Tendenza di una dottrina (religiosa, politica ecc.) a proporsi come valida per tutti gli uomini. antropologia Nei loro studi sulle differenze culturali tra gli esseri umani, gli antropologi si sono posti [...] le informazioni sembrerebbero tratti universali. Da un punto di vista sociale, tutti gli esseri umani vivono in gruppi e in determinate dottrinario e alle loro norme di comportamento (cristianesimo, islamismo, mazdeismo, manicheismo), o di religioni ...
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Complesso di sistematiche azioni di forza volte allo scopo di stroncare un movimento politico o religioso, di ridurre o addirittura eliminare una minoranza etnica, sociale e simili.
Psicologia
Delirio [...] di impedire, anche con la violenza, la diffusione del cristianesimo. Il motivo principe dell’inevitabilità dello scontro fra le tutti senza alcuna distinzione di sesso, etnia e strato sociale, e il fulcro centrale del suo messaggio sottolineava la ...
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In origine, breve narrazione relativa alla vita di un santo, della quale, a scopo edificativo o esemplare, si dava lettura il giorno della festa del santo. Più tardi, in base alla caratteristica saliente [...] e stretto contatto con il luogo d’origine e con il gruppo sociale in cui è sorta con la funzione di dare valore e fondamento , dirette a promuovere ed esaltare il culto dei santi nel cristianesimo. Come gli altri tipi di l. storiche, anch’esse ...
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Fenomeni abnormi dell’esperienza e del comportamento, dovuti a presunti influssi esercitati sul corpo umano da forze soprannaturali. L’idea che il corpo di determinati individui possa essere in certi momenti [...] che permette a settori caratterizzati da esclusione sociale (donne, individui marginali) di imporsi all ndoep wolof (Senegal), il jiné-don del Mali.
Nella storia del cristianesimo, con espressioni quali p. demoniaca o diabolica si indica l'invasione ...
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Donna che ha concepito e partorito. Il concetto assume un carattere eminentemente culturale e sociale, distinto da quello di genitrice, nei casi di m. non genitrici (per es., nell’adozione) in cui risulti [...] abbondano i depositi lignitiferi e bituminosi.
Religione
Chiesa m. (o matrice, lat. ecclesia matrix) Nei primi secoli del cristianesimo, quella da cui la predicazione cristiana si è diffusa nelle zone vicine; successivamente il termine è servito a ...
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Seppellimento del cadavere in una fossa scavata dentro terra. È la forma di sepoltura più diffusa e una delle più antiche. Nel Paleolitico superiore abbondanti sono le documentazioni del culto dei morti, [...] ., imposta dalle religioni orientali e poi dal cristianesimo.
In gran parte delle società umane convivono differenti occidentale i morti sono sepolti in direzione del mercato, luogo sociale per eccellenza. Anche la postura del corpo (rannicchiato, ...
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In senso ampio e generico, e con riferimento al più antico ordinamento sociale, il capo di una grande famiglia, che ha piena e indiscussa autorità su tutti i suoi discendenti. Nell’uso odierno, per estensione, [...] si indicavano sia un certo tipo di organizzazione sociale (presenza di gruppi patrilineari di discendenza e ).
Dall’uso dell’Antico Testamento greco il termine passò nel cristianesimo a designare i maggiori dignitari delle comunità cristiane, e poi, ...
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Rito liturgico che nel cristianesimo e in altre religioni, anche dell’antichità, ha funzione espiatoria o propiziatoria o costituisce quasi un corteggio che accompagna un simbolo sacro. Oltre a essere [...] un’esaltazione del sentimento religioso-sociale del gruppo il quale dal suo procedere ordinato, spesso con canti e danze o gesti ritmici e con vesti e distintivi uniformi, sente potenziata la sua unione religiosa.
Il cristianesimo ha mantenuto l’uso ...
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Teologo evangelico (Amburgo 1808 - ivi 1881). Assunta nel 1833 la direzione del "Rauhe-Haus" di Amburgo, casa di rieducazione per adolescenti, ne fece un famoso istituto di educazione, noto anche all'estero. [...] , negli anni successivi, permisero a W. di propagandare in tutta la Germania le sue teorie di un cristianesimo sensibilizzato in senso sociale e insieme di contribuire all'incremento della missione interna, di cui W. si può considerare il fondatore ...
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Predicatore (Lexington, Massachusetts, 1810 - Firenze 1860). Membro della Chiesa unitariana, oratore vigoroso ed essenziale, dal 1840 P. sviluppò una concezione antiteologica del cristianesimo (The transient [...] quale si spingeva a negare la speciale autorità della Bibbia e l'origine soprannaturale di Gesù. Da allora in poi, predicatore indipendente, si dedicò con fervore appassionato a problemi di riforma sociale, soprattutto nella campagna antischiavista. ...
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cristiano-sociale
agg. – Denominazione di alcuni partiti e formazioni politiche costituitisi in Italia e in altri Paesi, in vari momenti storici, e caratterizzati dalla comune convinzione di risolvere i problemi sociali sulle basi etiche del...
millenarismo
s. m. [der. di millenario]. – 1. a. Nella storia del cristianesimo, la credenza e l’attesa (detta anche chiliasmo) del regno di Cristo in terra, prima del giudizio finale, riservato ai soli giusti e, secondo la maggior parte dei...