MANZONI, Alessandro
Attilio Momigliano
Alessandro M. nacque a Milano il 7 marzo 1785 da Pietro e da Giulia Beccaria. Studiò, non in casa, dove i genitori vivevano in disaccordo, ma nei collegi di Merate [...] costante. Al Romanticismo, anzi, egli aderì in grazia di questa tendenza, perché vide in essa la via più consona alla sua coscienza di convertito. La parte più profonda della Lettera nasce da questo motivo: e perciò essa può dirsi, più che la difesa ...
Leggi Tutto
LINGUAGGIO (XXI, p. 199)
Antonino Pagliaro
Gli sviluppi degli studî linguistici nell'ultimo decennio, dando sempre maggiore consistenza alla lingua come sistema e struttura, richiedono che il problema [...] determinato. Il linguaggio è dunque un grado, una misura, per dir così, del conoscere, al quale ogni momento della coscienza viene a riportarsi, nell'atto in cui tende ad obiettivarsi come voce articolata, discorso: è la proiezione, su un piano ...
Leggi Tutto
Fondamento dell'intera dottrina della scienza come manoscritto per i suoi ascoltatori
Fondamento dell’intera dottrina della scienza come manoscritto per i suoi ascoltatori
(Grundlage der gesammten Wissenschaftslehre [...] cui si è ricettivi e non attivi»; ciò genera un’opposizione fra l’Io che pone sé stesso (ed è coscienza di sé) e l’Io che pone (ed è coscienza di) altro da sé. Fra Io e Non-Io sussiste un rapporto di negazione parziale e di reciproca limitazione, da ...
Leggi Tutto
Uomo politico e romanziere ungherese (Alvinc 1814 - Pusztakamarás 1875); attivo giornalista politico, deputato nel 1848, aderì al governo rivoluzionario e dovette comparire davanti alla corte marziale. [...] Graziato, si dedicò, come redattore del Pesti Naplót ("Diario di Pest"), a rafforzare la coscienza nazionale ungherese, e poi (1865) fu rieletto deputato. Scrisse romanzi a sfondo storico di notevole importanza (Gyulai Pál, 1847; Férj és nő "Marito e ...
Leggi Tutto
SENSO COMUNE
Guido Calogero
COMUNE È uno fra i termini filosofici che hanno maggiormente mutato di valore attraverso l'evoluzione storica. La sua origine è nella denominazione di κοινὴ αἴσϑησις ("sensazione [...] "sensazione comune" (che Aristotele fa dipendere da un κοινὸν αἰσϑητήριον, sensorium commune) è insieme la loro coscienza riflessa. Questi valori originarî, d'altronde, sono nella terminologia moderna mantenuti piuttosto da quel termine cenestesi" (v ...
Leggi Tutto
Breve storia della liberta religiosa in Italia. Aspetti giuridici e problemi pratici
Michele Madonna
Premessa
La libertà religiosa, secondo una celebre definizione di Francesco Ruffini, è la «facoltà [...] 374; P.A. D’Avack, s.v. Libertà religiosa, cit., pp. 595-607; L. Musselli, s.v. Libertà religiosa e di coscienza, in Digesto delle discipline pubblicistiche, IX, 1994, pp. 214-231; P. Di Marzio, Contributo allo studio del diritto di libertà religiosa ...
Leggi Tutto
AVALOS, Ferdinando Francesco d', marchese di Pescara
Gaspare De Caro
Nato a Napoli nel 1489 da Alfonso e da Diana de Cardona, e discendente, quindi, da due tra le principali famiglie spagnole trapiantatesi [...] norme della morale cavalleresca nella quale egli era stato educato, che nel suo testamento scongiurò l'imperatore di liberargliene la coscienza restituendo la libertà al ministro.
L'A. morì il 3 dicembre 1525, di tisi.
Fonti e Bibl.: L. Ariosto ...
Leggi Tutto
Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Pierluigi Licciardello
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
L’incompiuto L’uomo senza qualità resta una delle opere più significative e [...] sacri” tra lui e Agathe, illuminati – ma Musil spinge i passi in questione al limite della parodia sacrilega – dalla coscienza della grazia, di un amore divino conosciuto dalla sorella in gioventù, per poi spegnersi nel gretto matrimonio borghese. Si ...
Leggi Tutto
Jankelevitch, Vladimir
Jankélévitch, Vladimir
Filosofo francese (Bourges 1903 - Parigi 1985). Insegnò filosofia morale dapprima all’univ. di Lilla e poi (dal 1952) alla Sorbona. Il suo pensiero analizza [...] questo ambito si collocano opere come Le mal (1947; trad. it. Il male); La mauvaise conscience (1933; trad. it. La cattiva coscienza); L’ironie ou la bonne conscience (1936; trad. it. L’ironia); L’alternative (1938); Du mensonge (1942); Le nocturne ...
Leggi Tutto
Uomo politico inglese (Lowestoft, Suffolk, 1859 - Londra 1940); entrato in parlamento con i laburisti nel 1910, due anni dopo diede le dimissioni, per essere poi rieletto nel 1922. Durante la prima guerra [...] mondiale fu pacifista e difese gli obiettori di coscienza. Fu tra i fondatori del Daily Herald che diresse per molti anni. Nel 1931 si oppose a qualsiasi riduzione del sussidio di disoccupazione e fu leader dell'opposizione laburista alla coalizione ...
Leggi Tutto
coscienza
cosciènza (letter. ant. consciènza, consciènzia) s. f. [dal lat. conscientia, der. di conscire; v. cosciente]. – 1. a. Consapevolezza che il soggetto ha di sé stesso e del mondo esterno con cui è in rapporto, della propria identità...
coscienzioso
coscienzióso agg. [der. di coscienza]. – 1. Di persona, che ha coscienza, cioè senso di giustizia e di onestà, o che mette in ciò che fa il massimo impegno, con piena osservanza dei proprî doveri etici, sociali o professionali:...