Nella controversia sui lapsi, seguita alla persecuzione di Decio, quei cristiani che per sfuggire alla condanna avevano fatto atto di abiura compiendo un vero e proprio sacrificio davanti alle statue degli [...] dei ...
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Nella Chiesa cristiana antica, quei lapsi della persecuzione di Decio che, senza aver effettivamente sacrificato agli idoli, si erano procurati con denaro o in altro modo il libello attestante il sacrificio. ...
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Termine («caduti») con cui furono designati i cristiani apostati nelle persecuzioni di Decio e Valeriano. Poiché in quelle occasioni fu richiesto un atto positivo di culto pagano, attestato da un apposito [...] certificato (libellus), si distinsero varie categorie: i sacrificati, che avevano compiuto un vero e proprio sacrificio, i thurificati, che avevano soltanto bruciato qualche granello d’incenso innanzi ...
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Persecuzioni e tolleranza cristiana e pagana
Arnaldo Marcone
I rapporti tra la Chiesa cristiana e lo Stato romano sono complessi. Si devono tuttavia evitare le semplificazioni.
Non è corretto, infatti, [...] che interessano la vita collettiva.
Si consideri che in sostanza, sino alla metà del III secolo e alla persecuzione di Decio, la legislazione anticristiana si riassume nel rescritto di Traiano, vale a dire nella risposta che l’imperatore aveva dato a ...
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Concili e sinodi
Davide Dainese
Scrivere la storia dei concili in epoca precostantiniana e costantiniana significa ripercorrere un segmento della storia delle società umane, del loro vivere assembleare. [...] rigoriste, come fanno il vescovo di Cartagine Cipriano e altri vescovi nordafricani. Nel 250, dopo l’emanazione dell’editto di Decio, Cipriano fugge in esilio per scampare alla persecuzione e di qui, giuntagli notizia dei lapsi e dei libelli, scrive ...
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La Chiesa di Roma prima e dopo Costantino
Da Vittore (189-199) a Liberio (352-366)
Emanuele Castelli
«Io sono in grado di mostrare i trofei degli apostoli: se vai infatti sul colle Vaticano o sulla [...] Chiesa romana dalla fine del II alla metà del III secolo. Infatti la persecuzione scoppiata nel 250 con l’editto di Decio costituì un’improvvisa battuta d’arresto di quello sviluppo, almeno per ciò che riguarda la coesione interna della comunità sino ...
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Uno dei sette colli di Roma. Il nome si fa derivare da antiche macchie di vimini delle quali sarebbe stato coperto. Dovette far parte etnicamente e politicamente del nucleo sabino del Quirinale, pur [...] in via Urbana. Tra gli edifici profani sono noti un lavacrum Agripinae, le terme di Novato sul vico Patricio, il palazzo di Decio e le terme di Diocleziano. ▭ Sul colle V. ha sede il ministero dell'Interno, in un palazzo costruito nel 1902; nell ...
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Monarchia, diarchia, tetrarchia
La dialettica delle forme di governo imperiale fra Diocleziano e Costantino
Valerio Neri
A partire dall’inizio del regno di Diocleziano fino alla definitiva vittoria [...] secolo è attestato un solo caso di adozione da parte dell’imperatore in carica, quella di Ostiliano, il figlio di Decio, da parte del successore di quest’ultimo, Treboniano Gallo. Il glorioso esempio degli imperatori adottivi del II secolo (che non ...
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Spazio e tempo dell’espansione cristiana
La geografia ecclesiastica fra III e IV secolo
Angelo Di Berardino
A partire dall’editto di Milano il cristianesimo conosce indubbiamente un decisivo e per certi [...] , in latino Buthrotum (l’attuale Butrinti o Butrint, in Epiro, oggi Albania), si ricorda il martire Tereno, morto al tempo di Decio alla metà del III secolo. Un vescovo dell’isola di Lemnos partecipa al concilio di Nicea del 325.
Le sottoscrizioni al ...
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(lat. Moesia) Provincia romana del basso Danubio, che abbracciò nella sua massima estensione il territorio compreso tra le pendici dell’Emo (Balcani) a S, il Ponto a E, il Danubio a N, la Dalmazia e la [...] lotte per il trono: alla morte di Pertinace parteggiarono per Settimio Severo; in seguito, acclamarono imperatori Gallo, Emiliano e Decio. La M. tornò a essere regione di confine quando, sotto la pressione dei Goti, la Dacia fu abbandonata (seconda ...
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decano1
decano1 s. m. [dal lat. tardo decanus, der. di decem «dieci»]. – 1. a. Sottufficiale dell’esercito romano, comandante di un contubernio di 10 soldati. b. Alto ufficiale romano, comandante di una flotta di 10 navi. c. Funzionario di...
decano2
decano2 s. m. [der. di deca-, col suff. -ano]. – In chimica organica, idrocarburo alifatico saturo a 10 atomi di carbonio, di cui si conoscono più isomeri; il d. normale, liquido incolore, insolubile in acqua, è presente in varî petrolî...