Sentimento di viva affezione verso una persona, che si manifesta come desiderio di procurare il suo bene e di ricercarne la compagnia.
Filosofia
Nella tradizione filosofica occidentale, il concetto di [...] ai Corinzi (XIII). Lo sviluppo della teologia medievale è sempre più caratterizzato dal contrasto fra questo sostanziale motivo cristiano della divinità amante e agente e l’opposto motivo greco della divinità amata e inerte nella sua autocoscienza ...
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CARABELLESE, Pantaleo
Fulvio Papi
Nacque da Salvatore e da Isabella de Vincenzo a Molfetta (Bari) il 6 luglio del 1877, e nel seminario della città natale egli frequentò sia il ginnasio sia il liceo. [...] la filosofia del C. si determinerà come un ontologismo laico e critico, distinto dall'ontologismo tradizionale cristiano dall'abbandono del problema realistico del Dio personale, ma ugualmente lontano dalla tradizione filosofica postkantiana di tipo ...
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necessità Carattere, qualità, condizione di ciò che non può non essere o essere diversamente da come è.
Filosofia
Nel mondo greco, il termine corrispondente a n., ἀνάγκη, è adoperato inizialmente per [...] dall’apodissi: nel che è la prima origine della coincidenza fra i termini di ‘necessario’ e ‘apodittico’.
Nel pensiero cristiano e medievale i due concetti, logico ed esistenziale, della n. tornano a fondersi in virtù delle esigenze poste dal ...
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Storico della filosofia italiano (Senigallia 1877 - Buenos Aires 1976). Prof. nelle univ. di Torino (1910) e di Bologna (1914); a causa delle leggi razziali fasciste, emigrò in Argentina dove insegnò a [...] 1955, poi a Firenze 1958); Moralisti greci. La coscienza morale da Omero a Epicuro (1960); Momenti del pensiero greco e cristiano (1964); il commento e aggiornamento alla traduzione dell'opera di E. Zeller, La filosofia dei Greci, da lui diretto e ...
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Vivo e scambievole affetto fra due o più persone, ispirato in genere da affinità di sentimenti e da reciproca stima. Nella filosofia greca il termine a. (ϕιλία) si incontra dapprima come concetto fisico [...] (Filone, mandeismo, manicheismo), esiste inoltre un’a. soprannaturale, divina. S. Tommaso, sviluppando concetti aristotelici e cristiano-neoplatonici (pseudo-Dionigi Areopagita), vede in essa l’essenza della carità infusa, in quanto questa implica la ...
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Nel linguaggio giuridico, il termine indica il trasferimento del diritto di proprietà su un determinato bene da un soggetto a un altro. In questo senso, l'a. può essere compiuta in vista di un corrispettivo, [...] . Ma quest'unità non è più il popolo o la comunità, di cui parla Rousseau, bensì è l'Idea assoluta o Logos cristiano. Hegel, in altre parole, trasferisce il concetto di a. nel campo della teologia cristiana, connettendolo all'idea della creazione del ...
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Progresso
Gennaro Sasso
di Gennaro Sasso
Progresso
sommario: 1. Introduzione. 2. Diversità d'accenti nella critica dell'idea di progresso. a) Il ‛tramonto dell'Occidente' e l'avvento degli ‛uomini metallici'. [...] 'altra della storia; e se è vero che il momento della Grecia e poi di Roma rappresenta pur sempre, nei confronti del momento cristiano-germanico, una fase in qualche modo più povera e angusta, non solo di essa si dice che è necessaria e, rispetto al ...
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Scrittore e filosofo (Parigi 1694 - ivi 1778). Nato da famiglia borghese, ricevette un'eccellente educazione umanistica al collegio Louis-le-Grand tenuto dai gesuiti. Precocissimo autore di versi leggeri [...] l'Essai tramontava la statica visione della storia universale incentrata sulle vicende prima del popolo ebraico, poi del mondo cristiano, alla cui recente formazione V. contrapponeva la veneranda antichità della Cina, dell'Egitto, dell'India. Ormai l ...
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Mentre vi è un generale consenso sulla valutazione morale di specifici comportamenti verso gli esseri umani, almeno nelle questioni essenziali (uccidere o provocare un danno fisico oppure esercitare una [...] il principio del potere del produttore in molte teorie, come nella teoria del lavoro di J. Locke o nel principio cristiano secondo cui Dio ha il diritto di governare il mondo perché ne è il creatore. Una conseguenza di questo principio basilare ...
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ARISTOTELISMO
C. Gentili
Di un'influenza aristotelica nelle concezioni medievali dell'arte non si può parlare prima del sec. 13°, quando ha grande rilievo - in rapporto al modo di concepire l'opera [...] due scritti - la c.d. Theologia Aristotelis e il Liber de causis - che la tradizione siriaco-araba consegnò all'Occidente cristiano come testi dello Stagirita e che corrispondono, invece, rispettivamente ai libri IV-VI delle Enneadi di Plotino e alla ...
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cristiano
agg. e s. m. [dal lat. Christianus, gr. Χριστιανός]. – 1. agg. a. Di Cristo, come fondatore del cristianesimo: religione, fede c.; èra c. (o èra volgare), l’età che ha inizio con la nascita di Cristo. b. Detto di persona, che ha...