Componimento lirico con strofe monometre o polimetre che, di solito, contano non più di 6 o 7 versi e ripetono lo stesso schema. È per lo più d’ispirazione amorosa o morale-civile.
La parola appare nell’antica [...] dell’o. greca furono introdotti nella poesia latina da Catullo e da Orazio, ma in seguito, a parte qualche rara eccezione, caddero in . Seguirono le sue orme G. Pascoli e G. D’Annunzio.
Nel resto d’Europa, dopo un periodo in cui vennero imitate le ...
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Scrittore e diplomatico spagnolo (Granada 1503 - Madrid 1575). È una delle figure più eminenti della cultura spagnola del sec. 16º, perfetta incarnazione dell'aristocratico rinascimentale, soldato e uomo [...] apprese il latino alla scuola dell'italiano Pietro Martire d'Anghiera; continuò gli studi classici e orientali a Salamanca espressione non sempre immediata e personale, le fonti d'imitazione, da Orazio alla lirica italiana e castigliana antica. L' ...
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Nella metrica antica, piede di ritmo ascendente formato da una sillaba breve e una lunga (◡−).
L’unità di misura dei metri giambici è la dipodia (◡−′◡−): il monometro come verso a sé è usato di rado nei [...] spiega la larga fortuna di questo verso nella commedia d’imitazione classica. Strofe giambiche sono usate da G. urti delle guerre civili, e si manifesta, poco dopo, nei neòteroi. Orazio ridà al g. la ricca varietà di forme metriche di Archiloco. L ...
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Poeta e drammaturgo inglese (Londra 1572 - ivi 1637). Creatore di un nuovo tipo di commedia, la "commedia di umori" (alla base della sua rappresentazione umana sta la teoria fisiologica degli "umori", [...] Bassi contro gli Spagnoli; nel 1597 faceva parte d'una compagnia di attori ambulanti; poco dopo uccise in humour (1599); Cynthia's revels (1600); Poetaster (1602), dove in Orazio e in due poetastri che lo invidiano (Crispino e Demetrio), J. adombrò ...
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Con questo nome, che affiancò dalla seconda metà del 12° sec. quello più antico di clerici vagantes, si indicarono quei chierici e monaci, uomini di chiesa e insieme di scuola, che erano portati ad abbandonare [...] volgare, a quello più raffinatamente letterario, esemplato sui classici (Orazio, Ovidio, Tibullo). Motivi di questa poesia furono l’ l’‘Archipoeta’, Gualtiero Map, Gualtiero di Châtillon, Ugo d’Orléans; va sottolineato che in Italia non si ebbe ...
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Poeta inglese (Shipbourne, Kent, 1722 - Londra 1771). Fu allievo del Pembrocke college di Cambridge, dove poi insegnò filosofia e retorica prima di trasferirsi a Londra nel 1749. Qui strinse amicizia con [...] i più influenti artisti e scrittori (Ch. Burney, W. Hogart, D. Garrick, S. Johnson), collaborò a varî periodici e fondò, con l' fama di poeta. Mentre lavorava alla versione dell'opera omnia di Orazio (pubbl. in 4 voll. nel 1767), si manifestarono i ...
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Orazi e Curiazi. - I tre campioni romani (Orazi) e i tre albani (Curiazi), trigemini gli uni e gli altri, eroi della guerra sorta tra Alba e Roma sotto Tullo Ostilio, scelti a decidere in tenzone diretta [...] di P. Aretino. Vari libretti di opere musicali si ispirarono alla tragedia di Corneille, quali Gli Orazi (1786) di A. Salieri, Gli Orazi e Curiazi (1796) di D. Cimarosa. A. Honegger ha composto una sinfonia mimata dal titolo Horace victorieux (1921). ...
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Poeta (Venezia 1493 - Ostiglia 1569). Di famiglia bergamasca, fu al servizio del conte Guido Rangoni, di Renata d'Este e dal 1532 di Ferrante Sanseverino, principe di Salerno. Nel 1536 sposò Porzia de' [...] Gaula, aggiungendovi altri episodî, con l'ambizione d'innalzare il poema cavalleresco alla dignità di poema pubblicato dal figlio Torquato nel 1587. Scrisse 55 Odi a imitazione di Orazio, 30 Salmi, parafrasò in endecasillabi, tra l'altro, la Favola ...
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Poeta tedesco (Halle 1711 - Laublingen 1781). Studiò teologia a Halle e divenne parroco a Laublingen. Nella storia della poesia il suo nome è legato a quello del più dotato J. I. Pyra. Inizialmente seguaci [...] J. Bodmer e J. J. Breitinger, si adoperarono al fine d'introdurre metri classici nella poesia tedesca. Nel 1745, l'anno dopo pubblicò una traduzione delle Odi e dell'Ars poetica di Orazio (1752) e una Sammlung gelehrter und freundschaftlicher Briefe ( ...
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Filologo latino (n. Berito, od. Beirut, nella seconda metà del sec. 1º d. C.). Si dedicò specialmente allo studio della letteratura latina arcaica rimettendola in onore, in contrasto con le tendenze grammaticali [...] di una messe di osservazioni critiche di P. sulla lingua latina arcaica e sappiamo che curò edizioni critiche di Lucrezio, Virgilio, Orazio, Terenzio e Persio. La sua autorità fu grande, tanto che gli furono attribuite varie opere (fra cui la vita di ...
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libro s. m. [dal lat. liber -bri, che indicava originariamente la parte interna della corteccia che in certe piante assume aspetto di lamina e che, disseccata, era usata in età antichissima come materia scrittoria; di qui il sign. divenuto poi...
oblio oncologico loc. s.le m. Forma di tutela, a favore di chi è stato malato di cancro, che abolisce l'obbligo di dichiarare di essere stati pazienti oncologici dopo un periodo di tempo indicato dalla legge, al fine di impedire forme di discriminazione...