Dante Alighieri, Opere minori: Devulgarieloquentia - Introduzione
Pier Vincenzo Mengaldo
Scritto successivamente all'esilio (I, VI, 3) e alla pace di Caltabellotta (II, VI, 4), preannunciato anzi [...] vivente a I, XII, 5), lasciato infine in tronco a mezzo del capitolo xiv del secondo libro, il Devulgarieloquentia condivide col trattato volgare cronologia, destino di incompiutezza e molti problemi e interessi costitutivi.
Entrambi sono il frutto ...
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La retorica è, assieme alla grammatica, la più longeva disciplina che studi il linguaggio e il suo uso. Proprio per questa ragione, ogni tentativo di ricostruirne le vicende storiche, oltre che essere [...] l’idea di comporre un manuale dedicato alla poetica e alla retorica, come dimostra la parte che abbiamo del Devulgarieloquentia, che una tradizione (risalente al manoscritto di Berlino) conosce appunto come Rhetorica Dantis. In realtà, l’esperienza ...
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Dante Alighieri, Opere minori: Convivio - Introduzione
Cesare Vasoli
I. - L'opera che si ripresenta in questo volume, a conclusione dell'edizione ricciardiana dell'Alighieri, è forse quella che, nel [...] , Introduzione, particolarmente pp. XVI-XIX.
[10] Cfr. BARBI , ibid ., p. XIX.
[11] Cfr. l'Introduzione di P. V. MENGALDO al Devulgarieloquentia , in Opp. min., n, p. 3.
[12] Cfr. p. 34.
[13] Cfr. G. PETROCCHI, Vita di Dante, Roma-Bari, Laterza ...
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Dante Alighieri, Opere minori: Quaestio de aqua et terra - Introduzione
Francesco Mazzoni
Giunto ormai a questa parte del volume il paziente lettore si è certamente reso conto, attraverso pagine riguardanti [...] «dei teologi» ? elaborata invece nell'ambito dell'allegoria «dei poeti», cioè entro il canone teorizzato nel Devulgarieloquentia e nel Convivio, della poesia quale «fictio rethorica musicaque poita»? dunque non soltanto canone «umanistico» come ...
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Prosatori Minori del Trecento, Scrittori di religione – Introduzione
Don Giuseppe De Luca
I. La letteratura in volgare italiano del secolo decimoquarto è letteratura di estate colma, non solamente nelle [...] più, forse, che non lo stesso volgare. Dante, come per la politica nella Monarchia, così per il volgare nel Devulgarieloquentia, echeggiò appena il problema. Il termine «volgarizzare» viene da «volgare», ma non si trattava sempre né unicamente di ...
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Dante Alighieri, Opere minori: Dante e il «Buon Barbarossa» ossia Introduzione alla «Monarchia» di Dante
Bruno Nardi
1. - Dopo quanto ebbi a scrivere intorno a La «Donatio Constantini» e Dante, negli [...] altra parte, ogni volta che Dante accenna alla sua amicizia col Pistoiese lo fa sempre a proposito di rime anteriori al Devulgarieloquentia. Tuttavia non si può escludere un qualche incontro fra i due amici intorno al 1310-1311, cioè nel momento in ...
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Dante Alighieri, Opere minori: Vita Nuova - Introduzione
Domenico De Robertis
È tra i caratteri certo più significativi dell'opera dantesca, ed elemento costitutivo di essa, la prepotente forza di autoaffermazione [...] a cura di G. PETROCCHI, Milano, Mondadori, 1966-1967, vol. VII, tomi 2-4 dell' «Edizione Nazionale» citata, e il Devulgarieloquentia, usufruito in quella di P. V. MENGALDO, Padova, Antenore, I 968, e per le Rime tenendo conto all'occasione dell ...
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Dante Alighieri, Opere minori: Rime - Introduzione
Gianfranco Contini
Meglio che di Canzoniere, come si fa, sembra, sulle orme di Charles Lyell (1835), è prudente discorrere di Rime di Dante: poiché [...] sua propria poetica. Quegli elementi di storia letteraria dantesca sono contenuti sì in un'opera teorica come il Devulgarieloquentia, che del resto vale come giustificazione del «bello stile» ora descritto, e sintomaticamente s'interrompe quando ...
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Dante Alighieri, Opere minori: Epistole - Introduzione
Arsenio Frugoni
Giorgio Brugnoli
L'edizione critica della Società Dantesca Italiana (Firenze 1921), comprese tredici lettere in latino. Delle [...] che, ahimè, lo stesso Filelfo credette di offrire per il Devulgarieloquentia e il Monarchia.
Per la lettera, poi, a Guido francese di A. PÉZARD (DANTE, Œuvres complètes, Paris, Bibliothèque de la Pléiade, 1965).
Non ho la pretesa di essere riuscito ...
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curiale
agg. e s. m. [dal lat. curialis]. – 1. agg. Della curia, relativo alla curia, nei varî sign. del termine. In partic.: a. letter. Di corte, cortigiano, aulico: mi spoglio quella veste cotidiana ... e mi metto panni reali e c. (Machiavelli)....
rettitudine
rettitùdine s. f. [dal lat. tardo rectitudo -udĭnis, der. di rectus «retto2»]. – 1. letter. e raro. L’esser diritto, andamento in linea retta: la r. della sua ossatura (D’Annunzio). 2. fig. L’essere retto in senso morale e intellettuale...