Si chiama conversione la formazione, ottenuta senza aggiunta di affisso derivazionale, di una parola appartenente a una parte del discorso diversa da quella della base: per es., piacere verbo → (il) piacere [...] quale dei due lessemi sia la base e quale il derivato.
Il problema riguarda più la descrizione linguistica che la coscienza del parlante, anche se la direzione della derivazione può avere conseguenze sull’uso della lingua: ad es., se un nome ...
Leggi Tutto
Botanica
F. biologica Insieme di piante che, anche se sistematicamente lontane, hanno in comune caratteri ecologici e di adattamento. Tra i vari sistemi di classificazione delle f. biologiche, il più noto [...] in quanto si distingue dal sentimento, dall’intuizione e dalla rappresentazione, che sono i modi con cui il contenuto umano della coscienza, prodotto dal pensiero, dapprima si manifesta. In questo senso B. Croce e G. Gentile hanno parlato di f. dello ...
Leggi Tutto
Dal 1989, nome ufficiale dello Stato tradizionalmente noto come Birmania, situato nell’Asia sud-orientale, nel versante occidentale dell’Indocina. A NO confina con il Bangladesh e l’India, a NE con la [...] l’indipendenza attuata dal circolo del Nagani («Dragone rosso») contribuirono alla diffusione degli ideali marxisti e alla presa di coscienza politica da parte degli intellettuali. Tra i narratori più significativi: Maha Shwe, autore di novelle e di ...
Leggi Tutto
(o al-Maghreb) Nome («Occidente») con il quale gli Arabi designano complessivamente i paesi dell’Africa settentrionale, a O dell’Egitto, spesso in opposizione a Mashriq «Oriente». Varie le accezioni, dalla [...] dell’Europa, e in particolare della Francia, il M. ha rivendicato la dignità del proprio passato, alla luce di una nuova coscienza politica e nazionale. Tipico è il caso dell’algerino Boujedra, in arabo Abū Ǧadra, che dal 1981 ha deciso di scrivere ...
Leggi Tutto
Scrivere e digitare
Giuseppe Antonelli
Il ritorno alla scrittura
Fino a una ventina d’anni fa, il dominio dell’audiovisivo – dei media detti non alfabetici – faceva prevedere una progressiva perdita [...] nuove forme di scrittura, si sono usate diverse definizioni: quella di italiani trasmessi scritti (ma nella coscienza collettiva l’idea di ‘trasmissione’ è ancora intimamente legata alle trasmissioni televisive o radiofoniche); quella di italiano ...
Leggi Tutto
In pochi casi, come in quello dell’italiano moderno, nel fare la storia di una lingua ci si imbatte in un termine cronologico preciso che abbia segnato un cambiamento netto di situazione ambientale generale [...] di un 66% di dialettofoni abituali risultante ancora nel rilevamento statistico del 1951.
Anche ai vertici della coscienza linguistica nazionale, in una istituzione come l’Accademia della Crusca (➔ accademie nella storia della lingua), regnava l ...
Leggi Tutto
La coesione di un testo è la proprietà che si manifesta precipuamente nella forma di un sistema di reti di collegamenti linguistici tra le frasi, che indicano dipendenze e sintonie interpretative di particolari [...] di cui sento eccheggiare le parole. Egli è entrato e [soggetto sottinteso] non m’aveva subito visto (Italo Svevo, La coscienza di Zeno, Milano, Bompiani, 1985, pp. 5-6)
Le dipendenze interpretative tra gli elementi collegati possono, inoltre, essere ...
Leggi Tutto
Ludovico Ariosto (Reggio Emilia 1474 - Ferrara 1533) trascorse quasi tutta la vita a Ferrara. Frequentò la società letteraria della corte estense, che stimolò i suoi primi esperimenti letterari in latino [...] ), in quanto non mancano oscillazioni che, prescindendo da fatti di distrazione o da esigenze di variatio, denotano una coscienza della lingua come organismo vivo, che può pertanto contenere variazioni e alternanze d’uso. Anche nel lessico, accanto ...
Leggi Tutto
BOSCO, Umberto
Eugenio Ragni
Nacque a Catanzaro il 2 ottobre 1900, da Carmelo, avvocato dello Stato, e da Ambrosina Provenzano. Compiuti nella città natale gli studi secondari e il liceo, dove ebbe [...] , per trasformarla in mito, cioè per collocarla nella sfera del sogno. […] Il Rinascimento esprime il suo senso del limite, la sua coscienza che l’uomo, per privilegiato che sia, può non raggiungere la sua felicità, anche nel campo del relativo e del ...
Leggi Tutto
Nell’ambito della frase complessa (costituita cioè da almeno due frasi minori; ➔ frasi nucleari), la frase principale (detta anche, semplicemente, principale; ingl. main clause) è quella che non dipende [...] cacciar via un uccellino! Ma cacciar via anche lui, buttarlo in mezzo a una strada, con la figlia moribonda ... C’era coscienza? (Luigi Pirandello, Dono della Vergine Maria, in Id., Novelle per un anno, vol. IV, Firenze 1922, p. 130; cit. in Herczeg ...
Leggi Tutto
coscienza
cosciènza (letter. ant. consciènza, consciènzia) s. f. [dal lat. conscientia, der. di conscire; v. cosciente]. – 1. a. Consapevolezza che il soggetto ha di sé stesso e del mondo esterno con cui è in rapporto, della propria identità...
coscienzioso
coscienzióso agg. [der. di coscienza]. – 1. Di persona, che ha coscienza, cioè senso di giustizia e di onestà, o che mette in ciò che fa il massimo impegno, con piena osservanza dei proprî doveri etici, sociali o professionali:...