Gae Aulenti
Museo
Il riuso del passato: un palazzo storico si trasforma in museo
Il nuovo allestimento museale alle Scuderie del Quirinale
di Gae Aulenti
11 giugno
Si chiude, con la cifra record di 565.000 [...] altezza delle pareti non può essere inferiore a 4,5 m, se si vuole che accolga quadri anche molto grandi e pesanti. Dovevo pensare alle città come a luoghi di trasformazione continua, in cui una cosa va sempre difesa, l'identità.
Il museo nel passato ...
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FONTANA, Carlo
Helmut Hager
Nacque a Rancate (Como) il 22 apr. 1638 da Francesco Amedeo e Cecilia Pizzalmore (Donati, 1942, pp. 263 s., 286 n. 3). Non si conosce con esattezza la data del suo arrivo [...] Se il F. mirava a una commissione importante in campo ecclesiastico, l'ultima speranza era che si costruisse la facciata di S. Giovanni in Laterano, per la quale, in non sappiamo tuttavia con esattezza cosa comportasse quest'ultima carica (Coudenhove ...
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CELLINI, Benvenuto
Ettore Camesasca
Figlio di Giovanni d'Andrea di Cristofano e di Elisabetta Granacci, nacque a Firenze il 3 nov. 1500. Il C. stesso cm la sua celebre Vita, i trattati e numerose lettere [...] lui congeniale, e l'insipidezza erudita del referto allegato ("cosa insulsa e melensa"). La mediazione della Frusta resta fondamentale Apuleio a s. Agostino e a Petrarca) in rappresentazione di se stessi, mimesi della propria azione. La coincidenza ...
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GERUSALEMME
M. Piccirillo
(ebraico Yerushalayim; gr. ῾Ιεϱοσόλυμα; lat. Ierusalem, Hierusalem, Aelia Capitolina; arabo Urshilīm, al-Quds, Iliyā; Hierosolyma, Solyma nei docc. medievali)
Città situata [...] le città sante dell'Islam, anche se i tempi e i modi del processo che la trasformò in simbolo sacro sono ben lontani dall'essere Sofronio, il santo e dotto patriarca di Gerusalemme. Qualsiasi cosa sia accaduta, due furono i risultati: le chiese e le ...
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GOTICO
P. Kidson
Il termine G. entrò in uso tra gli umanisti italiani durante il sec. 15° per definire quegli aspetti del mondo contemporaneo che, alla luce di un passato classico idealizzato, ricevevano [...] terra e la Chiesa trionfante in cielo si univano e diventavano un'unica cosa per il corpo e il sangue di Cristo. L'immagine aveva un carattere globale e, se si considerava anche la musica della messa, si aveva un vero e proprio Gesamtkunstwerk. Tale ...
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DUCCIO di Buoninsegna
L. Bellosi
(o Boninsegna)
Pittore senese, attivo in Toscana tra il 1278 e il 1311.D. è documentato a partire dal 1278, quando venne pagato per aver dipinto dodici casse per conservare [...] di recente (Shearman, 1983). Non si saprebbe a chi riferire se non a D. stesso anche il finissimo tabernacolo di Boston (Mus è magnifica cosa e fu nobilissimo pittore".È in questa meditata rinuncia alla frivolezza gotica, in questa riconquista di ...
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Fulvio Irace
Auditorium
Dove il progetto dello spazio sposa l'arte del suono
Le architetture per la musica di Renzo Piano
di Fulvio Irace
21 aprile
Si inaugura a Roma, con un concerto dell'orchestra e [...] Quando cerchi la leggerezza, automaticamente trovi un'altra cosa preziosa, importantissima sul piano del linguaggio poetico: tra produzione e ascolto del suono: "se costruisci una sala da concerto - scrive Piano in una nota del suo Giornale di bordo ...
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Dada
Maurizio Fagiolo dell'Arco
di Maurizio Fagiolo dell'Arco
Dada
SOMMARIO: 1. Introduzione. 2. Le origini e l'espansione: a) i centri dada; b) tra il futurismo e il surrealismo. □ 3. I protagonisti: [...] può partire dal linguaggio per arrivare all'oggetto o dalla cosa per arrivare a una parola. ‟Avrei potuto rovesciare l' fermo. Perfino le definizioni che il gruppo dà di se stesso sono in chiave negativa: non si spiegano gli obiettivi e i mezzi ...
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GHERARDI, Giovanni (Giovanni da Prato, Giovanni di Gherardo, Giovanni di Gherardo Gherardi, Johannes Gerardi, Johannes de Prato)
Francesco Bausi
Nacque a Prato, da Gherardo di ser Bartolo e da Giuliana, [...] altrui mostrar visibile", e afferma che la "plebe" ha "omai perduta" ogni speranza, in quanto "ragion non dà che la cosa impossibile / possibil facci uom sine sustanza"; ma se il Brunelleschi, che "poco sa ordire e vie men tessere" (cioè, che non sa ...
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COPIA
H.L. Kessler
La c. fu il principale mezzo a disposizione del Medioevo per portare nell'arte del momento elementi che erano molto lontani o che rischiavano di perdersi, oggetti distanti, opere [...] , col. 230).Si pone dunque la questione su cosa costituisca in effetti una replica. In generale ci si limitava a copiare gli elementi della per divenire visibile essa deve essere impressa in una matrice, non importa se di cera, argilla o piombo. La ...
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cosa
còsa s. f. [lat. causa «causa», che ha sostituito il lat. class. res]. – 1. È il nome più indeterminato e più comprensivo della lingua italiana, col quale si indica, in modo generico, tutto quanto esiste, nella realtà o nell’immaginazione,...
se
sé pron. rifl. [lat. sē] (radd. sint.). – 1. Forma forte della declinazione del pron. rifl. di 3a pers.; si usa soltanto quand’è riferito al soggetto (maschile o femminile, singolare o plurale) o nelle frasi enunciate con verbo all’infinito...