(lat. Vandăli o Vandilii) Nome che indicò dapprima un vasto gruppo di popoli germanici orientali di cui facevano parte, tra gli altri, i Burgundi e i Goti, e si restrinse poi a una singola gente cui Tacito [...] per tutti i Germani, l’invasione degli Unni. Sospinti da questi e costretti anche dall’insufficienza economica delle sedi che il cammino verso occidente e, attestatisi sul Reno, ne forzarono il passaggio all’altezza di Magonza infrangendo la ...
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Kiev (ucr. Kyiv, Kiiv) Città capitale dell’Ucraina (2.967.360 ab. nel 2020). Capoluogo dell’oblast´ omonima (28.131 km2 con 1.781.044 ab. nel 2020). Si estende su un ripiano terrazzato sulla riva destra [...] le città greche del Mar Nero. Slavizzata nel 6°-7° sec. d.C., ebbe fin da allora il nome attuale. Alla metà del 9° sec. fu occupata dai Variaghi che ne fecero il capoluogo del regno (poi granducato) di Rus´. Dopo l’introduzione del cristianesimo (989 ...
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Generale e uomo politico (Bridges Creek, Westmoreland, Virginia, 1732 - Mount Vernon, Virginia, 1799). Nominato comandante in capo dell'esercito americano nel 1775, fu presidente della Convenzione costituzionale [...] 1787), ne fu eletto presidente e, dopo la ratifica da parte degli stati della Costituzione da essa elaborata a luogotenente generale dell'esercito quando (1798) i rapporti con la Francia peggiorarono al punto da far temere lo scoppio di un conflitto. ...
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Figlio (Milano 1392 - ivi 1447) di Gian Galeazzo e di Caterina Visconti, nel 1402, morto il padre, assisteva impotente allo sfacelo dello stato, mentre Facino Cane, che già dominava sulla corte ducale [...] milizie che gli avevano garantito per anni il potere. Cacciati da Milano Astorre e Giampiccino, figlio e nipote di Bernabò saldo e compatto nucleo territoriale lombardo, F. M. ne volle assicurare anche gli sbocchi occupando Genova con l'aiuto ...
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Nome di varî personaggi cartaginesi: 1. Il più noto di tutti è il generale A. Barca, figlio di Amilcare, nato forse nel 247 a. C. Nel 221 ebbe il comando supremo delle forze cartaginesi in Spagna, dove [...] abbastanza forti da portare la guerra in Africa (204), A. fu richiamato (203), e fu vinto da Scipione a Naraggara re di Bitinia; per non cadere nelle mani dei Romani, che ne chiedevano l'estradizione, si avvelenò (183). Mirabile esempio di dedizione ...
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Figlio (Schönbrunn 1830 - ivi 1916) dell'arciduca Francesco Carlo, secondo figlio dell'imperatore Francesco I, e della principessa Sofia di Baviera, fu educato dalla madre, donna intelligente e di idee [...] , non ne trasse frutti concreti; anzi le divergenze sullo Schleswig-Holstein, abilmente sfruttate da Bismarck, portarono dell'opportunità di riconciliarsi con la reazione magiara (1867): ne nacque il dualismo, basato sulla supremazia dei Tedeschi e ...
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Figlio naturale (1431-1494) di Alfonso V re d'Aragona, divenne re nel 1458. Procedette a un efficace ordinamento amministrativo, cercando di togliere forza al baronaggio e sostenendo i diritti degli ordini [...] si univa così a quella di munifico mecenate. Ma ricchezze enormi furono da lui profuse nella guerra di Ferrara (1482), con cui non riuscì a angioina; oltre i porti di Puglia danneggiati, ne ebbe le finanze sconvolte, sicché fu costretto ad ...
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Tribuno e riformatore di Roma (Roma 1313 - ivi 1354). Figlio di un Lorenzo taverniere, benché più tardi lasciasse credere d'essere figlio illegittimo dell'imperatore Arrigo VII, Nicola si diede agli studî [...] Avignone per invitare il papa Clemente VI a far ritorno a Roma, ne ottenne il favore, se non il ritorno, e la carica di di una Chiesa realizzatrice di valori più spirituali, è stata da taluni storici intesa più creatrice di storia di quanto in realtà ...
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Filosofo e uomo politico italiano (Cassino 1843 - Roma 1904). Tra i massimi studiosi italiani del marxismo, dopo aver iniziato lo studio sistematico dei testi di K. Marx e F. Engels, s'impegnò in un'opera [...] anni napoletani pubblicò alcuni saggi di notevole pregio, fra cui è da ricordare una monografia su Socrate (1869). Dal 1873 fu professore per quanto poi, quando il partito sorse (1892), egli ne restò formalmente fuori per serî dissensi con F. Turati e ...
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(lat. Romulus) Mitico fondatore di Roma, eroe eponimo della città. La leggenda di R., che si confonde in larga parte con quella delle origini di Roma, ha varie forme, ma la più diffusa e accettata nell’antichità [...] fratello, Amulio, che ne usurpò il trono e ne costrinse la figlia Rea Silvia a farsi vestale. Questa fu da Marte resa madre di di rapina; in una di queste fu catturato e condotto da Numitore. Avvenuto il riconoscimento, R. abbatté Amulio, e Numitore ...
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ne
né cong. [lat. nĕc]. – Congiunzione negativa corrispondente a e non. Può essere usata per la coordinazione di due o più proposizioni negative: non me l’ha mai detto né scritto; ha raccomandato di non fiatare né muoversi per nessuna ragione;...
ne1
ne1 ‹né› avv. e pron. [lat. inde «di lì»]. – 1. a. Come avv. di moto da luogo, di lì, da quel luogo: ne ripartì l’indomani; se ne andò tutto adirato; entrato nel labirinto non era più capace d’uscirne; e in senso fig., ne è uscito con...