santuario
Luogo che acquista carattere sacro per la manifestazione o presenza in esso della divinità, o perché connesso a fenomeni considerati soprannaturali. In Grecia e a Roma i s. sorgevano in un’area [...] onore del dio. In occasione delle feste i s. divenivano anche sede di gare sportive e di esecuzioni di musica e danza, ospitate in strutture apposite, come il teatro, lo stadio, l’odeion. La grandezza e l’organizzazione interna del s. dipendevano dal ...
Leggi Tutto
Divinità venerate dai Romani, specialmente nel culto privato presso il focolare domestico con Vesta e con i Penati. Il lare familiare vegliava sulle fortune della casa e a lui i membri della famiglia rendevano [...] .
Nell’arte romana, i L. sono raffigurati come giovanetti ricciuti, con tunica corta, cinta e alti calzari, in atto di danza, levando nella mano destra un rhytòn e protendendo nella sinistra la patera. Si conosce anche il tipo stante, in riposo, con ...
Leggi Tutto
PACIFICO da Cerano
Giancarlo Andenna
PACIFICO da Cerano (o da Novara). – Nacque, probabilmente nel 1424, a Cerano, un borgo del territorio novarese.
Non si conosce il suo nome di battesimo, ma solo [...] : dizionario enciclopedico, a cura di C. Leonardi, Milano 1998, III, ad vocem; A. Arcangeli, Davide o Salomè? Il dibattito europeo sulla danza nella prima età moderna, Roma 2000, pp. 92, 95, 222, 234; L. Pisanu, I frati minori di Sardegna dal 1218 al ...
Leggi Tutto
Invocazione rivolta a Dio, alla divinità, con la parola o col pensiero, per chiedere aiuto, protezione, salute, favori.
Tipologie
La p. è un fenomeno religioso di larghissima diffusione: benché finora [...] da ogni altro rito o facenti parte di un rito (per es., sacrificale); p. accompagnate, o meno, da canti e danze. Le p. mormorate a bassa voce o addirittura soltanto pensate possono essere espressione di una religiosità più interiorizzata. Per altri ...
Leggi Tutto
culto
Adriano Favole
Gli atti con cui l'uomo venera divinità e forze sovrannaturali
Preghiere, cerimonie, riti e pellegrinaggi sono presenti in gran parte delle società umane. A partire da credenze [...] ebrei, la Bibbia dei cristiani, il Corano degli islamici); le offerte e i sacrifici; i pellegrinaggi e le processioni.
Anche la danza e la musica sono spesso aspetti importanti del culto: si tratta anche in questo caso di azioni (si potrebbe dire di ...
Leggi Tutto
Induismo
Jan C. Heesterman
Introduzione
'Induismo' è un termine moderno e per di più di origine straniera (britannica). Esso deriva dal nome del fiume Indo che gli antichi Persiani attribuivano alla [...] nelle foreste e si accompagna a una banda di guerrieri. Analogamente Śiva dimora sui monti dove, asceta selvaggio, danza la sua estatica danza cosmica. Al pari di Rudra, conosciuto anche come Īśāna, 'signore', Śiva è l'Īśvāra, appellativo che ha lo ...
Leggi Tutto
Cessazione delle funzioni vitali nell’uomo, negli animali e in ogni altro organismo vivente o elemento costitutivo di esso.
Antropologia
Il concetto di morte
La m., come ogni altro evento del ciclo della [...] di spunti moraleggianti, il tema della m. appartiene al tardo Medioevo. Nel 14° sec. si diffonde il motivo iconografico della danza macabra, noto fino al 16° sec., diffuso nell’Europa centrale (Francia e Germania), e in Italia settentrionale (Trento ...
Leggi Tutto
Esumazione
Claudia Mattalucci
Esumazione è l'atto di esumare (dal latino exhumare, "trarre fuori dall'humus, dalla terra") cioè di estrarre dalla tomba, o dalla terra, il cadavere che vi era stato deposto. [...] a correre e a spingersi l'una con l'altra, le ossa vengono lanciate e, spesso, urtando si rompono; al termine della danza il famadihana si conclude con la loro ricollocazione nella tomba. Riportando alla luce le ossa, le quali sono il simbolo della ...
Leggi Tutto
Rito
Enrico Comba
Il termine rito definisce l'azione o il comportamento formalizzato e simbolico, fissato dalla tradizione, occasionale o periodico, che in genere costituisce parte di un culto o di [...] proibite, in quali occasioni si devono compiere determinate azioni e in che modo. La ripetizione rituale di gesti, canti e danze ne sottolinea la fissità e l'immutabilità: si fa ciò che si è sempre fatto, secondo una tradizione ancestrale, trasmessa ...
Leggi Tutto
BERNARDO MARIA da Napoli (al secolo Severo Antonio Giacco)
Nicola De Blasi
Nacque a Napoli il 28 sett. 1672, da Domenico e da Anna Corbo. Iniziò i suoi studi umanistici presso i gesuiti e dimostrò ben [...] uno per chiedere il parere di B.: e ne ebbe giudizio favorevolissimo. A lui il Vico sottopose anche l'epitalamio Giunone in danza, stampato nel gennaio 1721 in una raccolta per le nozze di G. B. Filomarino; il De constantia iurisprudentis (1721); l ...
Leggi Tutto
danza
s. f. [dal fr. danse, deverbale di danser «danzare»]. – 1. a. In generale, da un punto di vista antropologico, insieme strutturato di movimenti ritmici del corpo con funzione mimica, simbolica, narrativa, ecc., solitamente associati...
danzare
v. intr. [dal fr. danser, di etimo incerto] (aus. avere). – Eseguire una danza: d. in coppia; i pellirosse danzavano intorno al loro capo; con sign. generico, è meno pop. di ballare: abbiamo danzato tutta la sera. Anche in senso fig.:...