NAZIONALISMO
Umberto D'ANCONA
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. Dato il significato specifico assunto dalla parola nazionalismo, non si può intendere con questo nome ogni dottrina politica che ponga al suo centro la nazione, perché [...] guerra il nazionalismo diede una schiera nobilissima di combattenti e di caduti: basterà ricordare le medaglie d'oro Decio Raggi, Spiro Xydias Tipaldo, Giacomo Venezian, Fulcieri Paulucci di Calboli e altri ancora. Dopo la guerra, il nazionalismo ...
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TEOSOFIA
Carlo CAVIGLIONE
Vittorino VEZZANI
. La "teosofia" di A. Rosmini. - Il vocabolo "teosofia" fu adoperato dal Rosmini (v.) in un significato strettamente filosofico e perciò, secondo lui, puramente [...] a Londra nel 1909 la Quest Society. Anche in Italia il più cospicuo gruppo di teosofi, quello di Roma, guidato da Decio e Olga Calvari e da A. Agabiti, si distaccò dalla Società teosofica aderendo dapprima alla Lega teosofica indipendente fondata a ...
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Il concilio
Manlio Simonetti
Col nome di concilio, o sinodo, s’intende, nella Chiesa antica, un’assemblea di vescovi riuniti per discutere di questioni importanti che trascendevano l’autorità dei singoli [...] di due vescovi spagnoli che erano stati condannati e deposti dalle loro comunità perché avevano apostatato nella persecuzione di Decio (250). Le due comunità reagiscono appellandosi a Cipriano, in quanto vescovo di una chiesa importante, il quale ...
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Eresia, arianesimo e dottrina trinitaria
Manlio Simonetti
In quanto capo della Chiesa, Costantino ebbe a occuparsi di due eresie in ambito cristiano, il donatismo e l’arianesimo. Mentre la crisi donatista [...] . Difficoltà e contrasti d’ordine disciplinare si hanno soprattutto a metà del III secolo, a causa della persecuzione di Decio, che provoca massicce apostasie in tutte le comunità cristiane, con strascico di disordini di ogni genere e conseguenti ...
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Costantino e il monachesimo
Fabio Ruggiero
Lo scambio epistolare fra Costantino e Antonio
Nella Vita di Antonio, composta da Atanasio di Alessandria, si trova un breve capitolo dedicato alla relazione [...] martire. Se gli fosse stato concesso di confrontarsi in quella lotta che si manifestò ai tempi di Nerone e di Decio, chiamo a testimone il Dio del cielo e della terra: volontariamente sarebbe salito sul cavalletto, di propria iniziativa si sarebbe ...
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Vedi AQUILEIA dell'anno: 1958 - 1973 - 1994
AQUILEIA (v. vol. I, p. 511 e S 1970, p. 67)
L. Bertacchi
Nuovi studi e scoperte hanno ampliato le conoscenze su A. e sul suo territorio, mentre grazie ad [...] , di due teste di bronzo: una ad applique di età ellenistica e una a tutto tondo raffigurante forse l'imperatore Decio.
Contemporaneamente al foro è stata scavata la parte occidentale della basilica civile ad absidi contrapposte, già individuata in ...
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MENZINI, Benedetto
Carlo Alberto Girotto
MENZINI, Benedetto. – Nacque a Firenze il 29 marzo 1646 da Domenico di Francesco e da Domenica di Giovan Battista Cresci, di condizioni assai modeste. Di un [...] nel M. la risoluzione di muovere verso Roma, dove poteva contare da qualche tempo su conoscenze importanti. Tramite il cardinale Decio Azzolini ottenne un impiego alla corte di Cristina di Svezia, con la quale i rapporti dovevano essere vivi dal 1679 ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Lo spazio sacro del cristianesimo
Luigi Carlo Schiavi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Non è possibile parlare di una vera architettura [...] dei primi cristiani – sono molte le sepolture dei martiri della fede, uccisi soprattutto durante le persecuzioni di Decio, Valeriano e Diocleziano: la commemorazione, nelle forme usuali dei banchetti funebri, inizia subito a tramutarsi in vero ...
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Le province europee dell'Impero romano. Le province danubiano-balcaniche. Dacia
Sergio Rinaldi Tufi
Luca Bianchi
Dacia
di Sergio Rinaldi Tufi
La Dacia è l’ultima provincia romana che costituisca una [...] che quei marmisti erano attivi anche nella produzione “ufficiale”. Più complesso il caso di opere di bronzo come il Decio di Sarmizegetusa e il Gordiano III di Nicopoli: si pensa che si tratti di pezzi importati.
Le sculture votive raffigurano ...
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GENIO
W. Fuchs
Il G. è una figura centrale e peculiare della religione romana, Certamente non derivata dall'ambiente greco. Si possono forse rintracciare determinati lineamenti sino allo stato etrusco [...] cit., p. 38 e ss.). Il genio come divinità protettrice di tutto l'esercito (genius exercitus) appare sulle monete dall'epoca di Traiano Decio (249-51 d. C.), per la prima volta per l'esercito illirico, poi soprattutto dal 260-285 d. C. e dal 305-323 ...
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decano1
decano1 s. m. [dal lat. tardo decanus, der. di decem «dieci»]. – 1. a. Sottufficiale dell’esercito romano, comandante di un contubernio di 10 soldati. b. Alto ufficiale romano, comandante di una flotta di 10 navi. c. Funzionario di...
decano2
decano2 s. m. [der. di deca-, col suff. -ano]. – In chimica organica, idrocarburo alifatico saturo a 10 atomi di carbonio, di cui si conoscono più isomeri; il d. normale, liquido incolore, insolubile in acqua, è presente in varî petrolî...