BEROALDO, Filippo, senior
Myron Gilmore
Nacque da nobile famiglia il 7 nov. 1453 in Bologna. La madre, Giovanna Casto, provvide alla sua educazione, essendo morto il padre quando il B. aveva soltanto [...] influenza sulla letteratura europea. Fu tradotta in francese da Calvi de La Fontaine nel 1556 e successivamente in versi decasillabi da Gilbert Damalis nel 1558. In Germania non appare di minore importanza il fatto che Jacob Wimpheling e Sebastian ...
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CASTRA (Messer Osmano)
Nicolò Mineo
Di un fiorentino di nome Castra fa cenno Dante nel De vulgari eloquentia (I, xi, 3), ricordandolo come autore di una delle molte "cantiones" che si scrivevano "in [...] che la compongono, costruite con fronte (AB, AB, AB) e sirima (CD, CD). I versi sono in maggioranza decasillabi, a ritmo anapestico, mentre gli ipermetri endecasillabi si avvalgono quasi tutti dell'anacrusi. Non mancano però altri elementi formali ...
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Poesia latina
Edoardo D'Angelo
L'età sveva può essere definita, per l'Italia meridionale, l'età del trionfo definitivo della latinità, nel suo secolare incontro-scontro con le altre civiltà e lingue [...] del planctus ritmico per la caduta di Damietta in mani musulmane nell'estate del 1221 (venticinque strofe di quattro decasillabi giambici); un carme in esametri leonini fa satira sulle tendenze guerresche di alcuni abati cassinesi; uno in quattro ...
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Letteratura
Disciplina che ha per oggetto lo studio della versificazione, fondata su un complesso di norme che variano secondo la natura di ciascuna lingua e le convenzioni che si stabiliscono in rapporto [...] all’arte metrica libera e dotta insieme di G. Carducci, G. Pascoli e G. D’Annunzio. L’ottonario, il decasillabo, usati alle origini, caddero presto in disuso e furono riesumati dall’aspirazione popolare-medievalizzante dell’Ottocento (G. Manzoni, G ...
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Letteratura
In poesia, unità di discorso avente una struttura metrica e un disegno ritmico e delimitata da una pausa virtuale, di solito isolata, nella tradizione grafica occidentale, mediante un a capo [...] diversi; dalla tensione tra metro, ritmo e sintassi scaturiscono fenomeni quali la cesura o l’enjambement: v. endecasillabi, decasillabi ecc.; v. parisillabo, imparisillabo, secondo che sia composto da un numero di sillabe metriche pari o dispari; v ...
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Poeti del Duecento: Testi arcaici, Scuola siciliana, Poesia cortese, didattica, popolare e giullaresca, Laude, Dolce StilNovo
Gianfranco Contini
Poeti del Duecento: Testi arcaici, Scuola siciliana, [...] collocate di là da ogni dubbio.
Il verso epico (di cui infatti si è voluto rifiutare il rapporto col decasillabo-alessandrino francese) parrà soverchiamente elastico? Ci si può sempre consolare con un alessandrino 'didattico' i cui emistichi possono ...
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BENEDETTI, Iacopo
Franca Ageno Brambilla
Della nobile famiglia dei Benedetti da Todi, è più noto sotto il nome di Iacopone. Le biografie antiche che ce ne restano sono in gran parte prive di fondamento [...] sdrucciolo; settenari a rima baciata come quelli del Tesoretto e del Favolello (22 = 59; 56 = 57); doppi quinari (25 = 63); decasillabi legati in ottava abababab (43 = 3) o in decima rima (88 = 53), ecc.
Il canzoniere sacro di Iacopone non ha nulla ...
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decasillabo
decasìllabo agg. e s. m. [dal lat. tardo decasyllăbus, gr. δεκασύλλαβος, comp. di δέκα «dieci» e συλλαβή «sillaba»]. – Verso composto di dieci sillabe (o, più propriam., di dieci «posizioni metriche»: v. endecasillabo); nella metrica...
verso3
vèrso3 s. m. [lat. vĕrsus -us, der. di vertĕre «voltare», part. pass. versus; propr. «il voltare», quindi «l’andare a capo»]. – 1. a. ant. e raro. Riga di scrittura o di stampa, dopo la quale si va a capo (cfr. capoverso): se in quel...