GRAVELOT, Humbert-Francois Bourguignon, detto
Pittore e disegnatore, nacque il 26 marzo 1699 a Parigi, vi morì il 19 aprile 1773. Fu discepolo del J. Restout e del F. Boucher; destinato all'Accademia [...] Fra le sue opere principalì vanno citate le illustrazioni per un'edizione delle opere di Shakespeare (Londra) e del Decameron (Parigi). Generalmente però il G. si accontentava di fornire una o due sole illustrazioni per volume, eccellendo, vicino ai ...
Leggi Tutto
L’italiano di oggi ha ancora in gran parte la stessa grammatica e usa ancora lo stesso lessico del fiorentino letterario del Trecento. Nella Divina Commedia, a cominciare dal I canto dell’Inferno, un italiano [...] io feci fare alla [= dalla] mia donna a colei che l’aspettava questa risposta»: Dec. III, 6, 19). C’è nel Decameron anche un uso quasi pleonastico dei verbi modali (➔ modali, verbi), specie dovere («gli entrò nel capo non dover potere essere che essi ...
Leggi Tutto
Un linguaggio tecnico della gastronomia si può datare per l’italiano già ai primi secoli (sicuramente agli inizi del Trecento), molto prima cioè della circolazione di ricettari classici, dai trattati rinascimentali [...] & Frosini 2009).
Termini gastronomici sono presenti fin dai più antichi testi italiani, anche letterari (per es., nel Decameron), ma è certamente la comparsa del libro di cucina, ai primi del Trecento, che fa registrare, oltre a denominazioni ...
Leggi Tutto
CHIAVACCI, Gaetano
Roberto Grita
Nacque a Foiano della Chiana (prov. di Arezzo) il 19 giugno 1886 da Enrico e Annunziata Doni. A sei anni si trasferì con la famiglia a Cortona, dove frequentò le scuole [...] di Firenze, dove nel 1911 conseguì la laurea in lettere discutendo una tesi, poi pubblicata, sul Decameròn (La Commedia nel Decamerone, Iesi 1912) del Boccaccio con Guido Mazzoni, insigne critico e poeta. Interruppe quindi temporaneamente gli studi ...
Leggi Tutto
Breve narrazione, per lo più in prosa, di un fatto, sia esso storico, reale, o del tutto immaginario. Oltre che per la brevità, la n. si caratterizza in origine per lo stretto legame con la narrazione [...] e nei fabliaux, si sviluppò essenzialmente secondo due indirizzi distinti, che trovarono la loro fusione e la piena realizzazione artistica nel Decameron di G. Boccaccio. Il primo si basa sulla rapida annotazione di una burla, di una trovata o di un ...
Leggi Tutto
Uomo politico e scrittore (Lucca 1348 - ivi 1424). Fece parte a più riprese del Consiglio generale di Lucca, e ricoprì altre importanti cariche pubbliche. Nel contrasto tra la casa Forteguerra e quella [...] al 1424), preziose come documento storico, e 155 Novelle, che, divise in giornate secondo l'architettura esterna del Decameron, si immaginano raccontate dall'autore in occasione della peste del 1374. Sono artisticamente assai mediocri: il meglio di ...
Leggi Tutto
SACHS, Hans
Maryla Falk
Poeta tedesco, nato a Norimberga il 5 novembre 1494. Nella "scuola latina" annessa all'ospedale di S. Spirito acquistò anche alcune nozioni di lettere classiche, che però, a [...] 13 in tutto, ma verseggiò in prevalenza secondo i "toni" di altri maestri). Conobbe in questo tempo, oltre a Ovidio, il Decameron nella traduzione di Steinhöwel, e ne mise in versi la storia di Lorenzo e Lisabetta nel suo primo poema recitativo (Der ...
Leggi Tutto
Poeta e romanziere inglese nato nel 1892. Appartenne al gruppo degli Imagists (v. inghilterra, Letteratura, XIX, p. 295), e pubblicò dapprima i suoi versi di carattere frammentario e squisito, in esili [...] guerra mondiale, questo poeta nutrito di classicì (non solo greci e latini; egli ha dato una versione completa del Decameron, e ha tradotto in prosa poeti italiani del Rinascimento: Fifty Romance Lyric Poems) si è rivelato anche robusto e brillante ...
Leggi Tutto
MISERO, SUPERLATIVO DI
Misero è uno degli aggettivi che formano il superlativo assoluto aggiungendo il suffisso -errimo anziché -issimo, come nella forma latina miserrimus
misero ▶ miserrimo
La forma [...] nella tradizione letteraria fin dai primi secoli
Il mondo, che è miserissimo, tosto buon diverrebbe (G. Boccaccio, Decameron)
ed è registrato già nella prima edizione (1612) del Vocabolario degli accademici della Crusca, mentre miserrimo è ...
Leggi Tutto
ROLLI, Paolo
Carlo Calcaterra
Poeta, nato a Roma il 13 giugno 1687, morto a Todi il 20 marzo 1765. Fu il primo vero poeta dell'Arcadia prima del Metastasio. Appartenne al gruppo di G. V. Gravina e disposò [...] le Satire e rime dell'Ariosto, il Pastor fido del Guarini, le Opere burlesche del Berni e d'altri autori, il Decameron del Boccaccio; stampò il poema di Lucrezio tradotto da A. Marchetti; difese Dante, il Tasso, Milton contro Voltaire nello scritto ...
Leggi Tutto
tamagno
agg. [voce settentr., lat. tam magnus], ant. – Tanto grande, così grande; in senso assol., assai grande o, al contrario, molto piccolo. Con quest’ultimo sign. fu usato talvolta il dim. tamagnino, anche come soprannome di persona di...
ventisettana
agg. e s. f. [der. di ventisette, come anno del secolo in riferimento]. – In filologia e nella critica letteraria, l’edizione v. o la v., del Decameron, la famosa edizione del 1527 (Firenze, Giunti) dell’opera di Boccaccio; la...