Specula principum carolingi e l’immagine di Costantino
Yitzhak Hen
«Procedit novus Constantinus ad lavacrum, deleturus leprae veteris morbum sordentesque maculas gestas antiquitus recenti latice deleturus»1. [...] di Agostino sulle qualità di un sovrano che gli conferiscono l’epiteto di felix imperator62. Il capitolo successivo del DecivitateDei spiega il motivo per cui Costantino merita l’epiteto di felix imperator63, ma Giona sceglie di non riportarlo né ...
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Acqua
C. Frugoni
A. Berger
Lo studio della funzione dell'a. va intrapreso, oltre che dal punto di vista dell'utilizzazione pratica, essenziale alla vita economica e sociale delle città e delle aree [...] Enarratio in psalmos, 47, ivi, col. 1201;
id., Hexaemeron, 5, 7, 17, ivi, col. 226;
id., De sacramentis, 3, 1, 3, ivi, coll. 450-451;
Agostino, DeCivitateDei, 13, 21; 21, 4; 22, 30, in Corpus Christianorum Lat., XLVII, 1955, pp. 404, 762, 865-866 ...
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POPOLAZIONI FAVOLOSE
E. Carrara
Con l'espressione p. favolosa vengono indicate numerose specie di esseri viventi del tutto immaginari, ma documentati da una notevole serie di fonti letterarie e figurative. [...] naturale, ivi comprese ovviamente le p. favolose.Queste ultime vennero citate anche da Agostino di Ippona (354-430), che nel DecivitateDei (XVI, 8) si pose la questione se i "genera hominum monstrosa" fossero discendenti di Adamo o di Noè: la sua ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
L'ultimo Agostino: la grazia, il potere e le due citta
Massimo Parodi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Di fronte a un mondo che sembra [...] vero significato di Antica Alleanza è tener segreta la Nuova e il significato di Nuova Alleanza è manifestare l’Antica” (DecivitateDei, 16.26.2). Ma in questa fase della sua vita è quanto mai incerto sulla possibilità di raggiungere qualche verità ...
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VIRGILIO MARONE, Publio
C. Rabel
Poeta latino (70-19 a.C.), le cui opere principali, copiate quasi sempre insieme, sono tramandate in un grandissimo numero di manoscritti medievali.
Oltre che come poeta, [...] Martin Le Franc (Parigi, BN, fr. 12476, c. 63v; Francia settentrionale, 1451) e persino nelle traduzioni francesi del DecivitateDei (Aia, Rijksmus. Meermanno-Westreenianum, 11, cc. 385v e 402v; Parigi, ca. 1478; Laborde, 1909, II, p. 436). Questi ...
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PROFETI
F. Gay
Nell'Antico Testamento sono definiti p. coloro che parlano per ispirazione divina, annunciando il futuro o facendosi portavoce e interpreti di Dio.La Bibbia cristiana riconosce sedici [...] Evangelii secundum Lucam, ivi, XV, coll. 1528-1850; Agostino di Ippona, DecivitateDei, ivi, XLI, coll. 13-808: 608; Quodvultdeus, Liber de promissionibus et praedicationibus Dei, ivi, LI, coll. 753-854; id., Livre des promesses et des prédictions ...
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PARADISO
J. Baschet
Al p. perduto delle origini (v. Adamo ed Eva), risponde, per il cristianesimo, la promessa di un p. celeste nel quale gli eletti saranno riuniti a Dio per una vita eterna.Nel latino [...] intorno a una figurazione antropomorfa della divinità - e a maggior ragione della Trinità - come in un codice del DecivitateDei della seconda metà del sec. 12° (Praga, Kapitulní Knihovna, A. 7, c. 1v). Questa rappresentazione si affermò solo ...
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superbia e superbi
Fiorenzo Forti
La s., nella dichiarazione dell'ordinamento del Purgatorio, è presentata da Virgilio, insieme con l'invidia e con l'ira, come uno dei tre modi per cui l'amore di elezione [...] 1). Perciò Tommaso nel definire il concetto di s. si riferisce, citandoli, a luoghi canonici di Agostino nel DeCivitateDei: " Quid est autem superbia nisi perversae celsitudinis appetitus? " (XIV 13), e di Gregorio Magno nei Moralia: " Ipsa namque ...
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MARSILI, Luigi.
Paolo Falzone
– Nacque nel 1342 a Firenze da Bernardo, che morì nel 1348, quando era tra i priori della Repubblica. La famiglia, benestante e di antica tradizione guelfa, aveva le case [...] e le lusinghe di queste cose vili e basse» (ibid., p. 472).
Dei nove mesi trascorsi a Padova non si hanno notizie precise. È noto però che presso lo Studio della città, il DecivitateDei di Agostino.
Contemporaneamente Filippo Villani teneva ...
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SCOTO , Ottaviano
Franco Pignatti
Laura Daniela Quadrelli
SCOTO (Scotto, Scotti), Ottaviano. – Nato a Monza intorno al 1440, fu il capostipite di una famiglia di tipografi ed editori operanti a Venezia [...] sia i torchi sia le commissioni editoriali. Nel 1486 l’attività editoriale riprese con un’edizione di s. Agostino, DecivitateDei (n. 974) fatta stampare da Locatello; da questo momento iniziò uno stretto sodalizio tra i due, poiché Locatello stampò ...
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semel in anno licet insanire
(lat. «una volta all’anno è lecito far pazzie»). – Nota sentenza, divenuta proverbiale nel medioevo, che si cita (spesso in forma abbreviata, semel in anno) per scusare follie passeggere, e generalmente innocue,...
santagostino
s. m. – Denominazione con cui per lungo tempo fu indicata la prima forma del carattere latino col quale si stampò il De civitate Dei di sant’Agostino, nel 1467.