. Si suole intendere per "ermetismo" quella tendenza della letteratura italiana contemporanea, quella poetica e quel gusto che, ricollegandosi alle correnti irrazionali della cultura e dello spirito europei, [...] ritrova le ragioni profonde delle cose presenti, e dell'essere che tuttavia perviene alla coscienza di sé mediante la magia della parola; l , 15 gennaio 1940; inchiesta su L'ermetismo e gli ermetici, in Primato, 1° e 15 giugno, 1° luglio 1940 (scritti ...
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Storico, medico, cultore di musica, uomo politico, nato a San Giorgio del Canavese il 6 novembre 1766; laureato in medicina a Torino nel 1786; carcerato per ragioni politiche (maggio 1794-1795); medico [...] angusto e pedantesco, il purismo. In politica vagheggiò via via le cose più varie, più contraddittorie, più irrealizzabili inferiori perfino alla Monaca di Monza del Rosini, ov'egli trovava, se non altro, qualcosa di "più generoso". Sua ultima e più ...
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TAO.
Franco Gatti
– Nascita e sviluppo. La situazione in Cina. La situazione nel mondo occidentale. Bibliografia
Nel periodo in cui nasce il pensiero classico cinese, tra il 6° e il 3° sec. a.C., che [...] di per sé nelle manifestazioni spontanee del mondo e della natura. Il t. è immanente a tutte le cose, è costante taoista del XIII secolo, Firenze 2001; C.-T. Lai, Daoism in China today, 1980-2002, «The China quarterly: an international journalfor ...
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Nacque nella marca d'Ancona a Civitanova il 19 giugno 1507, da un Giambattista speziale e da Celanzia Centofiorini di nobile famiglia. Fece i suoi studî a Firenze, dove conobbe Benedetto Varchi; ancora [...] , in casa di Luigi Gadi, il cui fratello, monsignor Giovanni, chierico della Camera apostolica, lo condusse con sé a la traduzione degli Amori pastorali, a Parma nel 1784. Altre cose minori videro la luce solo nell'età moderna: una versione di ...
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Questo termine, entrato in forme assai simili in tutte le lingue moderne, deriva dal portoghese feitiço "sortilegio, amuleto, talismano" (dal lat. facticius; cfr. l'italiano "fattura"), con cui i marinai [...] distinzione tra animato e inanimato, nel senso che tutte le cose sono dotate di vita, cioè di una forza particolare, , come di un tipo di religiosità per sé stante, o come di un particolare stadio in uno sviluppo della religiosità umana, secondo le ...
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Nato il 14 novembre 1812 in Verona, dove morì il 17 luglio 1878. Carcerato dell'Austria a Mantova nel 1852 e nel '59 a Josephstadt. Insegnò a Firenze, dopo il '64, estetica e storia dell'arte, nell'Istituto [...] un'altra; e c'è chi l'ha vista, e, se non pretende di andare troppo in corsa, arriverà sicuro alla fama vera e durevole. È un gran avvenire, e la religiosa custodia delle memorie accende ad egregie cose l'animo dei forti. Così egli, come Jacopo Ortis ...
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Avventuriero, nato a Venezia il 2 aprile 1725, da Gaetano Giuseppe Giacomo, attore, e da Zanetta Farusi, attrice, morto a Dux il 4 giugno 1798. Attivo, energico, intraprendente, ebbe come i suoi cinque [...] il conte di Waldstein lo condusse con sé nel castello di Dux in Boemia (1785), eleggendolo suo segretario e conservatore Parigi 1924 segg.), là dove il C. dipinge uomini e cose del Settecento, e narra fatti controllabili con i documenti, meno facile ...
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LEONE Ebreo
Giuseppe Saitta
Jehudah Abrabanel, noto sotto il nome di Leone Ebreo, figlio d'Isacco dell'antica e gloriosa famiglia Abrabanel, nacque all'incirca l'anno 1465 e visse a Lisbona fino al [...] . Difatti l'uomo può pervenire, attraverso tutte le cose materiali, i desiderî, gli affetti umani sensibili, alla come espressione dell'infinito. D'altra parte, se c'è una gerarchia che si risolve in una subalternazione degli esseri, per la quale ...
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Nacque nel 1490 nel castello di Marino, antica residenza feudale dei suoi, sui colli Albani, da Fabrizio Colonna signore di Paliano e gran conestabile di Napoli e da Agnese di Montefeltro figlia minore [...] vera storia d'amore: neppure si riesce ad intendere chiaro, a dir vero, se fosse proprio il dolore a disingannarla così delle cose terrene, o se piuttosto quel lutto non avvivasse in lei un remoto bisogno ascetico forse già vivo tra gli splendori del ...
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PIACERE
Guido Calogero
. La considerazione filosofica della natura del piacere ha origini assai remote, e si può dire nasca, nel pensiero occidentale, insieme con le prime forme di riflessione circa [...] quelle azioni che, presupponendo una dipendenza affettiva dalle cose, inducono l'animo in schiavitù: di qui la famosa frase di Antistene , ma su un piano meno elementare e unilaterale: se infatti lo stoicismo giunge ad ammettere, anche per influsso ...
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se
sé pron. rifl. [lat. sē] (radd. sint.). – 1. Forma forte della declinazione del pron. rifl. di 3a pers.; si usa soltanto quand’è riferito al soggetto (maschile o femminile, singolare o plurale) o nelle frasi enunciate con verbo all’infinito...
in1
in1 prep. [lat. ĭn, affine al gr. ἐν]. – Si fonde con l’articolo, o più propr. con le forme ant. dell’articolo ello, ella, ecc., dando luogo alle preposizioni articolate nel, nello, nella, nei, negli, nelle; anticamente si avevano anche...