LAURENT de Premierfait
Traduttore francese, vissuto nella seconda metà del sec. XIV; morto nel 1418. Nato a Premierfait (Arcis-sur-Aube), fu segretario del duca di Berry.
Rivolse la sua attività a tradurre [...] cas de nobles hommes et femmes infortunez, Parigi 1483). Ma la sua fatica più proficua per la cultura francese fu la traduzione del Decameron (1ª ed. 1485), per cui seguì, accanto al testo italiano che leggeva a stento, una traduzione latina. L. de P ...
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Bibliografo inglese, nato a Calcutta nel 1776, morto a Londra il 18 novembre 1847. Ordinato prete nel 1805, aveva pubblicato nel 1802 il suo primo saggio: Introduction to the knowledge of rare and valuable [...] che, ristampata nel 1811, sollevò grande interesse per i libri rari e le edizioni principi; nel 1817 pubblicò il Bibliographical Decameron e via via poi una quantità di scritti diversi. Ma le opere sue principali sono i cataloghi della biblioteca di ...
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Coupland, Douglas
Coupland, Douglas. – Scrittore canadese di lingua inglese e artista visivo (n. Baden Söllinden, Repubblica democratica tedesca, 1961). Ha compiuto studi artistici in Canada, Giappone [...] , inserti di fumetti, cartelli con massime-slogan e un glossario di neologismi a margine del testo, il romanzo è un Decameron post-moderno narrato da tre amici che lasciano il lavoro per vivere ai margini del deserto californiano, dove prendere le ...
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camminata
Andrea Mariani
In If XXXIV 97 Non era camminata di palagio / la 'v'eravam, ma natural burella / ch'avea mal suolo e di lume disagio, il vocabolo vale " sala con camino ", " sala spaziosa e [...] luminose, e quivi era lo spazzo diseguale et aspro, et eravi grande oscurità "; e si vedano anche Tesoretto 1308 e Decameron II 2 28. Efficace la contrapposizione fra camminata e burella (v.), che è vocabolo fiorentino, e indica un vano assai angusto ...
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Filippo Argenti
Fiorenzo Forti
Fiorentino (If VIII 62) della consorteria degli Adimari (Iacopo, Pietro), detto A. perché " equum ferris argenti ferrari fecit " (Chiose Cassinesi). " Cavaliere di grande [...] e contrarie parti. E sempre fu inimicizia massima tra loro due ". Tale notizia e certi tratti della famosa novella del Decameron (IX 8), in cui F. è introdotto come protagonista, e di quella del Sacchetti (CXIV), dove compare un " cavaliere " degli ...
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Critico letterario italiano (Ivrea 1913 - Bruino 2002), dal 1948 prof. di letteratura italiana nell'univ. di Torino; insieme con V. Branca direttore della rivista Lettere italiane. Tra i suoi scritti, [...] Letteratura e critica nel tempo (1954); Carducci e Pascoli (1956); Forme di vita e vita di forme nel "Decameron" (1958); Letture manzoniane (1964); Saggi leopardiani (1966); Immagini e problemi di letteratura italiana (1966); Letteratura religiosa (2 ...
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Còrghi, Azio. - Compositore italiano (Cirié, Torino, 1937 - Guidizzolo 2022). Dopo gli studi nei conservatori di Torino e di Milano, città in cui in seguito svolse anche attività didattica, nel 1994 iniziò [...] (1987); Il pungolo di un amore (1990); La cetra appesa (1994); Rapsodia in re (1998); Amori incrociati (2000, dal Decameron); Syncopations (2006). Per il teatro ha composto i balletti Mazapegul (1985) e Un petit train de plaisir (1991, da G ...
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LESSI, Tito
Nello Tarchiani
Pittore, nato a Firenze il 9 giugno 1858, morto ivi il 16 febbraio 1917. Scolaro del Ciseri e del Pollastrini, si dedicò alla pittura storico-generistica; nel 1884 fu chiamato [...] (La madre, alla Gall. di Firenze) condotto con preziosità quasi olandese. Illustrò, ma freddamente e con malinteso storicismo, il Decameron.
Bibl.: Folchetto, in Illustrazione Italiana, XIII (1886), II, pp. 47-54; A. De Gubernatis, Diz. degli artisti ...
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Critico letterario italiano (Reggio di Calabria 1929 - Roma 2021). È stato professore di letteratura italiana presso l'Univ. di Roma "La Sapienza", dove dal 1995 ha insegnato storia della critica letteraria. [...] italiana. Storia e testi diretta da C. Muscetta; nonché Rozzi e intronati: esperienze e forme di teatro dal "Decameron" al "Candelaio" (1974). Studioso di Pirandello e di Verga (Immagini di Pirandello, 1979; Storia di Verga, 1982; Ritratto ...
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Poeta inglese nato tra il 1340 e il 1345 morto nella seconda metà del 1400 (la data 25 ottobre sulla tomba in Westminster Abbey fu posta da Nicholas Brigham nel 1556, s'ignora con quale fondamento; in [...] versione francese del Ménagier de Paris, e forse, ma solo in parte, del testo boccaccesco). La Novella del Franklin, anziché dal Decameron (X, 5), par derivata, se mai, dalla prima redazione che di essa si trova nel Filocolo. mfine non v'è traccia ...
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tamagno
agg. [voce settentr., lat. tam magnus], ant. – Tanto grande, così grande; in senso assol., assai grande o, al contrario, molto piccolo. Con quest’ultimo sign. fu usato talvolta il dim. tamagnino, anche come soprannome di persona di...
ventisettana
agg. e s. f. [der. di ventisette, come anno del secolo in riferimento]. – In filologia e nella critica letteraria, l’edizione v. o la v., del Decameron, la famosa edizione del 1527 (Firenze, Giunti) dell’opera di Boccaccio; la...