Filosofo e storico della filosofia (Brunswick 1832 - Dorpat 1888), professore di storia della filosofia nelle università di Gottinga (1867), di Basilea (1868), e (dal 1871) di Dorpat. Autore, tra l'altro, [...] Welt. Neue Grundlegung der Metaphysik (1882); Religionsphilosophie (1886); Neue Grundlegung der Psychologie und Logik (post., 1889). Nel suo pensiero T. accentuò il valore della coscienza soggettiva dell'io in ordine ad ogni problema filosofico. ...
Leggi Tutto
Parte finita del tempo; determinata per un particolare accadere dalla relazione di simultaneità tra elementi in esso distinti e una serie di fatti successivi gli uni agli altri; che può quindi essere misurata [...] , sviluppata nello spazio, della durata reale o pura, forma che prende la successione quando è immediatamente sentita nella coscienza come molteplicità qualitativa di elementi che susseguendosi si penetrano e si fondono tra loro come note in una ...
Leggi Tutto
Filosofia
Dapprima disciplina riguardante la conoscenza sensibile o la percezione, dalla metà del 18° sec. il suo significato prevalente è di disciplina riguardante il bello (naturale e in particolare [...] fatto che esso non era infine davvero pensabile se nello stesso tempo, con l’«idea in generale», non entrava nella «coscienza pensante» anche l’«idea particolare del bello». L’inadeguatezza del primo metodo come tale stava invece nell’obbligo di una ...
Leggi Tutto
Disciplina psico-fisiologica indiana basata su una vasta gamma di tecniche ascetiche. Lo y. cosiddetto classico costituì uno dei sistemi filosofici indiani, strettamente collegato al Sāṃkhya (➔); tuttavia, [...] che esso compare come termine indicante una ‘tecnica’. Lo y. offre gli strumenti per sottomettere al dominio della coscienza i processi psichici e fisiologici che si svolgono normalmente fuori di essa, al fine di risvegliare quella potenza nascosta ...
Leggi Tutto
Secolarizzazione
Loredana Sciolla
Il termine secolarizzazione indica due aspetti diversi del processo di perdita di rilevanza della religione nella vita sociale. Il primo consiste nell'autonomizzazione [...] 1967; trad. it. 1984, p. 140), ossia del modo in cui il processo sociostrutturale di s. si manifesta a livello della coscienza. A questo livello la s. indica che la religione, perduta la capacità di imporre un ordine significativo alla realtà, si è ...
Leggi Tutto
Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Giuseppe Rensi
Fabrizio Meroi
Nel quadro della filosofia italiana della prima metà del Novecento, quella di Giuseppe Rensi è una figura assai particolare. Nonostante sia stato oggetto, in passato, di [...] «il Dio cristiano – scrive Rensi – è un Dio che esiste fuori del mondo, e che esiste come piena, perfetta e infinita coscienza, prima del mondo da lui creato»; mentre «il Dio di Hegel […] non esiste fuori del mondo, perché non esiste se non creando ...
Leggi Tutto
GALLI, Gallo
Filosofo, nato a Montecarotto (Ancona), il 26 gennaio 1889. Studiò all'univ. di Roma (1908-12), ove fu scolaro di B. Varisco; prof. di filosofia teoretica (dal 1936) all'univ. di Cagliari, [...] molti, Torino 1939 (2ª ediz. rimaneggiata, ivi 1944); Studi cartesiani, ivi 1943; Dall'idea dell'essere alla forma della coscienza, ivi 1944; Prime linee di un idealismo critico e due studi sul Renouvier, ivi 1945; Problemi educativi, ivi 1946; Studî ...
Leggi Tutto
VICO, Giambattista
Fausto Nicolini
Filosofo, storico, giureconsulto e critico letterario.
1. Primi anni (1668-1686). - Terzultimo degli otto figliuoli di Antonio, figlio d'un contadino maddalonese e [...] intuizione e inventività, ch'è quanto dire proprio quella coscienza del peculiare o certum o "filologia", che il cartesianesimo Ma, poiché, d'altro canto il V., insieme con la coscienza piena del suo genio, aveva poco men precisa l'altra dell' ...
Leggi Tutto
Tecniche del corpo
Francesco Spagna
Per tecniche del corpo si intende, in senso ampio, tutto ciò che il corpo rende possibile in termini di movimento delle membra, di muscolatura, di articolazioni, [...] res cogitans e res extensa, ossia tra un soggetto pensante e un corpo ridotto allo statuto di oggetto, che la coscienza deve guidare e amministrare, ha profondamente influenzato la visione del mondo e la terminologia dell'Occidente. M. Merleau-Ponty ...
Leggi Tutto
Filosofo italiano (Ferrara 1884 - Dolo, Venezia, 1940), scolaro di R. Ardigò; prof. di filosofia morale nell'univ. di Firenze. Pur partendo da posizioni positivistiche, criticò con molta finezza le schematiche [...] tipo assolutamente formale (il valore dell'azione non risiede nel contenuto della volizione, ma nell'accordo tra di essa e la coscienza). Tra le altre opere: Le teorie psicologiche di A. Helvetius (1902); La morale della simpatia (1914); La morale di ...
Leggi Tutto
coscienza
cosciènza (letter. ant. consciènza, consciènzia) s. f. [dal lat. conscientia, der. di conscire; v. cosciente]. – 1. a. Consapevolezza che il soggetto ha di sé stesso e del mondo esterno con cui è in rapporto, della propria identità...
coscienzioso
coscienzióso agg. [der. di coscienza]. – 1. Di persona, che ha coscienza, cioè senso di giustizia e di onestà, o che mette in ciò che fa il massimo impegno, con piena osservanza dei proprî doveri etici, sociali o professionali:...