Pseudonimo del regista e teorico del cinema Denis Arkad´evič Kaufman (Białystok 1896 - Mosca 1954). Dopo aver studiato medicina, nel 1918 divenne operatore di attualità e in seguito lavorò negli studî cinematografici di Mosca. Nel 1922 fondò il gruppo dei Kinoki e dal giugno al nov. 1922 diresse il giornale filmato Kinopravda (12 numeri). Promotore (1924) del manifesto del Kinoglaz ("Cine-occhio"), ...
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Regia
Teatro
di Antonio Audino
Il termine regia continua a essere centrale nella riflessione contemporanea sul teatro. Per quanto di recente acquisizione (e, peraltro, di uso esclusivamente italiano), [...] suoi film, compresi i primi esperimenti di cinema elettronico realizzati in video, con il nome collettivo Gruppo DzigaVertov, richiamandosi alla rivoluzione del cineocchio e inaugurando un uso 'militante' e politico della ripresa in diretta, intesa ...
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Documentario
Adriano Aprà
Il dilemma vero/falso
Con il termine documentario si intende, nell'uso comune, un film, di qualsiasi lunghezza, girato senza esplicite finalità di finzione, e perciò, in generale, [...] del cinema ma anche all'uso accorto della tecnologia leggera e sincrona disponibile, si passò con Godard e il suo Groupe DzigaVertov a un ripensamento del cinema politico con film-saggio in 16 mm che riproposero in maniera nuova le teorizzazioni del ...
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Teorie del cinema
Francesco Casetti
Fin dalla sua prima apparizione, tra il marzo e il dicembre del 1895, il cinematografo sollecitò numerosi interventi. Vi furono presentazioni della nuova invenzione, [...] delineare le posizioni di alcune delle personalità più significative che vi parteciparono, in primo luogo quella di DzigaVertov. Per Vertov il montaggio risulta coinvolto a diversi livelli: dal momento in cui, perlustrando la realtà, la si scompone ...
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Estetica del cinema
Emilio Garroni
L'espressione estetica del cinema (come ogni altra espressione che leghi la parola estetica a un'arte particolare: estetica della pittura, della musica, e così via) [...] cinema circostanziata e di ampio respiro si ebbe negli anni Venti in Unione Sovietica.
Lev V. Kulešov, Vsevolod I. Pudovkin, DzigaVertov, S.M. Ejzenštejn e altri operarono nell'ambito di un movimento teorico e operativo colto e assai ampio, in un ...
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URSS
Mino Argentieri
Cinematografia
Alla definizione data da Lenin del cinema come l'arte di maggior rilievo per i comunisti si deve se intenti conoscitivo-propagandistici e creatività artistica non [...] romanzo realistico, in cui la letteratura russa aveva raggiunto punte eccelse, ma non era meno inventivo di Ejzenštejn. DzigaVertov (Šagaj, Sovet, 1926, Avanti, Soviet; Šestaja čast′ mira, 1926, La sesta parte del mondo; Entuziazm, Entusiasmo, noto ...
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Filosofia
Redazione
Il rapporto tra filosofia e cinema
Filosofia del cinema, da una parte, ed estetica cinematografica, dall'altra, benché strettamente connesse e talora sovrapposte al punto che spesso [...] altro e di cui ci si può appropriare attraverso il medio della rappresentazione. Pensare, come negli anni Venti del Novecento pensava DzigaVertov, che il cinema sia "la vita colta sul fatto" e che grazie al cinema si possa finalmente arrivare a dire ...
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Cecoslovacchia
Eusebio Ciccotti
Cinematografia
La storia del cinema 'cecoslovacco', come l'intera storia dei Paesi legati alla corona asburgica, non poté avere ai suoi inizi un carattere unitario. La [...] : l'ingenuo documentario dell'esordio (con piani fissi) si era trasformato in reportage, con forti influenze del cinema di DzigaVertov, di Aleksander P. Dovženko e di Robert J. Flaherty.
L'occupazione tedesca
Dal marzo 1939 alla fine della Seconda ...
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Avanguardia sovietica
Pietro Montani
Con questa espressione ci si riferisce, complessivamente, all'insieme dei movimenti artistici che, al seguito di un'immediata adesione del gruppo futurista, si riconobbero [...] talora, come tale. Anche questo è un tema formalistico, ma sarebbe un errore (lo si vedrà meglio tra poco, con DzigaVertov) cogliervi soltanto un fatto di gusto o, peggio, una precoce estenuazione manieristica. Era in gioco, in realtà, una politica ...
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FERRERI, Marco
Michele Canosa
Marco Ferreri, registrato all’anagrafe con il prenome Marcantonio, nacque a Milano l'11 maggio 1928, da Michelangelo e Carolina Vismara, originari della provincia milanese [...] episodio della serie TV F.B.I. Francesco Bertolazzi Investigatore, 1970) di U. Tognazzi, Le vent d'est (1970) del Groupe DzigaVertov (J.L. Godard - J.P. Gorin), Touche pas à la femme blanche; come intervistato, in A fondo (1978), programma della TV ...
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