Forma di strofe propria della poesia epica medievale, soprattutto francese e spagnola, composta di un numero variabile di versi ottonari, o più spesso decasillabi o dodecasillabi, legati dall’assonanza [...] , sciolti da ogni legame di rima o assonanza, e da G. D’Annunzio, che nella Notte di Caprera introdusse l. di versi dodecasillabi ed endecasillabi con cesura fissa dopo l’arsi della quarta sillaba, a imitazione dell’antico decasillabo epico francese. ...
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Antiche composizioni in lingua d’oil, di carattere lirico narrativo e popolareggiante, in cui si finge che donne intente a tessere o a cucire raccontino una breve storia d’amore (da qui la più esatta denominazione [...] di chansons d’histoire). Sono costituite di poche strofe di ottonari o decasillabi tra loro in assonanza, ciascuna seguita da un ritornello; ne restano 20: 15 anonime e 5 di Audefroi le Bâtard, un poeta di Arras (fine 12°- metà 13° sec.) che ...
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Letteratura
Forma particolare della canzone a stanze indivisibili, costituita da 6 stanze di 6 endecasillabi ciascuna, e da un commiato di 3 endecasillabi. Le 6 stanze sono legate tra loro dalla ripetizione, [...] -rima, con un ordine vario. Inventore del metro fu Arnaldo Daniello, che adoperò una strofa di un settenario e 5 decasillabi. Nella poesia italiana la s. fu introdotta da Dante, che impose l’uso esclusivo dell’endecasillabo; F. Petrarca ne compose ...
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Poemi francesi medievali. Raggruppati dagli studiosi in diversi cicli (di crociata, di provincia, di feudo) o classificati in serie cronologica, costituiscono un’epopea nazionale.
L’insieme fu distinto, [...] ’esercito saraceno; l’uccisione dell’emiro di Babilonia Baligant, la punizione di Gano. Il poema, nel testo più genuino del cod. Digby 23 della Bodleiana di Oxford, conta 4002 versi, in decasillabi epici tra loro in assonanza, divisi in 291 lasse. ...
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Poesia latina
Edoardo D'Angelo
L'età sveva può essere definita, per l'Italia meridionale, l'età del trionfo definitivo della latinità, nel suo secolare incontro-scontro con le altre civiltà e lingue [...] del planctus ritmico per la caduta di Damietta in mani musulmane nell'estate del 1221 (venticinque strofe di quattro decasillabi giambici); un carme in esametri leonini fa satira sulle tendenze guerresche di alcuni abati cassinesi; uno in quattro ...
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Letteratura
In poesia, unità di discorso avente una struttura metrica e un disegno ritmico e delimitata da una pausa virtuale, di solito isolata, nella tradizione grafica occidentale, mediante un a capo [...] diversi; dalla tensione tra metro, ritmo e sintassi scaturiscono fenomeni quali la cesura o l’enjambement: v. endecasillabi, decasillabi ecc.; v. parisillabo, imparisillabo, secondo che sia composto da un numero di sillabe metriche pari o dispari; v ...
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decasillabo
decasìllabo agg. e s. m. [dal lat. tardo decasyllăbus, gr. δεκασύλλαβος, comp. di δέκα «dieci» e συλλαβή «sillaba»]. – Verso composto di dieci sillabe (o, più propriam., di dieci «posizioni metriche»: v. endecasillabo); nella metrica...
verso3
vèrso3 s. m. [lat. vĕrsus -us, der. di vertĕre «voltare», part. pass. versus; propr. «il voltare», quindi «l’andare a capo»]. – 1. a. ant. e raro. Riga di scrittura o di stampa, dopo la quale si va a capo (cfr. capoverso): se in quel...