Complesso di sistematiche azioni di forza volte allo scopo di stroncare un movimento politico o religioso, di ridurre o addirittura eliminare una minoranza etnica, sociale e simili.
Psicologia
Delirio [...] incompatibile con l’esistenza dell’Impero Romano, e cercarono di impedire, anche con la violenza, la diffusione del cristianesimo. Il motivo principe dell’inevitabilità dello scontro fra le istituzioni (e la classe intellettuale) romane e gli strati ...
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Scrittore e teologo siriaco, detto "il sapiente persiano" (m. poco dopo il 345, forse martire nella persecuzione di Sapore II), il più antico di cui possediamo gli scritti (23 "Dimostrazioni", taḥwiyātā, [...] Mar Mattay, o S. Matteo, presso Mossul) o da vescovo. A. è fonte importante per la storia del cristianesimo nell'Impero persiano; immune da influssi greci anche nella teologia, in cui ignorò le controversie ariane, mantenne dottrine caratteristiche ...
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Tradizioni ecclesiastiche e letterarie copte ed etiopiche
Paola Buz
Alessandro Bausi
La tradizione copta e quella etiopica rappresentano due momenti della cristianità alessandrina: la prima quello [...] cui è nascosto il Sacro Legno, luogo che le viene rivelato da un ebreo di nome Giuda, che presto si convertirà al cristianesimo, divenendo in seguito arcivescovo di Gerusalemme con il nome di Ciriaco. Morti sia Elena che Costantino, il regno passa a ...
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CHIARA, Giuseppe (in giapponese, Okamoto Sanuemon; postumo, Nyūshen Jōshin Shinji)
Giuliano Bertuccioli
Nacque a Chiusa Sclafani (Palermo) nel 1603 ed il 2 sett. 1623 entrò nella Compagnia di Gesù a [...] Iidamachi e infine a partire dal 1646 a Kobinata, sempre nella città di Edo, venendo incaricato di scrivere opere sul cristianesimo e costretto a firmare libelli contro di esso.
Così il 12 giugno 1658 sottoscrisse una dichiarazione secondo cui non è ...
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amidismo (da Amida, forma giapp. del sanscr. Amitabha)
amidismo
(da Amida, forma giapp. del sanscr. Amitābha) Forma di buddhismo che ha le sue origini nella scuola cinese della Terra Pura, e in prospettiva [...] , il fedele. L’a. accetta nella sua mitologia un inferno e un paradiso. Non si escludono influenze del cristianesimo nestoriano missionario e del manicheismo. Non si hanno precisi dati statistici sulle varie scuole (Jodo, Jodo Shinshi e Jishi ...
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Apologista cristiano (3º-4º sec.), di origine africana (Firmianus non significa "di Fermo"). Scrittore raffinato e dallo stile ciceroniano, sebbene pensatore modesto, è figura di notevole importanza soprattutto [...] e pensiero
Sono andati perduti alcuni scritti, probabilmente del periodo d'insegnamento e anteriori alla conversione al cristianesimo (Symposium, Hodoiporicon in esametri, sul viaggio da Cartagine a Nicomedia, Grammaticus, due libri Ad Asclepiadem ...
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Nelle varie concezioni religiose, l’aldilà, il mondo ultraterreno, soprattutto come luogo in cui continuerebbe la vita dopo la morte.
Nelle religioni più legate a sistemi dottrinari e filosofici, che negano [...] per cui l’esistenza d’o. sarebbe uno stato di gloria o di dannazione. A questo proposito, diversa è la posizione del cristianesimo, che si fonda nella fede in Gesù Cristo risorto dai morti; perciò l’o., cristianamente inteso, diventa l’inizio di una ...
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Storico, letterato e filantropo (Milano 1813 - Marsiglia 1853). Fondò nel 1833 la Conferenza di S. Vincenzo de' Paoli. Nel 1841 succedette a C. Fauriel nella cattedra di letterature straniere della Sorbona; [...] siècle (1852) fornì l'espressione più significativa di un pensiero storiografico teso a dimostrare la funzione civilizzatrice del cristianesimo e della Chiesa cattolica nel Medio Evo. Le finalità apologetiche di O. si fecero valere soprattutto nella ...
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sophìa Nella Grecia antica, la personificazione della sapienza; acquistò particolare significato teologico-mistico nel giudaismo ellenizzante.
Nei libri sapienziali del tardo ebraismo si configura, a volte [...] di imitare il Padre, finisce per lacerare l’unità del pleroma e dare inizio a un processo di ‘caduta’. Nel cristianesimo orientale resta vivo il concetto di s. come sapienza di Dio, oggetto di particolare culto; mentre in correnti mistico-teosofiche ...
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Il termine fu usato nella tarda grecità nel suo senso originario di «occulto, segreto» per indicare libri da far conoscere soltanto agli iniziati. Anche gli Ebrei conobbero libri del genere: ne ebbero [...] . a.C. e il 6° d.C., che forniscono dati utili a comprendere l’ambiente religioso e filosofico in cui il cristianesimo nacque, si sviluppò, fu accolto e non di rado modificato e svisato. Alcuni a. ebbero influsso notevole sulla liturgia e sull’arte ...
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cristianesimo
cristianéṡimo s. m. [dal lat. tardo Christianismus, gr. Χριστιανισμός]. – 1. La religione fondata da Gesù Cristo, nel quale i credenti riconoscono, nello stesso tempo, l’iniziatore e profeta meramente umano e il Verbo di Dio...
cristiano
agg. e s. m. [dal lat. Christianus, gr. Χριστιανός]. – 1. agg. a. Di Cristo, come fondatore del cristianesimo: religione, fede c.; èra c. (o èra volgare), l’età che ha inizio con la nascita di Cristo. b. Detto di persona, che ha...