Dai suoi contemporanei chiamato doctor doctorum, doctor irrefragabilis. Dopo aver coperto varî uffici ecclesiastici e divenuto infine arcidiacono, andò a compiere i suoi studî a Parigi e vi tenne cattedra [...] religiosa confessio est de Deo hoc solum nosse quod Deus est).
Se gli universali ante rem o metafisici sono in Dio, gli universali post rem o fisici sono le forme, ossia il vero essere delle cose.
In psicologia A. di Hales sostiene che l'anima è una ...
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. Grammatico romano, forse però non di nascita, a quanto sembra indicare il suo nome e quello insieme dello sconosciuto Atanasio a cui la sua Ars è diretta. Appartiene certamente alla seconda metà del [...] massime sulla lingua degli scrittori antichi, e cosein genere risalenti alle fonti migliori, quale certamente , non attribuibile a Svetonio se non in minima parte, là dove esso è citato.
Bibl.: In genere, G. Goetz, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., ...
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Con questo titolo si diffuse nell'ultimo quarto del sec. XIV una raccolta di "miracoli ed esempli divoti" concernenti la vita di S. Francesco (v.) e di alcuni dei suoi compagni. Il testo, dettato nella [...] 53 capitoli - di diversa estensione - e per lo più conchiusi insé nella brevità d'un episodio; il contenuto non ha valore storico, che non gli appartiene, con l'amore delle cose e delle creature in cui sempre si rivela la provvidenza divina, con ...
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Erudito che fiorì nella prima metà del sec. I a. C. Nativo di Mileto, fatto prigioniero dai Romani nella guerra contro Mitridate e divenuto schiavo, fu da Silla liberato (82 a. C.) e fatto cittadino romano, [...] insé stesse, erano però assai utili; gli scrittori posteriori, che vi trovavano una miniera di notizie erudite a buon mercato, le saccheggiarono. Quanto larga fosse l'informazione di Alessandro può scorgersi dai molti autori di cose giudaiche ...
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La nozione di finito è correlativa a quella d'infinito e quindi in rapporto ai due sensi d'infinito anch'essa duplice. Se l'infinito è preso nel senso di indeterminato, il finito sarà la perfezione dell'infinito; [...] se invece è preso nel senso di compiutezza, il finito è il deficiente. In corrispondenza ai due sensi la nozione del finito si fa derivare o dalla limitazione dell'infinito o dall'esperienza che ci darebbe solo cose finite, dalle quali ricaveremmo, ...
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Scrittore e giornalista, nato a Saluggia (vercelli) il 26 aprile 1846, ivi morto il 14 aprile 1928. Collaborò a tutti i periodici letterarî dell'ultimo Ottocento, e fu corrispondente da Roma della Gazzetta [...] dal 1896, l'attività politica spense in lui, a poco a poco, l'originaria vena narrativa.
Le cose sue più singolari sono, infatti, dei frenetico nel ritrovare colori e immagini alterate, assoluto insé stesso, come un puro giuoco surreale, e solo ...
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È la qualità posseduta dalle cosein quanto occupano spazio; e fu considerata dal Descartes come qualità essenziale della realtà oggettiva, onde essa, come res extensa, si contrappone alla realtà del soggetto, [...] fondamentale "qualità primaria", e cioè propria oggettivamente delle cose, anche quando si era cominciato (col Locke) e che quindi hanno maggior comprensione di esso, pur comprendendolo sempre insé come loro nota (p. es., l'estensione del concetto di ...
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Nato nel 1859 a Sidney, in Australia; fu professore di filosofia a Manchester dal 1893 al 1923. Ha tentato di conciliare l'hegelismo con l'evoluzionismo, trasportando nel campo dell'etica il principio [...] di tutte le cose è il tempo-spazio (tempo che sta allo spazio come l'anima al corpo), che si esplica nel processo dalle forme inferiori alle forme superiori della realtà, verso la meta ultima, Dio, inteso non come realtà insé, bensì come un ...
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Filosofo (Napoli 1668 - ivi 1744). Terzultimo degli otto figli di Antonio, modestissimo libraio, e di Candida Masullo, dotato di un carattere che egli stesso definiva "melanconico ed acre", di debole e [...] potrà conoscere gli aspetti esteriori delle cose, non la natura o causa storia è fatto dagli uomini, per cui se ne possono ritrovare i principî e le leggi tappe dello sviluppo stesso dell'uomo: come in questo vediamo un succedersi di senso, fantasia ...
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Letterato e storico (Firenze 1483 - Arcetri 1540); intraprese gli studî di diritto canonico e civile a Firenze che concluse nel 1505, divenendo, nello stesso anno, lettore di istituzioni di diritto civile; [...] badare alla realtà delle cose, senza spingere lo sguardo al futuro troppo remoto, pronto, se necessario, a stringere che, isolando artificiosamente i Ricordi dal resto dell'opera, identificò in G. l'italiano che si piega agli eventi per indulgere a ...
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se
sé pron. rifl. [lat. sē] (radd. sint.). – 1. Forma forte della declinazione del pron. rifl. di 3a pers.; si usa soltanto quand’è riferito al soggetto (maschile o femminile, singolare o plurale) o nelle frasi enunciate con verbo all’infinito...
in1
in1 prep. [lat. ĭn, affine al gr. ἐν]. – Si fonde con l’articolo, o più propr. con le forme ant. dell’articolo ello, ella, ecc., dando luogo alle preposizioni articolate nel, nello, nella, nei, negli, nelle; anticamente si avevano anche...