Spazio e tempo dell’espansione cristiana
La geografia ecclesiastica fra III e IV secolo
Angelo Di Berardino
A partire dall’editto di Milano il cristianesimo conosce indubbiamente un decisivo e per certi [...] siano da considerarsi tutti cristiani e non anche giudaici. Per l’Egitto, non è nota con schiavi di Cesare’ è un tratto ricorrente. La fedeltà del suddito cristiano allo Stato è infatti un elemento dottrinale rilevante, sia sul piano interno ...
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La Chiesa di Roma prima e dopo Costantino
Da Vittore (189-199) a Liberio (352-366)
Emanuele Castelli
«Io sono in grado di mostrare i trofei degli apostoli: se vai infatti sul colle Vaticano o sulla [...] di Dio, ma allo stesso tempo anche la piena divinità di Cristo, Noeto riteneva che Padre e Figlio fossero solo modi di apparire era inizialmente svolta soprattutto negli ambienti giudaici della capitale (sulla presenza giudaica a Roma nel I secolo ...
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I cenacoli intellettuali/2: dalla Conciliazione al concilio
Fabio Milana
Marginalità e oltranza
Il mutato clima religioso dell’Italia del primo dopoguerra appariva già ai contemporanei immediatamente [...] o la Chiesa della tradizione, alleata più con lo Stato che con Cristo; non con il Tutto dello storicismo che dell’individuo si disfà dopo innervava il materialismo storico sul tronco dell’apocalittica giudaica, e alla fiducia nel futuro opponeva la ...
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L'ETÀ CONTEMPORANEA
La prima metà dell'Ottocento. Orientamenti generali: principi e realtà Il ritorno di Pio VII a Roma, il 24 maggio 1814, fu accompagnato dal sincero entusiasmo dei Romani, tutt'altro [...] le parole del Tridentino, sappiamo che la Chiesa è stata ammaestrata da Cristo e dai suoi apostoli, e che lo Spirito Santo le suggerisce di avrebbe voluto annichilata e distrutta la razza giudaica. La storiografia recente sottolinea generalmente il ...
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Il cristianesimo in Egitto prima e dopo Costantino
Alberto Camplani
Quali forme di cristianesimo e quali chiese ospita l’Egitto al tempo di Costantino? Che incidenza manifesta il governo dell’imperatore [...] del giudaismo ellenistico, la cui eredità viene rielaborata in ambito cristiano anche dopo la rivolta del 115-117 d.C. e la dura repressione delle comunità giudaiche. La cristianizzazione è dunque iniziata in Alessandria per diffondersi a ondate ...
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Il monachesimo
Pratiche ascetiche e vita monastica nel Mediterraneo tardoantico (secoli IV-VI)
Roberto Alciati
Nonostante sia consuetudine cominciare la storia del monachesimo cristiano con i cosiddetti [...] particolare carisma che consente al monaco il progresso spirituale72.
Pensatore cristiano di riferimento per la definizione di questo itinerario ad Deum è Origene: questi, saldando tradizione giudaica e tradizione greca, indica l’etica come il primo ...
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Le forme del ministero cristiano alle soglie della secolarizzazione
Gaetano Greco
Premessa
Nel 1860 sui campi di battaglia di Capua e del Gargano si coprì di gloria Atanasio Bracci Cambini da Buti, [...] stessa dottrina. Per esempio, il favore espresso in più occasioni nei confronti del culto per i santi bambini martiri della ‘perfidia giudaica’, uccisi a causa dell’‘odio per la fede’, contrasta, almeno a prima vista, sia con i dubbi dottrinali sulla ...
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«Star basso»: l’antropologia religiosa di Alessandro Manzoni
Pier Cesare Bori
Sommario: «Culto razionale» ▭ «Le parole della sapienza divina e i vani discorsi degli uomini» ▭ «La filosofia morale sarà... [...] la morale con un secundum quid (cattolica, giudaica, protestante...), volendola sottomettere a qualcosa di esterno stabilirono quella di Traiano, non credevano che spargere il sangue cristiano togliesse nulla all’umanità e alla giustizia d’un principe ...
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Politeismo e ‘monoteismo’ pagano, culti misterici ed ermetismo
Il pluralismo religioso imperiale all’epoca di Costantino
Giovanni Filoramo
Oggi si tende a vedere il mondo religioso imperiale dei primi [...] III secolo, assume nuove e significative forme, influenzate ma anche in concorrenza con quelle tipiche del monoteismo giudaico-cristiano. Questa tendenza, di antica data, al monoteismo filosofico ha trovato nuovo alimento nella filosofia dell’Uno di ...
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Eusebio biografo
I bioi di Eusebio nel quadro del discorso agiografico tardoantico
Adele Monaci Castagno
Se si pensa a Eusebio di Cesarea, viene in mente certamente l’Eusebio storico, l’Eusebio apologista, [...] era esaltato come profeta visionario dall’apocalittica giudaica e godeva di una particolare considerazione . I 43,3, da confrontare con v.C. III 26,4 (parallelo fra Cristo e il sole). Sul simbolismo del sole si veda quanto sostenuto da M. Amerise in ...
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verace
agg. [dal lat. verax -acis, der. di verus «vero» sul modello di fallax «fallace», mendax «mendace», ai quali si oppone]. – 1. Sinon. letter. di vero, in alcune delle accezioni di questo agg.: a. Che ha in sé verità, che è fonte di verità:...
stimmate
stìmmate (o stìgmate; anche stìmate e ant. stìmite o stigme) s. f. pl. [dal lat. stigmăta, plur. di stigma -ătis, dal gr. στίγμα -ατος: v. stigma1]. – 1. In greco il termine indicava il marchio impresso col ferro sul bestiame in segno...