PALLAVICINO, Orazio
Stefano Villani
PALLAVICINO (Pallavicini), Orazio. – Nacque a Genova intorno al 1540, secondo figlio di Tobia (morto nel 1581) e di Battina Spinola (1522-1607).
Il padre era un’importante [...] dalla regina e dai cortigiani per l’acquisto di opere d’arte all’estero, Pallavicino era espressione di una cultura cosmopolita e, se di preferenza scriveva in italiano e, più raramente, in francese, parlava però almeno altre quattro lingue (latino ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Andrea Zorzi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Le vicende della produzione e della circolazione libraria risentono sia del clima politico [...] . Riflesso questo del ruolo di metropoli mondiale che Amsterdam si è conquistata. Come e più di Venezia, Amsterdam è una città cosmopolita: “Quando si entra in questa città”, scrive Fénelon, “non si pensa che sia una città che appartiene a un popolo ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Renata Pilati
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
L’incapacità e l’impossibilità di superare i particolarismi e lo squilibrio fazionario [...] , e un analogo bisogno di denaro, è dello Stato della Chiesa: ma qui il potere religioso si coniuga con una potenza cosmopolita e universale che – superati gli scogli del concilio – vede alle soglie e nel corso del XVII secolo il dispiegarsi della ...
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MARZIALE, Marco
Alessandro Serafini
– Non si conosce la data di nascita del M., pittore belliniano, tuttora poco studiato, la cui attività è documentata dalla fine del XV secolo.
La sua storia critica [...] .
La sua personalità poco originale, ma eclettica, capace di fondere con misura e fantasia le esperienze della formazione cosmopolita veneziana con quelle della terra lombarda, lo portò ad adottare uno stile eccentrico, impregnato di arguzie nordiche ...
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PASSIONEI, Domenico Silvio
Stefania Nanni
PASSIONEI, Domenico Silvio. – Nacque a Fossombrone il 2 dicembre 1682, secondo dei due figli del conte Gian Benedetto e di Virginia Sabbatelli (talora indicata [...] parte del cardinale per essere compreso tra i «giansenisti/rigoristi» intesi nel senso dell’apertura intellettuale moderna e cosmopolita, lo misero al centro di insinuazioni e sospetti. Si trovò criticato e al contempo ammirato, da Giovanni Gaetano ...
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VIVANTE, Cesare
Ferdinando Mazzarella
– Secondo di nove figli, nacque a Venezia il 6 gennaio 1855 da Leon Vita Cesare e da Giustina Gentili.
Sposò Lia Ascoli, figlia del glottologo Graziadio, dalla [...] soggetti a più frequenti revisioni, perché subiscono più immediatamente l’influenza dei progressi tecnici» e della «pratica cosmopolita» (La riforma del diritto privato, intervista in Giornale d’Italia, 25 settembre 1906, anche sulla copertina del ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Dario Ippolito
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nell’Europa in cui si consolidano gli Stati nazionali, l’Impero asburgico appare all’inizio [...] un po’ di ogni interesse tornando a confermare la necessità ineludibile di uno Stato ancora una volta eterogeneo, insieme cosmopolita e municipale: al contrario dell’Inghilterra, qui l’imperatore governa ma non regna. Giova, in questo senso, la ...
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Ilaria Poggiolini
Brexit: la storia di un lungo addio
Nei confronti dell’Europa, la Gran Bretagna ha sempre nutrito un sentimento ambivalente, diviso tra vantaggi del mercato unico e orgoglio insulare. [...] comunque dei Parlamenti locali a differenza dell’Inghilterra – erano soprattutto argomenti inglesi.
Londra
C’è poi la cosmopolita Londra, una realtà in cui il multiculturalismo è parte integrante della quotidianità. Qui, i temi più forti della ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Manuela De Giorgi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nel Seicento la natura morta, affermatasi già all’inizio del secolo come genere artistico [...] di Snyders, Fyt (a Genova) e Seghers (a Roma), di Nicasius Bernaerts e dello stesso Fyt in Francia. A Roma, centro cosmopolita per eccellenza, a opera di Mario Nuzzi “dei Fiori”, e di artisti fiamminghi quali Abraham Bruegel (figlio di Jan) o Karel ...
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MALATESTA (de Malatestis), Malatesta detto Malatesta dei Sonetti o Senatore
Anna Falcioni
Figlio di Pandolfo (II), signore di Pesaro, e di Paola di Bertoldo Orsini, il M., distinguibile dalla schiera [...] di medicina (in particolare di Avicenna), filosofia, astrologia e letteratura, riversò i disparati interessi e la cultura cosmopolita in sonetti e canzoni di natura amorosa, politica, morale e religiosa che diedero forma al suo canzoniere. Questo ...
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cosmopolita
s. m. e f. e agg. [dal gr. κοσμοπολίτης, comp. di κόσμος «mondo» e πολίτης «cittadino»] (pl. m. -i). – 1. s. m. e f. Chi riconosce o afferma di riconoscere quale sua patria il mondo intero; chi non restringe i proprî affetti e...
cosmopoli
cosmòpoli s. m. [comp. di cosmo- e -poli], letter. – Propriam., città mondiale, città che ha caratteri universali (così Paul Bourget chiamò Roma in un suo romanzo, Cosmopolis, del 1893). In stampe clandestine, nome fittizio usato...