Ballerino e maestro di ballo italiano (Roma 1850 - Milano 1928). Esordì a Milano (1870), fu in Inghilterra, e dal 1887 per molti anni a Pietroburgo, prima maestro di ballo alla Scuola imperiale di danza, [...] poi direttore di una scuola privata; quindi a Londra e dal 1925 maestro di ballo alla Scala di Milano. Ebbe allievi i più celebri danzatori del tempo ...
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Ballerina italiana (n. Palermo 1978). All’età di dodici anni si è trasferita a Montecarlo per frequentare la scuola di M. Besobrasova; un anno più tardi (dopo aver vinto il Premio DanzaEuropa) ha ottenuto [...] 8 (2007), nel 2009 ha debuttato in teatro con Polvere di Baghdad. Già direttore artistico della Fondazione dell’Accademia Nazionale di Danza, dal 2015 è direttrice del corpo di ballo del Teatro dell'Opera di Roma e dal 2022 ad interim della scuola di ...
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Scrittore italiano (Pozzallo, Ragusa, 1885 - Milano 1954). Esordì come poeta futurista (Le ranocchie turchine, 1908; ecc.); poi, con la commedia L'uccello del paradiso (1919), cui seguirono Quella che [...] t'assomiglia (1919), La danza del ventre (1921), ecc., fu tra gli autori più in vista del "teatro del grottesco". Svolse anche attività giornalistica, come corrispondente di varî giornali durante la prima guerra mondiale e successivamente come ...
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Ballerina (Pietroburgo 1875 - Parigi 1943). Diplomata all'Accademia imperiale di ballo di Pietroburgo (1898), divenne prima ballerina del Teatro Mariinskij nel 1906. Dopo aver abbandonato la Russia nel [...] 1917, aprì una scuola di danza a Parigi, e nel 1921 fu protagonista del celebre allestimento de La bella addormentata nel bosco di Čajkovskij-Petipa, messo in scena a Londra da S. P. Djagilev, interpretazione con la quale diede l'addio alle scene. ...
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Musicista (L'Avana 1879 - ivi 1949). Allievo a Parigi di M. Moszkowski e V. d'Indy; prof. di pianoforte alla Schola cantorum di Parigi. Concertista, ha composto musica specialmente pianistica (Suite de [...] valses lyriques, Danza ibérica, ecc.). ...
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BONGIOVANNI, Pellegra
Luciano Marziano
Nacque a Palermo ai primi del sec. XVIII da Vincenzo, un mediocre pittore dalla vita errabonda, dal quale venne condotta ancora fanciulla a Roma, dove apprese [...] musica, danza e pittura, come affermerà più tardi ella stessa nell'opera che la rese famosa ai suoi tempi: Risposte a nome di Madonna Laura. Era frutto di un paziente culto delle belle lettere e della poesia petrarchesca, che le valse la stima della ...
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Scrittrice ungherese transilvana (Kackó 1889 - Kolozsvár 1949). Esordì nel 1912 con un volume di liriche (Versek "Versi") ma si affermò nella narrativa con numerosi romanzi a tesi, tra cui i più noti sono: [...] Haláltánc ("Danza macabra", 1924), Szent szégyem ("Sacra vergogna", 1925) e Földindulás ("Terremoto", 1931). ...
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NAPOLITANO, Franco Michele
Emiliano Giannetti
– Nacque a Gaeta il 22 gennaio 1887, da Giuseppe e da Adelaide Grasso.
Appena adolescente si fece notare dalla stampa per À toi, ma belle, una danza zingaresca [...] ; I e II Notturno; Leggenda sinfonica, Tre preludi, Suite romantica (orchestra); Frammento lirico (canto e orchestra); Danze tzigane (banda); Romanza senza parole (Roma 1906); Notturno (pianoforte); Canto di voce ignota (pianoforte e violino); La ...
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BRAMBILLA, Maria (in arte, Sofia Fuoco)
Clara Gabanizza
Nacque a Milano il 16 genn. 1830. Figlia di Angelo, pittore, e di Maria Foco, ereditò molto probabilmente dal padre una particolare sensibilità [...] 1847, pp. 64, 72, 76 s., 82 s.; C. Cucchi, Vent'anni di palcoscenico, Roma 1904, p. 5; G. Monaldi, Le regine della danza del secolo XIX, Torino 1910, pp. 184-187; G. Tani, Fuoco Sofia, in Encicl. dello Spettacolo, V, Roma 1958, coll. 768 s. (con ...
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In senso generico, realizzazione concreta di un’attività, di un comportamento, di una situazione determinata.
Antropologia
Genere di eventi, quali riti, feste, carnevali, cerimonie, preghiere collettive, [...] letture di poesie, spettacoli teatrali, manifestazioni di danza, recitazioni di testi epici ecc. che, pur presentando profonde differenze, hanno in comune la caratteristica di essere delle ‘rappresentazioni’: circoscritti dal punto di vista temporale ...
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danza
s. f. [dal fr. danse, deverbale di danser «danzare»]. – 1. a. In generale, da un punto di vista antropologico, insieme strutturato di movimenti ritmici del corpo con funzione mimica, simbolica, narrativa, ecc., solitamente associati...
danzare
v. intr. [dal fr. danser, di etimo incerto] (aus. avere). – Eseguire una danza: d. in coppia; i pellirosse danzavano intorno al loro capo; con sign. generico, è meno pop. di ballare: abbiamo danzato tutta la sera. Anche in senso fig.:...