IMPASTO
D. Lollini
− Questo termine è usato nel linguaggio archeologico per designare la più antica ceramica, le cui forme sono state modellate a mano, cioè senza l'ausilio della ruota.
Due sono i metodi [...] nella fabbricazione, molteplice è la varietà dei vasi preistorici d'i., varietà che si rispecchia sia nella forma del fittile e nella tecnica e nei motivi decorativi; cosicché il vasellame d'i. non solo è per noi preziosa testimonianza delle varie ...
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DIPTERO (gr. δίπτερος "a doppia ala")
L. Crema
Viene chiamato così il tempio che ha intorno alla cella una doppia fila di colonne. Secondo Vitruvio (iii, 2) doveva avere sulle fronti otto o dieci colonne. [...] il tempio di Quirino, di stile dorico, e ad Atene il tempio corinzio di Zeus Olimpio.
I templi pseudodipteri presentavano la stessa disposizione dei d.: solo in essi era soppressa la fila interna di colonne, cosicché l'ambulacro veniva ad avere la ...
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HERAKLEIDES (῾Ηρακλείδης)
G. A. Mansuelli
7°. - Architetto greco (egiziano?) attivo all'età di Traiano in Egitto e a Roma. Secondo l'iscrizione C.I.G., 4713 d = I.G.R.R.P., i, 1260, eseguì un'opera nella [...] . G., xiv, 2421, 2 = I.G.R.R.P., I, 530) incisa sotto una colonna, ora perduta, menziona un'altra opera sua eseguita sotto un Lupo, prefetto d'Egitto, che non si sa precisamente quale sia.
Bibl.: H. Brunn, Gesch. Gr. Künstler, Stoccarda 1889, II, 357 ...
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SPOUDIAS ([Σπ]ουδίας)
P. Moreno
Scultore ateniese del IV sec. a. C.
Il nome è ricavato dall'integrazione della firma su di una base di statua all'Asklepieion di Epidauro (Kavvadias). La base sosteneva [...] a Demaratos figlio di Aristerinos, corinzio. I caratteri epigrafici suggeriscono una datazione nell'ambito del Εζθμερις Αρχαιολοηικθ, III, 1884, p. 28 s., n. 74; E. Loewy, I. G. B., 135 d; I. G., IV, 1208; G. Lippold, in Pauly-Wissowa, III A, 1929, ...
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L’arte di lavorare i metalli nobili e le pietre preziose per farne gioielli, oggetti d’ornamento, d’arredamento o di culto.
Tecniche di lavorazione
I metalli che sono impiegati nella fabbricazione degli [...] nel Tibet; spille a farfalla e bocchini d’oro e d’argento tra i Lolo, i Miao e gli Shan ecc. In Africa notevoli sono i gioielli abissini in filigrana d’argento dorato e i pesi per la polvere d’oro degli Ascianti e dei Baulè, con rappresentazioni ...
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Pittore (Venezia 1791 - Milano 1882). Allievo di D. Maggiotto dal 1804 al 1808, frequentò l'Accademia di Venezia, per poi completare i suoi studî a Roma (1809-16) dove, protetto e consigliato da A. Canova, [...] tese a fondere i canoni classici con il colorismo di tradizione veneta (Laocoonte, 1812, Milano, pinacoteca di Brera; Rinaldo pinacoteca di Brera; M. Juva Branca, 1851, Milano, Galleria d'arte moderna; La principessa di S. Antimo, Napoli, Museo ...
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Anatomia e medicina
Vena p. (o semplicemente p.), collettore venoso che convoglia al fegato la maggior parte del sangue refluente dall’apparato digerente e dalla milza. Si tratta di un tronco venoso assai [...] daziarie, anch’esse talora non prive di carattere e pregio d’arte.
Storia
Alla fine del Medioevo, in varie città p., analogamente è chiamata tensione di p. la differenza di potenziale tra i due morsetti della p. stessa. Una rete con una sola p. è ...
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Pittore e medaglista (n. prima del 1395 - m. 1455). Fu il massimo interprete della cultura tardogotica italiana insieme a Gentile da Fabriano, di cui fu probabilmente allievo. Umanisti e poeti (Guarino [...] Vita e opere
La sua formazione avvenne probabilmente a Verona, città d'origine della madre dove alla fine del Trecento molti Pisani si Gonzaga, Vittorino da Feltre, Alfonso d'Aragona Iñigo d'Àvalos. Tra i numerosi e bellissimi disegni, si ricordano ...
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Pittore (Cento 1591 - Bologna 1666). Ritenuto uno degli artisti più rappresentativi della fase matura del barocco, la sua abilità tecnica e l'originalità del tocco ebbero notevole influsso sull'evoluzione [...] Tra le sue opere più significative si ricordano il S. Guglielmo d'Aquitania (1620, pinac. di Bologna) e il Cristo che nel 1616 attraverso lo Scarsellino ebbe un primo contatto con i modi pittorici veneziani, che ebbe poi occasione di sviluppare ...
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Scultore, architetto, medaglista (n. Laurana - m. Avignone 1502 circa). Profondamente influenzato dall'arte di Piero della Francesca e Agostino di Duccio, si distinse soprattutto per gli eleganti busti [...] L. fu anche in Francia (1461-66), dove fra i primi diffuse il gusto rinascimentale italiano.
Vita e attività
La sua duomo, cappella di S. Lazzaro) e ad Avignone, per Renato d'Angiò, un dossale d'altare con l'Andata al Calvario (1479-81, S. Didier), ...
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i, I
s. f. o m. (radd. sint.). – 1. Nona lettera dell’alfabeto latino, che nell’uso ortografico odierno sostituisce anche, per tutte le parole italiane (eccezion fatta per pochi nomi proprî che conservano la grafia tradizionale), il segno...
A.D.I.
– Nelle datazioni di documenti medievali, abbreviazione di Anno Dominicae Incarnationis («nell’anno dell’Incarnazione del Signore») per indicare un anno secondo lo stile dell’Incarnazione (v.) o anche un anno qualsiasi dell’era cristiana...