Intolleranza/tolleranza
Franco Cardini
Quella che noi definiamo correntemente «tolleranza» si riferisce, com’è noto, a parametri molto precisi e a modelli concettuali fortemente ancorati ad alcuni testi [...] per un altro (e i rapporti tra le due dimensioni, al di là delle polemiche superficiali, sono ben noti), sino al cosmopolitismo e al concetto di «diritto naturale» sostenuto dalla scuola stoica e ribadito da Seneca, su cui s’innestò profondamente il ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Francesco De Sanctis
Gennaro Maria Barbuto
La biografia politica e culturale di Francesco De Sanctis si staglia con la sua esemplarità sullo sfondo delle speranze e delle angosce, dei conseguimenti [...] intellettuale moderna, ma nello stesso tempo di caduta dei principi morali e politici coltivati dalla civiltà comunale, e il suo cosmopolitismo, se da un lato inibì alla nostra cultura la nascita di un’identità nazionale, dall’altro le consentì un ...
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nazione
Il termine n. sta a indicare un tipo particolare di gruppo umano che spesso – anche se non sempre – aspira a darsi un’esistenza statuale, a farsi Stato, ma che non coincide con lo Stato. Secondo [...] il principio della sovranità popolare e quello dell’autodeterminazione nazionale. La cultura romantica, in polemica con il cosmopolitismo illuministico, iniziò a elaborare un’ampia riflessione sull’idea di nazione. Ma anche la Rivoluzione industriale ...
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GINZBURG, Leone
Gianni Sofri
Nacque a Odessa il 4 apr. 1909, da Fëdor Nikolaevič e da Vera Griliches, in una famiglia ebrea, colta e agiata.
Il padre, che si chiamava in origine Tanchun Notkovič Ginzburg, [...] della famiglia tornò ad abitare a Torino dove, nel 1924, il G. sostenne gli esami di licenza ginnasiale.
Il cosmopolitismo, ancorché in buona parte obbligato, della famiglia era iniziato molti anni prima con lo stabilirsi negli Stati Uniti del nonno ...
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Bernstein, Eduard
Politico tedesco (Berlino 1850-ivi 1932). Fu uno dei primi membri della socialdemocrazia tedesca. Nato da umile famiglia ebrea d’origine polacca, sin dal 1872, seguendo i consigli di [...] tesi di una sorta di missione universalistica del popolo ebraico, effetto della sua stessa dispersione e del conseguente cosmopolitismo. Scrisse anche in talune riviste svizzere contro la continuazione della guerra. Scoppiata la rivoluzione in Russia ...
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GRASSI, Giulio Costantino
Michele Gottardi
Nacque a Genova l'8 ag. 1793 da Carlo Giuseppe e da Laura Bianchi di Lavagna di Castelbianco. Chiamato alle armi nel 1812 come soldato, entrò successivamente, [...] rive, mescolati ai triestini, membri dell'ex famiglia imperiale come Elisa Baciocchi, Carolina Murat o Girolamo Bonaparte. Il cosmopolitismo insito nel costume della città (nel 1843 il governatore F.S. Stadion rilevava, non senza irritazione, come ...
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MARXISMO
Lucio Colletti
. La conclusione della seconda guerra mondiale apre un capitolo nuovo nella storia del marxismo. L'area della sua influenza ideologica e culturale si dilata improvvisamente, [...] impartisce, per conto di Stalin, le sue direttive politiche e culturali. Vengono in primo piano le campagne contro il "cosmopolitismo" e per la "partiticità" della cultura. Si propaga la tesi circa il carattere di classe delle scienze naturali. La ...
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Il comunismo si ripresenta col suo nome proprio e classico nel 1917, quando N. Lenin, nelle sue Tesi dî aprile, richiede di chiamare "comunista" il partito bolscevico (cioè improntato nella teoria e nella [...] seguiti dai marxisti, era quello del periodo preimperialistico, in cui il capitalismo risentiva ancora dello slancio progressivo e cosmopolitico delle origini; ora, nel periodo dell'imperialismo, quello slancio è perduto, il capitalismo in sostanza è ...
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GIOANNETTI, Giuseppe (Gioseffo) Natale
Massimo Cattaneo
Ottavo di dodici figli, nacque a Bologna il 25 dic. 1768, da Carlo Bernardo e dalla contessa Anna Fantuzzi. La famiglia paterna, in cui spiccava [...] solo con la sigla "G. G. cittadino bolognese" e attribuito, pur con qualche dubbio, al G., si caratterizzava per cosmopolitismo democratico e sensibilità per il problema del pauperismo.
Nel dicembre 1796 il G. invitò i deputati bolognesi al Congresso ...
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Stato dell’Europa occidentale, confinante a NE con la Francia e Andorra e a O con il Portogallo. La S., bagnata a NO e a SO dall’Atlantico, a S e a E dal Mediterraneo, comprende la maggior parte (85%) [...] ), l’influenza che esercita sul costume Il Cortegiano di B. Castiglione nella versione di Boscán, sono le prime testimonianze del nuovo cosmopolitismo. È il momento in cui prende forma (soprattutto nel Diálogo de la lengua di J. de Valdés, 1534) il ...
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cosmopolitismo
s. m. [der. di cosmopolita]. – 1. Tendenza a considerare sé stesso e tutti gli altri uomini come cittadini di un’unica patria, il mondo; in senso più ampio, dottrina della fratellanza universale, corrente ideale che non ammette...
cosmopolitia
cosmopolitìa s. f. [der. di cosmopolita e, in qualche accezione, comp. del gr. κόσμος «mondo» e πολιτεία «forma di governo»], letter. – Carattere cosmopolitico; aspirazione a un governo universale: l’Italia ... a Roma volle tornare,...