Appio Claudio e il decemvirato romano
Paul van Heck
Per la turbinosa e complessa vicenda di Appio Claudio e dei decemviri legibus scribundis, situabile secondo la tradizione intorno al 450 a.C., le [...] «vicini potenti»), identificandosi rispettivamente con le ‘armi mercennarie e auxiliarie’, cadono sotto le critiche espresse in Deprincipatibus xii-xiii e altrove; il secondo [armare il contado], riproponendo in sostanza un’alleanza alternativa per ...
Leggi Tutto
Vettori, Francesco
Andrea Matucci
Nacque a Firenze nel 1474 in una famiglia bene inserita nella cerchia degli ottimati fiorentini. Il padre Piero, nato nel 1443, aveva ricevuto una solida educazione [...] mio» (Lettere, p. 296). È come si sa la lettera in cui M. annuncia di avere «composto uno opuscolo Deprincipatibus», e a questa composizione il nome di V. rimane indissolubilmente, anche se del tutto involontariamente, legato.
Negli anni successivi ...
Leggi Tutto
SODERINI, Francesco
Francesco Salvestrini
– Nacque a Firenze il 10 giugno 1453, terzo figlio (dopo Paolantonio e Piero, prima di Giovan Vettorio) di Tommaso di Lorenzo e di Dianora di Francesco Tornabuoni, [...] e profonda ammirazione per il brillante uomo d’arme che è stata valutata come una premessa ai giudizi del Deprincipatibus. Secondo Gennaro Sasso, tuttavia, le lettere poterono esser frutto di un giudizio condiviso. Appare, infatti, difficile che il ...
Leggi Tutto
Ciompo, discorso dell’anonimo
Giorgio Cadoni
Il capitolo xiii del terzo libro delle Istorie fiorentine ospita il discorso attribuito dall’autore a un anonimo Ciompo che intende incitare i lavoratori [...] ben diverso quadro teorico e progettuale, la massima appartenente a una delle più note e ‘scandalose’ pagine dell’opuscolo Deprincipatibus.
M. sottolinea l’efficacia del discorso con cui l’anonimo aveva infiammato «i già per loro medesimi riscaldati ...
Leggi Tutto
Guicciardini, Luigi
Francesco Ronco
Figlio primogenito di Piero di Iacopo e di Simona di Bongianni Gianfigliazzi, e fratello di Francesco (→), nacque a Firenze nel 1478 e ivi morì nel 1551. Quasi nulla [...] del figlio di G., Niccolò, al padre, in quel momento commissario ad Arezzo, nella quale si menziona l’opuscolo machiavelliano Deprincipatibus, con un cenno all’ottavo capitolo e alla figura di Oliverotto da Fermo (Stephens, Butters 1982). G. leggeva ...
Leggi Tutto
Gracchi
Giorgio Cadoni
Tiberio Sempronio Gracco (162 circa - 133 a.C.) e Gaio Sempronio Gracco (154 circa 121 a.C.) erano figli di Cornelia, figlia di Scipione Africano, e di Tiberio Sempronio Gracco, [...] per evitare di cadere vivo nelle mani degli inseguitori.
In Deprincipatibus ix 20-22 M. cita l’esempio dei G., studi critici relativi alle vicende storiche dei G. si vedano: G. De Sanctis, Rivoluzione e reazione nell’età dei Gracchi (1921), in Id., ...
Leggi Tutto
occasione
Alessandro Capata
Considerato tradizionalmente un termine intermedio tra «virtù» e «fortuna», l’o. ricopre un ruolo strategico nel linguaggio politico machiavelliano, come già vide Fredi Chiappelli [...] del Concilio tridentino (1619) di Paolo Sarpi. Il testo di riferimento per una ‘teoria dell’o.’ in M. è il Deprincipatibus, che nei capitoli vi e xxvi contiene nove delle venti occorrenze complessive del termine presenti nell’opuscolo. Numerosi sono ...
Leggi Tutto
Medici, Giuliano de’
Stefano Tabacchi
Nacque a Firenze il 12 marzo 1479, da Lorenzo il Magnifico e da Clarice Orsini. Sulla giovinezza di Giuliano non si hanno molte notizie, anche se non mancano sue [...] . Sappiamo dalla lettera di M. a Vettori del 10 dicembre 1513 che – a quell’altezza – l’opuscolo Deprincipatibus era indirizzato «alla magnificenza di Giuliano», personaggio che si riteneva in grande ascesa dopo l’elezione del fratello Giovanni ...
Leggi Tutto
Il Rinascimento
Sergio Bertelli
Innanzi tutto un problema di cronologia. Come distinguere il periodo che definiamo Rinascimento da quello precedente, che i manuali di storia chiamano Umanesimo; che [...] Castiglione il suo migliore interprete. Ora, si faccia attenzione alle date: il De cardinalatu di P. Cortesi, in cui si illustra la corte cardinalizia, risale al 1510; il Deprincipatibus è del 1513; Il libro del cortegiano è terminato a Mantova nel ...
Leggi Tutto
neutralità
Il tema della n. (o dello stare di mezzo) è affrontato da M. in prospettiva esclusivamente politica, non giuridica. I suoi primi accordi si fanno sentire nella corrispondenza diplomatica: [...] staranno di mezzo, le perderanno ad ogni modo; accostandosi, potrebbono vincere» (LCSG, 2° t., pp. 347-48).
Legazioni e Deprincipatibus
Nel cap. xxi del Principe, §§ 11-24, l’argomentazione relativa alla n. è incorniciata fra due massime di valore ...
Leggi Tutto
profondare
v. tr. e intr. [der. di profondo] (io profóndo, ecc.), letter. – 1. tr. a. Far penetrare, cacciare o immergere a fondo: p. le radici nella terra, p. l’aratro nel solco; anche in senso fig.: l’uso del mondo, e l’esercizio de’ patimenti,...