LUKÁCS, György
Teorico marxista dell'estetica, nato a Budapest nel 1885. Compì i suoi studî a Budapest, Kolosvár, Berlino; soggiornò alcuni anni in Germania e per un anno a Firenze; tornato in Ungheria, [...] è particolarmente notevole come tentativo di una fondazione dell'estetica marxista e della sua utilizzazione nell'esercizio della criticaletteraria. Ultimamente (1957) il L. ha pubblicato il primo volume (Prolegomeni a un'estetica marxista; la trad ...
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Pensatore e saggista italiano (Napoli 1899 - Roma 1957). Simpatizzò con lo storicismo relativistico e in particolare con il razionalismo "vitale" e il "prospettivismo" di J. Ortega y Gasset. Tra le sue [...] visione della vita (1940); Filosofia e immagine cosmica (1940); L'anima e il cosmo (1947). Raccolta di saggi di criticaletteraria è Il viandante e le statue; saggi sulla letteratura contemporanea (1a serie 1929, 2a serie 1942). Le opere Spagna e ...
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Ciò che è riferito al popolo, inteso sia come collettività dei cittadini, senza distinzione di classi sociali, sia come insieme delle classi sociali meno elevate, socialmente e culturalmente svantaggiate.
Antropologia
Secondo [...] hanno portato a individuare nella rielaborazione il segno distintivo della popolarità dei canti, dall’altra alle precisazioni della criticaletteraria (Croce), che hanno chiarito il concetto di tono p., identificato con un certo tono del sentimento e ...
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Indirizzo filosofico del 19° sec., il cui iniziatore è il francese A. Comte e i cui maggiori rappresentanti sono in Inghilterra J. S. Mill e H. Spencer, e in Italia R. Ardigò. Più in generale, il termine [...] le arti nel nuovo clima accentuarono in senso ‘sperimentale’ il realismo romantico; il metodo positivo si affermò nella criticaletteraria, si indagarono le basi fisiologiche di fenomeni complessi come quelli del gusto; l’attenzione al fatto stimolò ...
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Critico, scrittore e filosofo tedesco (Hannover 1772 - Dresda 1829), figlio di Johann Adolf; studiò diritto a Gottinga e poi a Lipsia, ma i suoi interessi si rivolsero soprattutto alla letteratura e alla [...] " e incapace di vera perfezione. S. pubblicò successivamente alcuni saggi, importanti anche come esempio di un nuovo stile di criticaletteraria, storica e filosofica insieme, su F.-H. Jacobi (1796), G. E. Lessing (1797) e il Meister di Goethe (1798 ...
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Intervallo di tempo in cui si svolge, dal suo principio alla sua fine, un determinato fatto o fenomeno.
Filosofia
La definizione più antica di d. è quella di Aristotele, secondo cui è da intendersi con [...] si fondono tra loro come le note in una melodia.
Per influsso della filosofia bergsoniana il termine d. è passato nella criticaletteraria francese, e quindi nelle altre, a designare il ‘tempo’ interiore di una narrazione o di un personaggio, la sua ...
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Storico francese (Vouziers, Ardenne, 1828 - Parigi 1893). T. è una delle figure più rappresentative del mondo culturale europeo del sec. 19º. La sua attività di intellettuale spaziò dalla filosofia alla [...] psicologia, dalla criticaletteraria e artistica alla storia. Morì mentre lavorava alla imponente Les origines de la France contemporaine (1876-94, 6 voll., di cui l'ultimo postumo; trad. it. 1986).
Vita
Compì i primi studi a Rethel e a Parigi, e, a ...
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tesi Proposizione di argomento filosofico, teologico, scientifico, o attinente a un problema di criticaletteraria o artistica, che si enuncia e si discute per dimostrarne la verità contro altre proposizioni [...] contrarie.
Il termine greco ϑέσις si riferisce originariamente a una situazione di dialogo tra due o più persone, in cui l’una ‘pone’ un’asserzione per difenderla contro le antitesi che possono essere ...
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Filosofo e storico della letteratura (Pförten, Lusazia, 1806 - Halle 1884), prof. nell'univ. di Berlino (1833-34), poi di Halle (1834). Socio straniero dei Lincei (1880). Dedicatosi prima a studî storici [...] e di criticaletteraria (Charakteristik der antiken Historiographie, 1833; Geschichte der hellenischen Dichtkunst, 2 voll., 1835; Über Shakespeares dramatische Kunst, 1839), si volse poi prevalentemente alla filosofia (Über Princip und Methode der ...
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Letterato e filosofo neoplatonico (sec. 3º d. C.), oriundo della regione di Palmira. Da Atene, dove diresse l'Accademia, tenne scuola di retorica e di filosofia ed ebbe per un certo tempo come discepolo [...] con la quale la regina aveva rifiutato di arrendersi. Delle sue opere, di contenuto filosofico, grammaticale e di criticaletteraria, specialmente omerica, si hanno solo frammenti; l'unica opera di cui si conservino intere parti è la Retorica ...
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critica
crìtica s. f. [dal gr. κριτική (τέχνη) «arte del giudicare», femm. sostantivato dell’agg. κριτικός: v. critico1]. – 1. a. Facoltà intellettuale che rende capaci di esaminare e valutare gli uomini nel loro operato e il risultato o i...
critico2
crìtico2 s. m. [dal lat. critĭcus, gr. κριτικός, propr. usi sostantivati dell’agg. prec.] (pl. -ci). – Chi per professione, o in determinate occasioni, esercita la critica, letteraria, artistica, politica, economica, ecc.: i c. ufficiali,...