Filologo (Verona 1885 - Berkeley, California, 1961), figlio di Leo Samuele; prof. a Heidelberg (1909-32), a Roma (1932-38) e in varie università americane (1939-50); socio straniero dei Lincei (1957). [...] Modena (1935); Storia letteraria delle scoperte geografiche (1937); Machiavelli the scientist (1945); L'Italia e il suo genio (1953); Dante poeta veltro (1953); L'Asia di Marco Polo (1957) e varî scritti di soggetto dantesco, letterario, geografico e ...
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Sebbene con italiano si alluda qui alla lingua, non a chi la parla, la diffusione della lingua italiana fuori d’Italia può spesso essere desunta solo dal contatto con la civiltà italiana. Questa considerazione [...] italiana non furono individuati come italiani ma come lombardi, toscani, ecc. L’idea di una lingua italiana nacque con ➔ Dante ma divenne comune e fu codificata solo nel Cinquecento (Vàrvaro 2003).
Benché i primi italianismi attestati in altre lingue ...
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I primi esempi di uso letterario dell’italiano da parte di uno scrittore straniero sono i due componimenti del trovatore provenzale Raimbaut de Vaqueiras (che tra il 1180 e i primi del Duecento vive e [...] , pp. 161-177.
Contini, Gianfranco (1970), Varianti e altra linguistica. Una raccolta di saggi (1938-1968), Torino, Einaudi.
Della Terza, Dante (1994), L’Italia (e l’italiano) di Michel de Montaigne, «Filologia antica e moderna» 5-6, pp. 71-86.
Eco ...
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Ludovico Ariosto (Reggio Emilia 1474 - Ferrara 1533) trascorse quasi tutta la vita a Ferrara. Frequentò la società letteraria della corte estense, che stimolò i suoi primi esperimenti letterari in latino [...] .
Ma voglio sappi la prima radice
che produsse quel mal che mi flagella
dove è evidente l’allusione alle parole della Francesca di Dante:
Nessun maggior dolore
che ricordarsi del tempo felice
ne la miseria; e ciò sa ’l tuo dottore.
ma s’a conoscer la ...
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A rigore, la lingua letteraria è definita e distinta da quella non letteraria soltanto dal fatto di essere scritta (anche se è esistita ed esiste una letteratura solo orale) e dalle finalità estetiche, [...] sia a svolgere un’azione regolatrice della sua norma. Già ➔ Dante, nel De vulgari eloquentia, aveva capito che a lungo, in in Italia doveva succedere, come aveva già intravisto all’inizio Dante, che anche il nostro paese diventasse uno stato e l’ ...
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L’opera in volgare di Francesco Petrarca (Arezzo 1304 - Arquà 1374) si esaurisce nelle 366 liriche d’amore che compongono i Rerum vulgarium fragmenta (indicato più comunemente, a partire dal Quattrocento, [...] da intendersi come discontinuità dalla poesia duecentesca e, viceversa, solidarietà, ma non fideistica, con le innovazioni tecniche di Dante: ben nove sestine, un numero esiguo di ballate (sette, di cui cinque monostrofiche), una forma nuova come il ...
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Filologo romanzo (Cremona 1920 - Firenze 2002), prof. univ. dal 1962, prima a Torino, poi a Firenze; dal 1973 al 1977 direttore dell'"Opera del Vocabolario" dell'Accademia della Crusca. Si è occupato di [...] ), della poesia italiana delle Origini (Preistoria dell'endecasillabo, 1963; Ai luoghi di delizia pieni, 1977). Notevoli anche i suoi interessi semiologici (Tre saggi su Montale, 1970, 3a ed. 1972; Modelli semiologici nella Commedia di Dante, 1975). ...
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Si dice spesso che la lingua franca parlata dal X secolo negli ambiti marittimi e mercantili del Mediterraneo avesse una base italiana o spagnola nel bacino occidentale e una base veneziana in quello orientale [...] alle università, alle scuole secondarie e ai corsi organizzati dagli Istituti italiani di cultura e dalla Società Dante Alighieri. Tutto sommato, però, «la tendenza alla diminuzione riguarda indistintamente l’area mediterranea orientale e quella ...
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GENTILE, Luigi
Carlo D'Alessio
Nacque a Macerata il 5 ag. 1851 da Vincenzo e Vittoria Biroresi. Iscrittosi all'Istituto di studi superiori di Firenze, fu allievo di A. Bartoli, che lo chiamò, dopo il [...] spunto da un libro di V. Imbriani (Studi danteschi, Firenze 1891), il G. analizza il contratto di vendita con cui, nel 1283, Dante cedette a Tedaldo d'Orlando Rustichelli un credito di 21 lire ereditato dal padre e ne deduce, con l'ausilio anche di ...
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Filologo e critico italiano (Ferrara 1915 - Firenze 1995); prof. univ. dal 1952, insegnò letteratura italiana nell'univ. di Pavia e in quella di Firenze. I suoi saggi fondono una metodologia aperta alle [...] (1954), della Gerusalemme liberata (1956) e delle opere di A. Manzoni (1962). Tra i suoi volumi posteriori ricordiamo: Dante, Manzoni e altri studi (1964), Manzoni. Ideologia e stile (1972), Lingua e sport (1973), Sul Novecento (1976), Antichi ...
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dante
s. m. [dallo spagn. dante, der. di anta (attraverso la locuz. piel d’anta), che è dall’arabo lamṭ «antilope» dove l- è stato inteso come articolo]. – Daino; solo nella locuz. pelle di dante, con cui è anche chiamata (oggi sempre più...