...
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cosa
còsa s. f. [lat. causa «causa», che ha sostituito il lat. class. res]. – 1. È il nome più indeterminato e più comprensivo della lingua italiana, col quale si indica, in modo generico, tutto quanto esiste, nella realtà o nell’immaginazione,...
se
sé pron. rifl. [lat. sē] (radd. sint.). – 1. Forma forte della declinazione del pron. rifl. di 3a pers.; si usa soltanto quand’è riferito al soggetto (maschile o femminile, singolare o plurale) o nelle frasi enunciate con verbo all’infinito...