Insieme alle ➔ consonanti, le vocali (dal lat. (litteram) vocālem «lettera provvista di voce») sono una delle due fondamentali categorie di foni linguistici (➔ fonetica; ➔ fonologia).
Per definire le vocali [...] /o/ rispetto a /ɔ/ nel lessico italiano). Anche Claudio Tolomei, Pier Francesco Giambullari e successivamente DanielloBartoli proposero una distinzione grafica tra semiaperte e semichiuse. Nel secolo scorso, alla neonata Società ortografica italiana ...
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Il termine ortografia (dal gr. ortographía, comp. di orthós «retto, corretto» e -graphía «scrittura») identifica l’insieme delle convenzioni normative che regolano il modo di scrivere una lingua considerato [...] aggiunte ne la lingua italiana del 1524) e portata avanti da Claudio Tolomei, da Pier Francesco Giambullari e da DanielloBartoli. Ecco qualche accenno alle originali, ma poco fruibili, intenzioni di Caccia: eliminare i segni ‹i›, ‹v› e ‹z›, la ...
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La più antica grammatica italiana che si conosca è trasmessa, anonima, dalle prime carte del codice Reginense Latino 1370 della Biblioteca Apostolica Vaticana (nota perciò come Grammatichetta vaticana; [...] quanto ricche, erano anche quelle contenute ne Il torto e il diritto del Non si può del padre DanielloBartoli, splendido esempio di elegante polemica contro i divieti arbitrari e capricciosi dei grammatici autoritari. La materia grammaticale, con ...
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Le lettere doppie (dette anche geminate, dal lat. gemino «raddoppio») sono la rappresentazione grafica delle consonanti che, in posizione intervocalica, vengono pronunciate al grado intenso, cioè con energia [...] a cui riferirsi per descriverne e normalizzarne l’uso. Questa difficoltà era già chiara al grammatico seicentesco DanielloBartoli, che iniziava con queste parole la trattazione delle lettere doppie nel nono capitolo del suo testo Dell’ortografia ...
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La virgola (dal lat. virgula(m) «piccola verga») è un segno di interpunzione, costituito da una linea curva con la testa al livello basso della riga, che ha una varietà di funzioni. Indica una pausa breve, [...] complementi diretti o indiretti» (Maraschio 1993: 144; Maraschio 2008: 135).
Già nel secondo Seicento, d’altronde, DanielloBartoli, nel suo trattato Dell’ortografia italiana (1670), aveva espresso insofferenza nei confronti di un uso eccessivo della ...
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La punteggiatura (lat. interpunctio) è un sistema di segni convenzionali impiegato nello scritto per segnalare le relazioni logiche e sintattiche tra le diverse parti della frase, le pause della lettura [...] Marazzini 2008: 139).
Nella più importante opera sull’ortografia del Seicento, il Trattato dell’ortografia italiana (1670), DanielloBartoli (➔ età barocca, lingua dell’) precisa che l’interpunzione sfugge a principi normativi rigidi e che, ancor più ...
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Il termine deriva dal gr. apóstrophos «rivolto altrove, indietro», da apostrépho «volgo indietro o in senso contrario». Apóstrophos (o -us) compare nel latino tardo, con significato unicamente grammaticale. [...] di Fortunio del 1516, erano ancora ammissibili.
A fissare regole simili a quelle moderne furono Leonardo Salviati e DanielloBartoli, stabilendo, per es., che il troncamento non va segnato con apostrofo davanti a consonante e nelle voci uscenti ...
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L’accento grafico è il segno diacritico che si pone sopra le vocali per evidenziarne la maggiore intensità fonica e, talvolta, il grado di apertura (➔ vocali). L’italiano ha tre tipi di accento grafico: [...] .
Nei secoli XVII e XVIII permane l’irregolarità di alcuni usi, anche nella trattatistica. Per esempio, nel testo di DanielloBartoli Dell’ortografia italiana (1670) l’accentazione di monosillabi come più e giù, contenenti dittongo o con i diacritica ...
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L’accento grave è un tipo di ➔ accento grafico, cioè un segno diacritico che, in forma di barretta obliqua orientata in alto verso sinistra (‵), si pone sulle vocali per segnalarne la messa in evidenza [...] del problema della retta pronuncia della lingua nell’Italia unita. Per esempio, nel trattato Dell’ortografia della lingua italiana di DanielloBartoli (1670) sono elencate le regole d’uso solo per l’accento su vocale in fine di parola, tronca o ...
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L’a capo (o accapo, nome maschile invariabile) si ha quando in un testo scritto la frase è seguita da uno spazio bianco fino alla fine della riga. Spesso, ma non necessariamente, la riga di testo successiva [...] capoverso.
La prospettiva ‘testuale’ introdotta da Salviati è ripresa dai trattatisti dei secoli successivi, tra i quali DanielloBartoli. Chiudendo il trattato Dell’Ortografia italiana (1674) con un paragrafo dedicato al capoverso (termine che, come ...
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torto2
tòrto2 s. m. [uso sostantivato dell’agg. prec.; propr. «ciò che non è retto, che non è giusto»]. – 1. Il contrario di diritto1, quindi azione ingiusta, ingiuriosa, colpevole: pensa ch’i’ sono Presso a colui ch’ogne t. disgrava (Dante),...