Saggista e pensatore russo (Vetluga, Kostroma, 1856 - Zagorsk 1919). Difensore dell'autocrazia e acceso nazionalista, sostenitore del decadentismo e del simbolismo, diede con Legenda o Velikom Inkvisitore [...] (1891; trad. it. La leggenda del Grande Inquisitore, 1989) un originale e importante commento al pensiero di Dostoevskij. Nel 1899 iniziò a collaborare al giornale conservatore Novoe vremja ("Tempi nuovi") ...
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Brjusov, Valerij Jakovlevic
Cesare G. De Michelis
Poeta russo (1873-1924); uno dei massimi esponenti della poesia tra decadentismo e simbolismo, acquistò subito particolare rilievo per il vasto bagaglio [...] significativo che, presentando in Russia il poeta belga Verhaeren (recepito in quegli anni quale pietra di paragone occidentale al decadentismo russo), il B. parli di un " D. dell'età contemporanea ": né va dimenticato che, traducendo insieme a Vjač ...
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Scrittore inglese (Shadwell, Londra, 1839 - Oxford 1894). In contatto con i preraffaelliti dal 1869, P. contribuì a promuovere l'estetismo e il decadentismo inglesi. La sua opera è improntata a una caratteristica [...] racchiudersi in un sistema che precludesse l'appassionata ricerca di sensazioni, contribuì a promuovere l'estetismo e il decadentismo inglesi. Ma le sue aspirazioni spirituali non potevano appagarsi di questa bellezza esteriore; e il dissidio, che ...
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Scrittore irlandese (Dublino 1854 - Parigi 1900). Il suo nome intero era Oscar Fingal O'Flaherty Wills Wilde. Assimilatore di gran talento, esponente dell'estetismo e decadentismo inglesi, W. ha dato il [...] meglio di sé nelle commedie, che si riconnettono alla tradizione gallicizzante della Restaurazione e i cui dialoghi sono fitti di battute e paradossi (tra queste The importance of being Earnest, 1895).
Vita ...
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Rivista letteraria, fondata e diretta a Roma dal poeta A. De Bosis (1895-1907). Ispirata, anche nella veste editoriale, a un gusto estetizzante, è documento prezioso del decadentismo italiano nella fase [...] in cui l’ideale della bellezza superumana comincia a farsi ideale nazionalista-imperialista. Tra i principali collaboratori: G. D’Annunzio, G. Pascoli, E. Scarfoglio, E. Panzacchi e, come illustratore, ...
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Cortese, Valentina
Morando Morandini
Attrice cinematografica e teatrale, nata a Milano il 1° gennaio 1923. Ideale figlia dell'ultimo Ottocento, nella sua bizzarra miscela di liberty floreale, decadentismo [...] sommesso, dannunzianesimo attardato e nevrotica sensibilità moderna, è stata una delle ultime dive del teatro italiano, e nel definirla risulta difficile separare in lei l'attrice dalla donna. Sullo schermo ...
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Poeta (Palermo 1903 - Capo d'Orlando 1969); di nobile famiglia, cugino di G. Tomasi di Lampedusa, visse appartato, ma in ideale comunione con la poesia e le poetiche del decadentismo europeo, alle quali [...] s'ispirò nel rendere in versi, sotto ogni aspetto rari (Canti barocchi, 1956; Gioco a nascondere e Canti barocchi e altre liriche, in unico vol., 1960; Plumelia, 1967), la metafisica immedesimazione di ...
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simbolismo Corrente artistica e letteraria sorta in Francia e diffusasi in Europa sullo scorcio del 19° sec. caratterizzata, in opposizione al realismo e al naturalismo, dalla tendenza a non rappresentare [...] Verlaine, S. Mallarmé e ai loro seguaci, fu introdotta da J. Moréas (1886), in un momento in cui il fenomeno del decadentismo era in corso già da anni e quei poeti erano stati riconosciuti come i suoi maggiori rappresentanti, con Baudelaire come loro ...
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THEER, Otakar
Poeta cèco, nato il 16 febbraio 1880 a Cernăuţi in Bucovina, morto il 20 dicembre 1917 a Praga.
Nei suoi versi giovanili cercò di affermarsi come avversario del decadentismo allora di moda [...] in Boemia e come fautore del naturalismo. Il poeta appare già pienamente maturo nella raccolta di liriche Úzkosti a naděje (Angosce e speranze, 1911). Seguì nel 1916 Všemu navzdory (Malgrado tutto), che ...
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À rebours Romanzo (1884) dello scrittore francese, di origine olandese J.-K. Huysmans (1848-1907). La figura del protagonista, Jean des Esseintes, può essere considerata quella dell'esteta per antonomasia.
Approfondimento [...] dopo - osservava l'autore - son contenuti in germe in questo libro". E non solo i suoi romanzi, ma tutte le prose decadenti, da J. Lorrain a Remy de Gourmont al Wilde al D'Annunzio, son potenzialmente contenute in À rebours, il cui protagonista ...
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decadentismo
s. m. [dal fr. décadentisme, der. di décadent «decadente»]. – Atteggiamento dello spirito e del gusto – manifestatosi dapprima in Francia sulla fine del sec. 19° (in un primo tempo nella letteratura, poi nelle arti e nel costume)...
decadente
decadènte agg. [part. pres. di decadere, sull’esempio del fr. décadent]. – 1. Che è in decadenza: una nobiltà d.; istituzioni d.; una civiltà ormai decadente. 2. Relativo al decadentismo; che appartiene a quel movimento, o ne rappresenta...