CESARI, Antonio
Sebastiano Timpanaro
Nacque a Verona il 16 (secondo i biografi; ma il 17 secondo una sua testimonianza in Lettere, a c. di G. Manuzzi, II, p. 236) genn. 1760 da Pietro, "primo scritturale" [...] la Restaurazione, il Monti, che ancora nel 1813 tendeva a difendere contro le "esagerazioni" del C. pp. 19-36, 81-88); altre lettere sono state messe in luce da E. De Troja, Spunti di linguistica e di filologia in un carteggio inedito dell'ab. C., in ...
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La norma linguistica può essere definita «come un insieme di regole, che riguardano tutti i livelli della lingua (fonologia, morfologia, sintassi, lessico, testualità), accettato da una comunità di parlanti [...] diversa dall’«italiano normativo» di Galli de’ Paratesi (1984), che «tende a coincidere con lo standard più un . Lo Cascio, Firenze, Le Monnier, pp. 34-50.
Galli de’ Paratesi, Nora (1988), Norma in linguistica e sociolinguistica e incongruenze ...
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L’ordine degli elementi di una struttura sintattica (come un sintagma o una frase) è un parametro cruciale negli studi linguistici, principalmente in quelli di tipologia. A partire dalla struttura della [...] sintagma nominale: nome + genitivo
a. Mischiate sono a quel cattivo coro [n]
de li angeli genitivo che non furon ribelli
né fur fedeli a Dio (Dante, Mentre in una frase di tipo SVO il soggetto tende a rappresentare l’agente e l’oggetto ad associarsi ...
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La sociolinguistica è il settore delle scienze del linguaggio che si occupa dei rapporti fra lingua e società. Pare che il termine sociolinguistics sia stato usato per la prima volta all’inizio degli anni [...] italofoni al momento dell’unità d’Italia variano dal 2,5% (De Mauro 1976: 43) al massimo di un 10% circa (Castellani molteplice (con un’alta quantità di relazioni plurime fra i membri) tende a rinforzare le norme interne al gruppo, e quindi a essere ...
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L’espressione lingua parlata identifica un insieme di caratteristiche strutturali e funzionali che si manifestano primariamente, ma non in modo esclusivo, quando si usa la lingua attraverso il canale fonico-uditivo [...] se al posto di quantunque, benché o sebbene, e così via (De Mauro et al. 1993; Berretta 1994).
Generalmente i testi parlati prediligono che polivalente).
Infine, anche nell’uso dei verbi si tende a usare quanto è più possibile tempi e modi polivalenti ...
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Comunicazione
Raffaele Simone e Lucio D'Amelia
Derivato dal latino communis, "comune a molti o a tutti", il termine comunicazione indica in generale l'attività del comunicare: esso si applica a ogni [...] scopo (normalmente non dichiarato) a cui ciascuna delle sue componenti tende. Sotto questo profilo, ogni enunciato mira a degli scopi, codificato all'inizio del secolo dallo studioso svizzero F. de Saussure; per l'etologia, la ricerca di universali ...
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Alfabeto
A. Petrucci
G. Tamani
A.M. Piemontese
H. Gustavson
PARTE INTRODUTTIVA
di A. Petrucci
Ogni a. è un sistema di segni dotato, in quanto tale, di una forte valenza simbolico-figurativa, e quindi [...] in altre di formato maggiore; lo spazio di scrittura, inoltre, tende sempre più spesso a disporsi lungo il lato più lungo - e , pp. 83-112.
C. Huart, Les calligraphes et les miniaturistes de l'Orient musulman, Paris 1908.
N. Abbott, The Rise of North ...
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Si intendono per volgari medievali d’Italia le varietà linguistiche diverse dal latino scritte in Italia nel medioevo e nel primo Rinascimento prima dell’imporsi del fiorentino, chiamato ben presto toscano [...] 1438), a Ferrara (dal 1445). Tale uso tende a generalizzarsi verso la metà del Quattrocento. La che nui faremo tuto a plen
lo to voller, s’ell’è de ben
(F. Grioni, La legenda de Santo Stadi, p. 101)
A livello fonetico si segnalano: la metafonesi ...
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L’area umbro-marchigiana, anche a causa della sua conformazione geografica, è stata interessata da vicende storiche piuttosto complesse, sebbene la geografia non le abbia assegnato confini naturali rigidamente [...] ecc.), che a Pergola ha però luogo solo all’interno di frase ([un matːs de ˈrɔse] «un mazzo di rose»;
(iii) il passaggio dei suoni /-k-, -t la /s/ prima di altre consonanti, che a volte tende a diventare /ʃ/), o ancora si fa caso alla differenza tra ...
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La Sicilia, buona parte della Calabria e il Salento (la parte meridionale estrema della Puglia) formano l’area linguistica definita meridionale estrema. Tale territorio trova proprio nella sua posizione, [...] guadagna «per ciò stesso la qualifica di siciliano comune» (ibid.) e tende, quindi, a imporsi anche altrove.
Degno di nota, poi, il fatto (1851-1929) e, tra le voci più recenti, Giuseppe De Donno (1920-2004), nei cui sonetti si ritrova un notevole ...
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numero
nùmero s. m. [dal lat. numĕrus; cfr. novero]. – 1. Ciascuno degli enti astratti che rappresentano insiemi di unità, ordinati in una successione infinita (serie naturale dei n.) nella quale ogni elemento conta un’unità in più rispetto...
tempo
tèmpo s. m. [lat. tĕmpus -pŏris, voce d’incerta origine, che aveva solo il sign. cronologico, mentre quello atmosferico (cfr. al n. 8) era significato da tempestas -atis]. – 1. L’intuizione e la rappresentazione della modalità secondo...