BECATTINI, Francesco
Gian Franco Torcellan
Nacque probabilmente intorno al 1740, sicuramente a Firenze, dato che egli stesso, nella prefazione alla terza edizione della Istoria dell'Inquisizione (Milano [...] soddisfacenti se lo si trova proprió intorno al 1782 implicato in episodi poco chiari di spionaggio; se scarsa è in carcere. Lo si accusò, per non dar nell'occhio, di tutt'altra cosa, imputandogli, espressioni ingiuriose verso la Chiesa contenute in ...
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ALBERTO AZZO
Margherita Giuliana Bertolini
Della stirpe degli Obertenghi, visse tra la fine del decimo e la fine dell'undecimo secolo; morì nel 1097. Dal padre, marchese Alberto Azzo I, ereditò il governo [...] il cui ultimo placito prima di questo risaliva al 1021, fu cosa effimera: è questo l'unico atto di giurisdizione di A. testimonianze precise, se dalle fonti imperiali si meritò l'appellativo di "impius" ed "iniquissimus ".
In questa opposizione fu ...
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GREGORIO XIV, papa
Agostino Borromeo
Appartenente a una famiglia nobile di origine cremonese, Nicolò Sfondrati nacque, probabilmente a Somma Lombardo (nei pressi di Varese), l'11 febbr. 1535 da Francesco [...] ostili alla riforma. Nel caso dello Sfondrati la cosa può essere spiegata anche con la presenza di un lo Sfondrati non era certo in grado di emulare il suo modello milanese. Ma se la visita apostolica aveva messo in evidenza come l'opera di ...
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DELLA CESA (Dalla Cesa, Della Chiesa), Pompeo
Lionello Giorgio Boccia
Fu figlio di un Vincenzo, del quale si ignora il mestiere.
Il padre P. Morigia (Nobiltà di Milano, Milano 1595) non cita il D. nel [...] scontata, ma le varianti organizzative offrivano sempre qualche cosa di nuovo, fino a rendere evidente il nesso suo progetto - da altri lavoranti, o se alcuni di questi avessero poi potuto rifinirlo in qualche parte.
Il catalogo delle opere firmate ...
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DIEDO (Diedus, Dedus Didius), Francesco
Gilbert Tournoy
Figlio di Alvise di Marco, del ramo di Ss. Apostoli dell'antica famiglia appartenente al patriziato veneziano, e di Creusa di Giovanni Boldù, [...] .
Non si sa cosa sia esattamente successo: il 15 venne infatti di nuovo eletto per la stessa missione, con minaccia, in caso di rifiuto, avrebbe lasciato libera scelta tra le due cariche; se Pagello, che esalta le qualità del corrispondente, fosse ...
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FENZI, Carlo
Luigi Fallani-Lucia Milana
Nato a Firenze il 24 nov. 1823, terzogenito del banchiere Emanuele e di Ernesta Lamberti, come d'uso nelle ricche famiglie nobili fu inviato all'estero per compiere [...] il rafforzamento e l'incremento delle forze armate contro i nemici esterni e interni, cosa che, in quel momento, gli premeva quanto - se non più - l'unificazione amministrativa e finanziaria. Infatti partecipò al lavoro di commissioni parlamentari ...
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GRIMOALDO, re dei Longobardi
Andrea Bedina
La prima testimonianza relativa a G. è contenuta nella più ricca fonte su di lui, l'Historia Langobardorum di Paolo Diacono (l. IV, cap. 37). L'episodio descritto, [...] il compito di avvisare Godeperto della sua presenza in armi, cosa che il duca fece, allertando al contempo l di catturarlo: per la sua tenera età non lo considerava in alcun modo un pericolo per sé e per i suoi. Il superstite Perctarit, alla notizia ...
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BARZI, Benedetto
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Di antica e nobile famiglia perugina, primogenito di otto fratelli, nacque, probabilmente in Perugia, nell'ultimo ventennio del sec. XIV.
Questa datazione sembra la più accettabile, [...] degli avversari, Braccio riuscì a portare a sé il B., tanto che in breve quest'ultimo divenne suo collaboratore ed amico attenzione dei Priori, i quali lo fecero arrestare. Risaputasi la cosa, il Montesperelli riunì "una brigata de cittadini de i più ...
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CARACCIOLO, Gianni (Sergianni)
Franca Petrucci
Nacque a Napoli molto probabilmente nel 1372 da Francesco detto Poeta, cavaliere aurato e ciambellano di Ladislao d'Angiò-Durazzo, del ramo dei Caracciolo [...] sé e ai suoi fautori, assegnando cariche, allacciando parentadi, consenziente la regina, che gli concesse, inoltre, nell'ottobre Torre del Greco in a ritornare a Napoli e a impadronirsi del Regno. Che cosa si ripromettesse il C. dal ritorno del re di ...
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CORNAGGIA MEDICI CASTIGLIONI, Carlo Ottavio
Silvia Pizzetti
Nato a Milano il 6 dic. 1851, da Giovanni Cornaggia Medici e da Luigia Castiglioni, erede di una antica famiglia milanese risalente al XIII [...] nel gennaio 1914, all'indomani della sconfitta elettorale, i cattolici, "se saranno illuminati e prudenti... non costituiranno un partito politico, che sarebbe cosa assurda in un paese sostanzialmente cattolico..., ma debbono spiegare un programma di ...
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cosa
còsa s. f. [lat. causa «causa», che ha sostituito il lat. class. res]. – 1. È il nome più indeterminato e più comprensivo della lingua italiana, col quale si indica, in modo generico, tutto quanto esiste, nella realtà o nell’immaginazione,...
se
sé pron. rifl. [lat. sē] (radd. sint.). – 1. Forma forte della declinazione del pron. rifl. di 3a pers.; si usa soltanto quand’è riferito al soggetto (maschile o femminile, singolare o plurale) o nelle frasi enunciate con verbo all’infinito...