«[…] Capite ora perché i libri sono odiati e temuti? Perché rivelano i pori sulla faccia della vita. La gente comoda vuole soltanto facce di luna piena, di cera, facce senza pori, senza peli, inespressive. [...] a cento miglia all’ora, a un massimo in cui non potete pensare ad altro che al pericolo, allora ve ne state a giocare a carte di un’organizzazione sociale su cui mai aveva ragionato: d’altronde, perché interrogarsi sulla normalità? Segue la legge e ...
Leggi Tutto
Soltanto una volta riaperti gli occhi al mattino, la luce del giorno ci rivela l’inganno dei sogni. Fino allo scampanellio della sveglia, il mondo onirico, con i suoi fantasmi e i suoi miraggi, ci appare [...] né più né meno che l’ordinaria quotidianità. Ma allora al risveglio come facciamo a garantire con tanta certezza di non essere più addormentati? Che non ci sia, insomma, un livello a Platone aveva trovato l’intima ragion d’essere della realtà, la sua ...
Leggi Tutto
“Mi sono trasferita a Perugia dalla Puglia quando avevo dodici anni per via del lavoro di mio padre, che fa il medico”.
“Ricordo il giorno in cui salutai la mia migliore amica delle elementari che partiva [...] per la terapia. Non è più tornata qui a Tellaro. Ma, del resto, cosa te ne fai di un paesino ligure di 1200 abitanti quando molteplici, e riguardarono anche la letteratura: nel XII secolo d. Dalla periferia al centro: la «satira del villano» ieri ...
Leggi Tutto
Un individuo si sveglia e si trova in un letto di ospedale. Viene visitato da numerosi medici che gli fanno molte domande: «Chi sei? Quanti anni hai? Dove sei nato? Conosci qualcuno che possa venire a [...] passata, neppure la fuga dalla polizia a seguito di un furto in banca, né l’incidente in macchina che lo ha più una relazione diretta tra i due stati mentali (il ricordo d’infanzia e la coscienza attuale del generale).
Ritornando all’esempio ...
Leggi Tutto
L’asse a cui oggi si riconduce principalmente il termine nostalgia è quello temporale: si ha nostalgia della propria adolescenza, a volte di un amico perso, spesso di qualcosa che non c’è stato. Pochi [...] più sorprendente riguarda il fatto che a inventarlo non sia stato né un filosofo né un poeta, bensì un laureando in tropo centrale nel nazionalismo romantico. (…) Essere a casa, nella casa nazionale, d’ora innanzi aveva da significare essere in ...
Leggi Tutto
Nell’Islam non troviamo solo precetti religiosi e norme di comportamento per il credente, ma una vera e propria visione del mondo, contenente anche indicazioni che hanno definito il sistema legale shariatico. [...] Il califfo, infatti, governa grazie al Bay'a, un patto di alleanza tra lui e l che si costituirono attorno all’VIII secolo d.c. Se i testi sacri costituiscono . Gli esempi sarebbero innumerevoli, ma ve ne sono alcuni realmente esemplari.
Secondo le ...
Leggi Tutto
[leggi la prima parte]
Oltre al testo poetico in sé, cioè l’oggetto mirabile, però Patrizi si sofferma anche sull’analisi dell’effetto psicologico (inteso come reazione dell’anima) che questo produce [...] potrebbe ovviamente provare meraviglia, così come non ne proverebbe se fosse a conoscenza della causa scatenante l’evento. attualmente disponibile unicamente nell’edizione in tre volumi curata da D. Aguzzi Barbagli: F. PATRIZI, Della Poetica (3 voll ...
Leggi Tutto
Come stare al mondo nella sconvolta realtà del Novecento?
«Con non altri che te / è il colloquio». Così si apre Gli strumenti umani, la terza maggiore raccolta poetica di Vittorio Sereni (1913-1983), [...] espressione: “gli strumenti umani”. D’altra parte, qui, gli strumenti lo “strumento” di lavoro del poeta). Ne emerge la centralità dell’interazione fra l’uomo la riduzione del numero di endecasillabi a favore invece di misure versali più ampie ...
Leggi Tutto
I critici letterari Erich Auerbach e Walter Benjamin nacquero nel 1892 nel quartiere berlinese di Charlottenburg da famiglie della alta borghesia ebraica. Nel 1921 i due collaborarono, insieme ad altri [...] ne è confermata e adempiuta» (Speranza nel passato. Su Walter Benjamin ed Erich Auerbach 224). Allo stesso modo, in Benjamin la memoria redenta conserva «l’aria che abbiamo respirato, le persone a ottavo giorno, della stirpe d'Israele, della tribù di ...
Leggi Tutto
C’era una volta un albergo grande, tanto grande da avere un numero infinito di stanze, tutte occupate da cordiali ospiti che vi soggiornavano per rilassarsi. Un bel giorno alla reception arriva un uomo [...] stesso “numero”. Le virgolette sono d’obbligo, perché il concetto di infinito doppio; 1 è associato a 2, 2 è associato a 4, 3 è associato a 6 e così via
Ci sono tanti tipi di infinito, effettivamente ce ne sono infiniti, ma quello numerabile è il più ...
Leggi Tutto
ne1
ne1 ‹né› avv. e pron. [lat. inde «di lì»]. – 1. a. Come avv. di moto da luogo, di lì, da quel luogo: ne ripartì l’indomani; se ne andò tutto adirato; entrato nel labirinto non era più capace d’uscirne; e in senso fig., ne è uscito con...
d, D
D (di, ant. o region. de 〈dé〉) s. f. o m. – Quarta lettera dell’alfabeto latino, la cui forma maiuscola deriva, attraverso il delta greco (Δ), dal dalet fenicio; dall’originaria capitale si sono svolte poi, tanto nell’alfabeto latino...
Riconoscimento dell'antigene da parte dei recettori del sistema immunitario
Roy A. Mariuzza
(Center for Advanced Research in Biotechnology, Biotechnology Institute, University of Maryland Rockville, Maryland, USA)
Il riconoscimento specifico...
Scrittore latino di origine africana (Madaura 125 d. C. circa - Cartagine 180 d. C. circa). Narratore abilissimo, è una delle figure più singolari della letteratura latina; il suo stile, ricco di accorgimenti retorici ma personalissimo, esercitò...