ERRANTE, Vincenzo
Roberta Ascarelli
Nacque a Roma il 12 febbr. 1890 da Celidonio, dei baroni palermitani di Vannella e Calasia, e da Maria Rosmini.
La famiglia paterna poteva vantare accanto ad una [...] struttura psicologica, forza a volte la mano al traduttore, che tende a interpretare le frasi, a chiarire lo spirito del testo venne definito "traditore" da Ungaretti e criticato da E. De Michelis, che sollevò delle riserve sull'uso del verso nelle ...
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Nella storia della lingua letteraria italiana Gabriele D’Annunzio (Pescara 1863 - Gardone Riviera, Brescia, 1938) occupa un posto di primo piano, per due ordini di ragioni. Innanzi tutto, si tratta di [...] di tutti in Italia ha tentato di fondere arte e vita tende a servirsi di elementi linguistici diversissimi, che gli permettano di nettamente echi di poeti antichi, come gli stilnovisti o Lorenzo de’ Medici. In questa chiave si spiegano le riprese di ...
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BARBI, Michele
Francesco Mazzoni
Nacque a Taviano (frazione di Sambuca Pistoiese) il 19 febbr. 1867, dodicesimo figlio di Francesco, possidente del luogo, e di Caterina Borri. Compì gli studi secondari [...] vivissimo senso della lingua, l'interpretazione; tende infine ad una definizione del pensiero Santoli, M. B.,in Studi di filol. ital., VII (1944), pp. 7-27; G. De Robertis, Un maestro,in Studi,Firenze 1944, pp. 169-77; G. Marzot, La critica e ...
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CORNIANI, Giambattista
Paolo Preto
Nato a Orzinuovi (Brescia) il 28 febbr. 1742 da Giovanni Francesco e Ortensia Peri, studiò lettere nel collegio di S. Bartolomeo di Brescia, dove ebbe come maestri [...] "nobiltà conservatrice che l'astensione da qualunque attività pratica tende ad isolare sempre più nel suo esclusivismo di casta riserve sulla lingua e lo stile, pur facendone carico al "gusto de' tempi in cui l'autore foggiò il suo modo di scrivere, ...
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Considerata la ‘regina’ delle figure retoriche, la metafora (dal gr. metaphorá «trasferimento», in lat. translatio) è un tropo, cioè un sovvertimento di significato, rispetto al significato proprio, di [...] che aggiunge senso mentre l’interpretazione letterale tende a diminuirlo.
In Arendt (1978), partendo mare, secondo una tradizione antichissima. Si pensi alla celeberrima metafora di chiusura de “L’Infinito” di ➔ Giacomo Leopardi («e il naufragar m’è ...
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BARBARO, Ermolao (Almorò)
Emilio Bigi
Nacque a Venezia nel 1453 (o 1454) da Zaccaria (figlio di Francesco) e da Clara Vendramin. Ancora fanciullo, intorno al 1460, fu inviato a Verona presso il suo omonimo, [...] politica e sociale veramente fervido e costruttivo, ma tende a rimanere piuttosto entro i limiti di un raffinato 1, Brescia 1758, pp. 256-64. Fra le opere più recenti: T. Stickney, De H. B. vita atque ingenio, Paris 1902; A. Ferriguto, Almorò B., l' ...
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CASELLA, Mario
Stefano Giornetti
Nato a Fiorenzuola d'Arda (Piacenza) l'11 aprile del 1886 da Carlo e da Erminia Fornaroli, dopo gli studi medi a Parma si iscrisse alla università di Firenze, presso [...] La versione catalana del Decameron e Il "Testament" d'en Bernat Serradell de Vich (entrambi in Arch. Roman., IX [1925], 4, pp. 129-153) in cui l'escussione dei fatti linguistici tende a rifiutare il Ritmo Laurenziano come esempio di poesia giullaresca ...
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COSSA, Pietro
Giorgio Petrocchi
Nacque a Roma il 25 genn. 1830, da Francesco, benestante di Arpino, e dalla torinese Marianna Landesio. La nascita avvenne nel palazzo Avila, in via del Governo Vecchio; [...] dei sensi (studiata con un'attenzione che tende a volgere al "verismo") che non sulla il suo secolo di P. C., in Rass. naz., XIV(1883), pp. 205-280; F. De Sanctis, Il darwinismo nell'arte, Napoli 1883, pp. 163-167, rist. in Scritti vari, ined. ...
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BARILLI, Bruno
Arnaldo Bocelli
Nacque a Fano (Pesaro) il 14 dic. 1880, da Cecrope, noto pittore, e da Anna Adanti, ma trascorse l'infanzia e l'adolescenza a Parma, città d'origine e residenza della [...] , l'amore, la morte.
Ed è proprio per questo tendere delle sensazioni a un principio arcano, che l'un senso sconfina 60; E. Falqui, Novecento letterario, I, ibid. 1959, pp. 381-388; G. De Robertis, Altro Novecento, ibid. 1962, pp. 85-89; L. Neri, B. B ...
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CEBÀ, Ansaldo
Claudio Mutini
Nacque nel 1565 a Genova da famiglia non agiata ma di antica tradizione, e a Genova risiedette praticamente tutta la vita dedicandosi a quegli studi letterari cui si era [...] rielaborati), ma perché l'intera silloge tende a una rappresentanza più vasta di temi Indicem; E.Zanette, Su A. C., in Convivium, IV(1932), pp. 94 ss.; R. De Mattei, L'idea democratica nel Seicento, in Riv. stor. ital., LX(1948), pp. 49 ss ...
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numero
nùmero s. m. [dal lat. numĕrus; cfr. novero]. – 1. Ciascuno degli enti astratti che rappresentano insiemi di unità, ordinati in una successione infinita (serie naturale dei n.) nella quale ogni elemento conta un’unità in più rispetto...
tempo
tèmpo s. m. [lat. tĕmpus -pŏris, voce d’incerta origine, che aveva solo il sign. cronologico, mentre quello atmosferico (cfr. al n. 8) era significato da tempestas -atis]. – 1. L’intuizione e la rappresentazione della modalità secondo...